L’idea di proporre un percorso formativo nasce da un’esigenza che ogni giorno ci troviamo ad affrontare: dialogare con specialisti del web che abbiano le competenze per definirsi tali. La rivoluzione della rete infatti, se da un lato ha dato nuove possibilità ai professionisti del marketing e della comunicazione, dall’altro ha creato molta confusione sulle skills necessarie per una strategia efficace. D’altro canto queste abilità possono essere apprese senza eccessivi limiti da parte del percorso professionale o accademico precedente, e questo ha portato al fiorire di molti corsi sul tema.
Siete in tantissimi oggi! Grazie a ciascuno di voi per il vostro tempo pic.twitter.com/KLQws5qQnc
— Socialware Italy (@TheSocialware) 26 febbraio 2016
Cosa ci differenzia dagli altri? Lo abbiamo spiegato ai ragazzi e alle ragazze che sabato 26 febbraio 2016 hanno partecipato alla presentazione del master in SEO e web marketing organizzato con Unisco. La prima risposta è: l’esperienza. “Oggi l’ecommerce è sulla bocca, ma noi abbiamo un vantaggio competitivo facendolo da dieci anni” spiega il nostro founder Francesco Antonacci, che sulle penuria di competenze nel settore ha le idee precise.
“Oggi richiedere un servizio di web marketing è come portare la macchina al meccanico: se ti dice che è tutto da cambiare puoi solo fidarti”
I risultati raggiunti in questi anni dal boss dell’ecommerce non comprendono solo la scalata agli algoritmi di Google e la realizzazione di piattaforme, come quella del gruppo San Marco, da 3.5 milioni all’anno. La sfida è innanzitutto culturale, avvicinando le aziende a un’ opportunità spesso inesplorata per la scarsa propensione al rischio su attività immateriale come questa. Il parallelismo tra il negozio fisico e virtuale è il miglior esempio per comprendere la struttura di un’e-commerce, partendo proprio dal ruolo dell’home page come vetrina di un negozio.
“L’home page è la vetrina del tuo negozio fisico” @Franceant#webmarketingpic.twitter.com/6PMSOOlt5G — Socialware Italy (@TheSocialware) 26 febbraio 2016
Eppure, una persona su sette al mondo ha un sito web e nel futuro questo numero non potrà che aumentare. E tutti vorranno essere nei primi tre risultati di Google, che da soli attraggono il 35% dei click. Il campo della seo, è quello più propenso al rischi di approssimazione: basti pensare che ci sono più di 100 fattori per indicizzare una sola pagina, e in più l’algoritmo di big G è uno dei misteri più fitti al mondo. Anche di fronte a questo scenario, il nostro web analist Pietro Lombardi riesce a mettere in chiaro le pratiche più virtuose per una strategia efficace: “la prima cosa da fare è analizzare il mercato e gli obiettivi. Poi sviluppare un piano di monitoraggio sulla strategia”.
Onsite 26% indexing 12% offsite 62% : secondo gli studi sono questi i fattori che influenzano l’algoritmo di Google
Ma la vera passione del nostro Pietro sono i numeri, che riesce a trasformare in informazioni utili per tracciare l’efficacia di tutte le azioni compiute sul web. Una competenza questa, che sarà sempre più richiesta in futuro e che comprende l’abilità nell’utilizzo di strumenti specifici come Serush, Moz e Google Search Consolle. Non tutto però è affidato ai numeri, ma è l’abilità dell’analista a produrre poi indicazioni operative sulla strategia.
Web analytics secondo @peterkamal82 : non misurate se poi non interpretate #webmarketingpic.twitter.com/Ez9USL1Na4
— Socialware Italy (@TheSocialware) 26 febbraio 2016
Il suo lavoro è dietro le quinte, ma senza di lui i siti dei nostri clienti sarebbero come alberi senza radici: al nostro ingegnere informatico Gianluca Sperandio non sfugge nulla e la sitemap è la sua lettura preferita. La technical seo richiede costanza ma anche un continuo aggiornamento per cogliere i segnali di miglioramento.
Nel web marketing nulla è un dogma perché è una competizione globale che chiede cura dei dettagli
Con la sua guida sicura possiamo entrare nella tecnica seo attraverso i principali fattori da considerare per facilitare l’indicizzazione di un sito: compressione e caching dei contenuti, minimizzazione delle immagini, e l’ottimizzazione per il mobile. Ma soprattutto la velocità.
Il primo problema dei siti? #webmarketing #ecommerce pic.twitter.com/4Ne7EGcxaK
— Socialware Italy (@TheSocialware) 26 febbraio 2016
Oggi internet non è però più solo un mondo fatto di codici e numeri, ma anche parole, creatività e soprattutto relazioni. E nessuno come il poeta del web Cristiano Carriero è più adatto per cogliere le potenzialità offerte dalla rete agli umanisti 2.0 e ai comunicatori che vogliono reinventarsi. Il suo intervento non poteva che partire con una storia, quelle delle cravatte Marinella, balzato ai riflettori della cronaca quando i leader del G7 fecero acquisti in questo negozio di Napoli. Cristiano racconta che alla richiesta di un potenziale cliente nel New Jersey se fosse possibile inviare una cravatta, il titolare rispose “ognuno ha i suoi problemi, il suo è di essere in New Jersey”. Questo perché l’atmosfera napoletana non poteva essere scissa dal prodotto: ” Non è detto che per tutti ci sia bisogno dei social” spiega Cristiano “perché ci sono esperienze che vanno vissute”. Così come le digital pr non sono solo rapporti commerciali
@criboavida su #digitalpr e #influencer nella presentazione del master in #webmarketingpic.twitter.com/3KOttxtopV — Socialware Italy (@TheSocialware) 26 febbraio 2016
Queste sono solo alcuni spunti per iniziare a studiare il web marketing in maniera seria da subito: le iscrizioni al master organizzato con Unisco scadono il 16 marzo, con agevolazioni per studenti e aziende. Per leggere tutti i contenuti del percorso e iscriversi basta consultare questa pagina . Si calcola che entro il 2020 le aziende avranno bisogno di 200mila risorse per stare al passo con i tempi del web marketing: tu sarai pronto?
Leave Your Comment