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Tre digital trends per il 2016

Anno nuovo, scenario in cambiamento: se è vero che il web non rispetta la velocità di evoluzione a cui siamo stati abituati nell’ultimo mezzo secolo, guardando alle novità del 2015 non è difficile capire la direzione che sta prendendo il mercato digitale. Noi abbiamo individuato tre tendenze che sicuramente esploderanno quest’anno, vediamole insieme.

Instant shopping: l’ecommerce con un click

Sempre più prodotti e servizi diventeranno acquistabili attraverso i social, Facebook in testa. Il colosso di Zuckerberg infatti sta testando una sezione shopping disponibile sia per i profili, nell’elenco di tab presenti nella versione mobile, sia nella parte superiore delle pagine con l’opzione Servizi, dove sarà presente l’elenco dell’offerta proposta. I consumatori vogliono cliccare sull’immagine del prodotto dal loro social preferito e entrare immediatamente nel processo di acquisto, che allo stesso tempo sarà sempre più integrato con l’offline. La geolocalizzazione infatti sarà sempre più utilizzata come strumento chiave per guidare l’esperienza del consumatore all’interno del negozio fisico, ma anche per raggiungerlo con campagne di pubblicità che andranno a intercettare la domanda al momento giusto e nel posto giusto. Tre_digital_trends_per_il_2016

Conquista Google con la content SEO

Allo stesso tempo anche la SEO si concentrerà maggiormente su attività di social media, dopo la constatazione che le nostre news feed non solo sono spesso l’unico punto di contatto tra la produzione e la fruizione dei contenuti, ma sono i primi canali ad essere consultati quando si tratta di breaking news. Dunque, per consolidare il posizionamento su Google del tuo sito è necessario dare la priorità ai contenuti, soprattutto se visivi: fra gli ultimi aggiornamenti Google ha assegnato un premio in più ai contenuti di qualità rispetto all’ottimizzazione dei testi per keyword. Questo perché foto, grafiche e video portano gli utenti a permanere su una pagina per più tempo – e dunque inviando positivi segnali di rilevanza rispetto alle ricerche –  e in generale perché l’efficacia comunicativa di un contenuto visivo è estremamente più forte di un testo. Ci piace pensare che “un’ immagine vale più di mille parole” ma anche, come scrisse il prof James McQuivey nel 2008, che un video può valere più di un milione di parole.

Largo alle esperienze native sui social media

Nel 2015 abbiamo visto nascere su Twitter e Instagram i canali tematici con i contenuti prodotti dagli utenti, e la stessa feature è parte integrante dell’esperienza di utilizzo offerta da Snapchat. Dopo questi esperimenti di cura e selezione degli user generated content, il passo successivo potrebbe essere la produzione di contenuti originali da parte dei social media. L’obbiettivo è ovviamente aumentare la durata delle sessioni degli utenti: Facebook ad esempio ha lanciato per le testate giornalistiche l’opzione Instant article che permette di leggere gli articoli pubblicati senza lasciare la piattaforma. Cosa cambierà per i marketer? Questo passaggio costringerebbe i brand a investire in esperienze native per ogni canale, invece di utilizzare queste reti unicamente per guidare il traffico sulle proprie piattaforme, con uno sforzo di produzione maggiore ma con una visibilità più ampia, e si spera più duratura.
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In Italia gli Instant Article sono disponibili per La Stampa, La Repubblica, Fanpage, Today e il Fatto Quotidiano
Pensi che queste previsioni siano realistiche? Tu consiglieresti altri trend da seguire? Dicci la tua nei commenti!

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