L’influencer marketing, ovvero quell’attività tesa a sfruttare la posizione e la qualità degli utenti influenti sul web per accrescere la visibilità e il successo di un brand ha assunto un ruolo ormai imprescindibile nelle strategie di web marketing. La decisione di affidarsi a persone credibili, esperti di settore o semplicemente a volti noti sulla rete può essere determinante per dare una marcia in più alla reputazione aziendale e alla percezione che i clienti hanno di un brand e dei suoi prodotti. I vantaggi che tale attività comporta sono notevoli, e possono condurre ad un’immagine più positiva per l’azienda nonché ad un incremento delle vendite.
Ma in che modo l’infuencer marketing può rappresentare la chiave del successo in un mercato online sempre più competitivo? E quali sono le novità previste per questo 2016? Scopriamole insieme.
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Umanizzare il brand attraverso la voce degli esperti
Un primo importante aspetto quando si parla di influencer, riguarda sicuramente la loro capacità di umanizzare il brand. Spesso la mancanza di una percezione umana in un marchio può portare ad un distacco dei clienti. Stringere collaborazioni con blogger o influencer per promuovere un prodotto o un servizio non solo può essere più conveniente rispetto ad una pubblicità a pagamento, ma può generare raccomandazioni molto più credibili di qualsiasi altro canale. Si stima infatti che il 92% dei consumatori siano più propensi a fidarsi del parere di tali esperti piuttosto che di un’asettica pubblicità a pagamento. Inoltre da una indagine condotta dall’Istituto McKinsey su un campione di 20 mila persone è emerso come un ridotto numero di influencer può avere un impatto molto più significativo sulla scelta finale del consumatore.
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Dare voce ai dipendenti
Secondo diverse ricerche, nel 2016 i dipendenti delle aziende giocheranno un ruolo fondamentale come ambasciatori del brand sui Social. Questi costituiscono il lato più umano dell’azienda, ma anche i migliori esperti dei prodotti o servizi che essa offre, pertanto potranno avere sicuramente un impatto positivo nell’incoraggiare i clienti all’acquisto. Allo stesso modo saranno un utile veicolo per condividere contenuti di qualità, promuovere i messaggi del brand e fornire una risposta tempestiva ad eventuali richieste degli utenti, proprio in quanto massimi esperti in materia.
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Spazio a Youtube e Instagram
Con l’esplosione dello streaming di Periscope, i video live su Snapchat e la crescente richiesta degli utenti di fruire di contenuti visuali, il 2016 sarà probabilmente l’anno della consacrazione di Instagram e Youtube come canali preferenziali per l’influencer marketing. I due social Network dedicati alla condivisione di immagini e video, coinvolgono quasi un terzo degli utenti di Internet, sono le piattaforme con la più elevata generazione di contenuti da parte degli utenti e di condivisione in tempo reale. Rappresentano dunque un ottimo veicolo per raccontare la storia di un brand o di un prodotto, senza filtri e in modo autentico. Il genere di contenuti in grado di fomentare il passaparola naturale tra gli utenti e migliorare la reputazione aziendale, attraverso un racconto interattivo e diretto dell’esperienza di questi influencer con il brand.
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Non più celebrità ma “long tails influencers”
Fino a qualche anno fa rivolgersi a celebrità o volti noti per attività di influencer marketing rappresentava una delle pratiche più diffuse sul web. Ad oggi le ricerche, e la nostra esperienza sul campo, ci confermano che possono essere molto più efficaci soggetti che hanno meno following sui canali social ma maggior influenza sul pubblico. E’ il caso ad esempio delle numerose fashion blogger che giorno dopo giorno popolano il mondo del web con le loro recensioni e i loro consigli. Ciò che è evidente è che pur non avendo sempre un eccessivo numero di seguaci riescono a scatenare importanti reazioni nel pubblico, e tramite i loro consigli sinceri accrescere la loro fiducia in un marchio.

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Relazioni stabili con gli influencer e strategie ROI affidabili
Essere sicuri di collaborare con la giusta cerchia di influencer sarà sempre più imprescindibile in questo nuovo anno (sulla rete sono disponibili numerosi tools per monitorare la loro reputazione o attività. Es. Klear, Followerwonk o Tapinfluence).
Le classiche attività di branding svolte dagli influencer, lasceranno in questo 2016 il posto a relazioni stabili e durature, con l’obiettivo di accrescere la reputazione online e avere significativi ritorni in termini di ROI.

Sarà dunque fondamentale scegliere la giusta piattaforma e i giusti attori da interpellare a seconda degli obiettivi di marketing prefissati:
- Awareness: se l’obiettivo è aumentare la conoscenza del brand in maniera quantitativa sarà utile rivolgersi ad influencer in grado di raggiungere un notevole numero di contatti. Diversamente se si opta per una strategia più qualitativa bisognerà puntare a coloro che hanno un maggiore impatto sul target di riferimento.
- Lead generation: per attirare contatti qualificati non c’è niente di meglio della produzione di contenuti ad alto valore come manuali, e-book o guide online. Per non essere autoreferenziali e avere un impatto più positivo sull’engagement può essere utile rivolgersi alla figura dell’influencer che con la sua autorità e competenza può rendere virale un contenuto o influenzare l’opinione delle persone che lo ascoltano.
- Leadership: se si vuole diventare un punto di riferimento nel proprio settore, proporre contenuti di qualità in grado di evidenziare le proprie competenze è sicuramente un sistema efficace per differenziarsi dai competitor. Anche in questo caso coinvolgere influencer o esperti del settore nella realizzazione degli stessi contenuti potrebbe aiutare il tuo brand a diffondere i giusti messaggi, aumentarne la credibilità, e aumentare l’attenzione e il legame con gli utenti.
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