Google Analytics è il re degli strumenti di monitoraggio del traffico sui siti web, la base di partenza per ogni strategia di web marketing che si rispetti. Il suo utilizzo di base è abbastanza semplice, ma per analizzare nel dettaglio lo stato delle visite e del comportamento degli utenti su di un sito, occorre avere una certa dimestichezza con lo strumento e configurarlo al meglio. Per quanto riguarda il primo punto, il consiglio è di rifarsi alle linee guida di Google e di seguire molto da vicino il guru della web analytics Avinash Kaushik (consiglio la lettura del suo libro “Web analytics 2.0“).
Per quanto riguarda invece la configurazione, ecco qualche utile suggerimento:
1. Assicurati che il sito sia completamente monitorato
Questo punto dovrebbe essere semplice se si seguono le istruzioni di Google Analytics “copia il codice e incollalo in ogni pagina web da monitorare appena prima del tag di chiusura </head>”. In alternativa a questo metodo manuale è possibile utilizzare un plug-in ad hoc.
2. Imposta i tuoi obiettivi
L’analisi dei dati è poco utile se non si hanno in mente degli obiettivi da raggiungere. È buona cosa analizzare il sito e prefissarsi dei traguardi. Entrate nel pannello di amministrazione del vostro Google analytics e nel menù Profili selezionate Obiettivi. Il centro assistenza offre una pratica guida su come è possibile impostare i vostri obiettivi.
3. Applica i filtri ai profili da escludere
I siti web vengono visitati quotidianamente da una vasta gamma di persone. Tra queste visite potrebbero esserci anche quelle dei vostri clienti/collaboratori ma questi visitatori non fanno parte di quelli che vogliamo monitorare e analizzare. Di conseguenza, creare filtri che escludono traffico interno (IP dell’azienda o le visite di chi è loggato come utente del CMS) può aumentare la precisione dei dati, in particolare per siti di piccole e medie dimensioni. Con i filtri è possibile inoltre personalizzare i report di GA e i segmenti di dati.
4. Rimuovi url unici ma che portano a contenuti doppi
Google Analytics ha una sezione relativa ai contenuti, in cui vengono raccolti i link e i title delle pagine che ricevono più visite. Ciò nonostante, i siti web possono utilizzare parametri URL univoci che fanno riferimento alla medesima pagina. Google analytics legge questi URL come due pagine distinte e in questo modo i risultati restituiti non saranno veritieri. Sarà necessario rimuoverli dalle analisi. Basta entrare in Amministrazione > Profili > Impostazioni profilo e nell’area “Escludi parametri di ricerca URL” inserire i parametri da rimuovere dai rapporti (ad es., sid, session id, vid). Separa tra loro i parametri con una virgola.
5. Misura tutte le interazione con l’utente
Due parametri molto importanti sono la frequenza di rimbalzo e la funzione real time. Pertanto, è fondamentale capire che entrambi sono influenzati dall’ultima azione (non ultima pagina) che l’utente compie sul sito web. Potete tener traccia dei link esterni importanti (come download, sign-up, login ecc) con l’event tracking: un evento è l’interazione di un utente con un elemento di una pagina web come video o link esterni. Google analytics non può tracciare questi eventi di default così non generano pageview quando avvengono. Potete settare l’event tracking in Google Analytics con il metodo _trackEvent() in modo che ogni volta che l’interazione avviene sia tracciata. Nell’interfaccia di Analytics li potrete visualizzare in Rapporti Standard > Contenuti > Eventi.
6. Comprendi le intenzioni dei visitatori
Un ottimo modo per capire l’intenzione di un visitatore è quello di studiare i termini di ricerca utilizzati sul sito con la ricerca interna, mostrando ciò che i potenziali clienti stanno cercando. Una corretta impostazione della funzione di ricerca interna del GA aiuterà a capire quali ricerche stanno dando risultati irrilevanti e quali stanno aiutando il processo di conversione.
7. Collega l’account Google Adsense all’account Analytics
Tramite questo tipo di integrazione potrete avere più informazioni sulle performance degli annunci Adsense e potrete usare questi dati per migliorare le prestazioni degli annunci.
8. Aggiungi l’account Google Adwords all’account Analytics
Grazie a questa integrazione posso analizzare il comportamento dei visitatori che provengono dalle inserzioni Adwords. Questo non è possibile con l’interfaccia di report di Google Adwords. Ricordatevi che AdWords non sarà l’unico mezzo che porta traffico al nostro sito, perciò è importante tracciare non solo le campagne sui motori di ricerca, ma anche gli altri tipi di campagne online come i banner degli annunci, le campagne via email, i programmi di affiliazione ecc.
9. Crea Alert personalizzati con Google Analytics Intelligent Report
Con Intelligent Report potete monitorare le variazioni significative nel traffico del vostro sito e altre metriche utili come le revenue e avere alert in automatico quando avvengono delle variazioni (per esempio dei cali drastici di visite). Ecco una breve guida per imparare a creare alert customizzati.
10. Pianifica i report di Google Analytics per riceverli automaticamente via e-mail
Potete impostare Google affinchè spedisca i report a voi e ad altri giornalmente, settimanalmente, mensilmente e trimestralmente. Questo è molto utile per chi vuole tenere aggiornati i propri clienti riguardo all’andamento del proprio sito web. Ora potete iniziare a lavorare sul miglioramento dei dati che riceverete dalle vostre analisi personalizzate.
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