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Rubrica SEO e Ecommerce #5

Come evitare le penalizzazioni di Google

L’algoritmo di Google negli anni è divenuto sempre più sofisticato ed ha imposto ai siti web di tutto il mondo rigide regole da seguire per non incorrere in penalizzazioni dovute a scorrette pratiche orientate al posizionamento. Attraverso le penalizzazioni Google è cosi riuscito a premiare la qualità a discapito di siti che non offrivano agli utenti contenuti di valore. Tra il 2011 e il 2012 Google ha rilasciato due algoritmi: Panda e Penguin. Il primo analizza i contenuti di un sito web a livello on-site, analizzando la qualità e l’originalità dei testi nonché tenendo conto anche delle opinioni degli utenti e dei più classici tentativi di keyword stuffing.
Penguin invece analizza i siti web a livello off-site, penalizzando ad esempio  l’eccesso di link in uscita verso siti di bassa qualità o che hanno a loro volta incappato in una penalizzazione. Anche un uso eccessivo di link interni che puntano verso una stessa pagina con i medesimi anchor text può risultare dannoso.

Quali sono gli errori che possono portare ad una penalizzazione?

Contenuti duplicati: L’epoca in cui si creava un contenuto e lo si duplicava sulla stragrande maggioranza di pagine del sito, alternando di volta in volta le parole chiave, è finita di anni. Panda infatti individua e penalizza le pagine che non offrono contenuti di valore o che propongono contenuti duplicati all’interno del proprio sito o su siti ad esso correlati.
Contenuti generati automaticamente: Sognatevi di andare a riesumare fantomatici tool in grado di generare automaticamente testi di dubbia qualità con il solo scopo di ripetere allo sfinimento le principali parole chiave. Panda vi scoprirà e sarete a rischio di estinzione digitale.
Contenuti off-topic: altra pratica ormai in disuso, era quella di proporre contenuti completamente fuori tema rispetto alle tematiche principali del proprio sito web.
Pagine con eccessiva presenza di link: I siti che contengono una quantità incontrollata di link che puntano a pagine esterne attirano l’attenzione di Google. I nuovi algoritmi privilegiano i link spontanei, per questo eccessivi link in uscita o backlink da siti di basso valore possono compromettere il posizionamento delle proprie pagine.
 

Ricapitoliamo infine gli elementi da monitorare per evitare una penalizzazione:

Comportamento degli utenti:

  • Pagine con pochi click e basso CTR
  • alta frequenza di rimbalzo
  • pochi utenti di ritorno
  • tempo di permanenza sul sito basso o irrilevante

Usabilità:

  • design poco user-frindly e non ottimizzato
  • sistema di navigazione complicato e poco fluido
  • siti non responsive, non ottimizzati per dispositivi mobili
  • presenza di numerose pagine 404 (pagine non trovate)
  • navigazione lenta
  • elevata presenza di banner pubblicitari

Sovraottimizzazione:

  • eccesso di link
  • keyword staffing

Il mondo della SEO è dunque sempre più orientato alla qualità delle azioni e dei contenuti. Non esistono scorciatoie di cui Google non sia a conoscenza, l’improvvisazione è ormai il metodo più facile per piombare nell’anonimato digitale.

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