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Local Marketing: da dove iniziare?

È esistito un tempo in cui imprenditori e proprietari di negozi e rivendite cittadine facevano a gara a chi chiudeva prima la propria attività per reinventarsi nel mondo dell’Ecommerce, con la convinzione che fosse un canale più economico e (molto) più redditizio. Mai più ingenti spese di affitto dei locali commerciali, esose bollette delle utenze, investimenti per il personale, ma solo l’immagine di una sdraio sullo sfondo di una spiaggia tropicale, cocktail in mano, relax, e come unico strumento di lavoro uno smartphone per gestire gli ordini online degli utenti. Le vie del centro si riempivano sempre più di cartelli “affittasi” sulle saracinesche chiuse, gli storici cinema Odeon e Royal facevano posto a nuovi punti vendita Zara e Stradivarius e allo scenario spettrale delle storiche vie cittadine deserte faceva da contraltare il l’esplosione degli ipermercati dove si riversava la totalità della popolazione. Era il 2010, ma oggi è cambiato di nuovo tutto. Gli ipermercati sono visti dai più come un esperimento sociale mal riuscito, le vie del centro si sono ripopolate e sempre più persone sono tornate ad apprezzare il rapporto umano con il salumiere del quartiere, convinti che la qualità faccia ancora la differenza. È questo uno dei paradossi più grandi dell’Internet economy: nonostante abbiamo la possibilità di entrare in contatto istantaneamente con persone e aziende dell’altra parte del pianeta, tutto improvvisamente sta diventando più piccolo e il web uno strumento per imparare a conoscere meglio tutto ciò che è intorno a noi.

L’era del Local Marketing è iniziata

Nel libro Ecommerce, Marketing e vendite edito da Hoepli (qui potete scaricare gratuitamente una guida SEO estratta dal testo) ho già parlato di Local SEO, degli strumenti e strategie per posizionarsi sulle mappe di Google, le ricerche geolocalizzate, da desktop e soprattutto da Mobile. Proprio il Local Marketing sarà l’oggetto del mio prossimo libro, sempre edito da Hoepli. Ma la Local SEO è soltanto una parte di qualcosa molto più grande che possiamo definire Local Marketing, proprio come la SEO è solo una parte di una strategia di Digital marketing. Non a caso l’attenzione di addetti ai lavori e non si sta sempre più spostando su questo mondo, un po’ meno competitivo e, soprattutto, alla portata delle aziende più piccole. E si, perché nella vita di quartiere o nello shopping cittadino il rapporto con il titolare di un negozio può far ancora la differenza e questo rapporto diventa una leva di marketing molto più forte rispetto ai milioni di euro spesi da Amazon o da Yoox in pubblicità. Con la crescita delle ricerche da mobile, il potenziale che hanno le imprese di attrarre nuovi clienti grazie alla ricerca locale è enorme, ma l’elemento preoccupante è che sono molto poche le imprese pronte a raccogliere questa sfida. Un’analisi condotta lo scorso anno ha rivelato che soltanto il 6% delle attività di tipo local ha un sito ottimizzato per i dispositivi mobile, meno del 4% permette di effettuare transazioni online e addirittura il 46% delle aziende local non ha un sito web. Il risultato è che il 95% delle persone che effettuano ricerche locali trovano risultati errati e sono costrette a interrogare il motore di ricerca più e più volte per trovare effettivamente ciò di cui hanno bisogno: ci riferiamo al numero di telefono non attivo o non funzionante, all’indirizzo obsoleto o errato o addirittura al nome stesso dell’azienda. Mediamente le piccole e medie imprese local stanno perdendo circa 60.000$ ogni anno a causa di questo gap. Non bisogna essere esperti di marketing per comprendere che esiste un mondo di opportunità che aspettano solo di essere esplorate. Per i brand locali può essere difficile, soprattutto all’inizio, colmare il divario tra il marketing tradizionale e quello online perché riconoscono maggior valore a un cartellone pubblicitario o un volantino piuttosto che un’azione di digital PR. La soluzione molto spesso è a portata di mano: è sufficiente infatti digitalizzare i metodi di marketing tradizionali o meglio far collimare online e offline in un’unica grande strategia che possiamo definire di “Marketing mix”. Con questo termine infatti ci riferiamo a tutte quelle attività che sfruttano entrambi i canali, web e tradizionale per ottenere vantaggi competitivi e ottimizzare le risorse.

Local Marketing: da dove iniziare?

C’è poi un’altra questione di non poco conto: ok gli imprenditori locali stanno poco alla volta affacciandosi a questo nuovo ramo del web marketing ma da dove iniziare? Ecco alcuni piccoli consigli:
    1. Google My Business: creare un profilo Google My Business (oppure ottimizzarlo nel caso in cui già ce l’abbiate) è un aspetto da cui non si può prescindere. Non è necessario avere un sito internet e non è necessario essere grandi esperti. In questo articolo dove parliamo di Local SEO ci sono gli elementi principali da inserire o ottimizzare.
    2. Esperti di Local Marketing: trovare professionisti e consulenti di Local Marketing è davvero un’impresa ardua soprattutto se non siete a Roma o a Milano. Ancora una volta il mio consiglio è investire del tempo in un po’ di formazione personale e non commettere l’errore di affidarsi alla Web agency che nel 2003 ha realizzato il vostro sito.
    3. Recensioni, recensioni e ancora recensioni: è molto importante investire risorse ed elaborare strategie per ottenere recensioni verificate da parte di utenti e clienti. Le recensioni sono fondamentali per tanti motivi: il branding, la web reputation, l’indicizzazione e, con Google My business anche la possibilità di vedere le stelline e la media voto degli utenti sulla rete di ricerca. Quest’ultimo aspetto può risultare decisivo ai fini del CTR. Ricerche dimostrano che il 97% dei consumatori sostiene di leggere recensioni online sui local business e il 90% di essi si lasciano influenzare sia dalle opinioni positive che da quelle negative ai fini della loro decisione di acquisto
    4. NAP: in inglese è l’acronimo di Name, Address, Phone (Nome, Indirizzo, Numero di telefono). Per chi fa local marketing sono dettagli strategici per indicare ai motori di ricerca la localizzazione dell’attività e agli utenti sono il contatto telefonico o la posizione su una mappa. Per prima cosa assicuratevi che siano corretti e precisi. Un nome scritto in modo erroneo, un indirizzo non aggiornato o un numero di telefono non inserito, possono sembrare errori grossolani, eppure secondo alcune ricerche, circa il 50% dei business local commette errori di questo tipo. La coerenza è un altro aspetto importante perché i NAP non vanno inseriti soltanto nel sito (pagina dei contatti in primis) e sui nostri canali ufficiali (social media, Google My Business, ecc) ma occorre fare un’attività di seeding e inserimento sulle varie directory o altri siti terzi. A questo proposito consigliamo sempre di tenere traccia dei siti dove inseriamo queste informazioni in modo tale da poterle aggiornare nel momento in cui cambiamo indirizzo o numero di telefono.
    5. Mobile friendly: quando si parla di Local Marketing il riferimento è quasi sempre al mobile. Quando cerchiamo un ristorante, una pizzeria, un negozio di abbigliamento, un gommista, uno spazio di coworking, un taxi, lo facciamo quasi sempre da Mobile. Assicuratevi quindi che il vostro sito sia perfettamente ottimizzato per i principali device: iPhone, iPad, Samsung Galaxy.

TUTTI I SEGRETI DELLA LOCAL SEO NEL LIBRO LOCAL MARKETING DI FRANCESCO ANTONACCI E CRISTIANO CARRIERO. ORDINALO SUBITO!

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