Come migliorare il tasso del traffico di ritorno e aumentare le conversioni sul nostro sito e-commerce
Ogni giorno ne siamo sempre più consapevoli. Il remarketing digitale fa parte ormai della nostra vita. Ci capita di navigare su Ebay e qualche ora dopo, “casualmente”, ci ritroviamo un banner pubblicitario dello stesso prodotto (e intendo proprio quello lì) ben in evidenza mentre navighiamo da tutt’altra parte.
Ebbene sì. Tra i tanti obiettivi, quello principale del remarketing è quello che richiamare l’attenzione di coloro che in passato (anche recentissimo) sono entrati in contatto con la nostra azienda, sito o prodotto, cercando di riportarli sulle nostre piattaforme e spingerli ad effettuare un’azione o una conversione.
In generale, più del 90% degli utenti che visitano il nostro e-commerce lascia il sito senza convertire. Questo dato eclatante ci fa comprendere quanto sia importante implementare una strategia di remarketing efficace per ri-coinvolgere coloro che hanno già mostrato un primo interesse per il nostro brand online.
I risultati attesi dalle azioni di remarketing si riassumono in:
- Ridurre il tasso di Bounce Rate sul nostro sito web
- Guadagnare traffico di ritorno su sito
- Guadagnare in Brand Awareness
- Rafforzare la SEO e il Content marketing su sito
Tipologie di Remarketing: le più utilizzate per vender di più online
Nel complesso, il remarketing digitale può prevedere diversi approcci e metodi, che possono essere adottati utilizzando diversi canali digitali. Vi sono quindi diverse tipologie di campagne di remarketing e tra le principali possiamo porre l’attenzione su:
1) Campagne di Remarketing Standard
Google Adwords e
Facebook Advertising, due tra le piattaforme più utilizzate per le campagne PPC, consentono di far visualizzare i nostri annunci Display ai visitatori che in passato hanno già visitato il nostro e-commerce, mentre sono in navigazione su altri siti o App.
2) Campagne di Remarketing dinamiche
Ci consentono di far visualizzare annunci Display a visitatori che hanno ricercato un determinato prodotto sul nostro e-commerce.
3) Liste di Remarketing per Annunci di Ricerca (RLSA)
Questa tipologia di campagna di remarketing mostra annunci target a coloro che hanno cercato determinate parole sui motori di ricerca. Posto di fronte all’annuncio Display, l’utente visualizza anche un’inserzione testuale nel motore di ricerca.
4) Video Remarketing
Google Adwords consente di pubblicare annunci a visitatori del nostro e-commerce che sono in navigazione su YouTube mentre visualizzano dei video.
5) Email Remarketing
Questa è la forma di remarketing tra le più diffuse ed utilizzare dalle aziende. Permette di generare inserzioni destinate a utenti inseriti in lista sulla base di interessi e caratteristiche ben delineate. Ciò consentirà di inviar loro i giusti prodotti con caratteristiche che collimano con le loro esigenze ( Customer Match).
Split Campaigns verso liste di remarketing specifiche
Come già appurato, l’implementazione di una campagna di remarketing contiene numerose sfaccettature. Individuare i giusti utenti nel momento giusto richiede pianificazione, definizione di obiettivi chiari e attenzione nei dettagli.
Per ottenere risultati e risultare più efficaci la cosa migliore è sempre indirizzare le nostre campagne di remarketing verso un pubblico target ben profilato ed inserito in una lista specifica. Di seguito le strategie più importanti tra le più utilizzate:
1) Pubblico target: tutti gli utenti del sito web
E’ la maniera più generica e basilare per ri-coinvolgere utenti passati e portarli alla conversione
2) Proporre prodotti differenti al giusto utente
Saremo efficaci una volta che riusciremo ad implementare campagne settate in maniera precisa e dettagliata, che ci permetteranno di proporre la sciarpa sportiva azzurra ad un tifoso del Napoli Calcio in Campania, e allo stesso tempo una scarpa rossa come regalo di Natale ad una casalinga, sempre dallo stesso e-commerce.
3) Pubblico target: utenti in uscita senza conversioni
In questo caso la strategia consiste nella creazione di una lista target di coloro che escono dal nostro e-commerce senza aver effettuato alcuna conversione, con la conseguente implementazione di campagne volte a ri-coinvolgerli e spingerli alla conversione. L’obiettivo atteso in questo caso è un miglioramento del Bounce Rate.
4) Pubblico target: Abandoned Shopping Cart
Molti studi fatti su questa categoria di utenti rivelano che il tasso di “Carrelli abbandonati” si aggira attorno al 75%, certificando l’importanza delle azioni di remarketing su questa categoria di utenti. Gli utenti che hanno abbandonato il carrello appena iniziato sono veramente vicini alla conversione e a volte hanno bisogno solo di una piccola motivazione extra come uno sconto o una promozione ad hoc.
5) Up-selling e Cross-selling su contatti esistenti
Per gli utenti che hanno già effettuato conversioni sul nostro sito diventa fondamentale creare delle liste di remarketing con l’obiettivo di promuovere in maniera coerente ed efficace articoli simili a quanto già acquistato: chi ha appena acquistato un laptop da PC, è più probabile che possa essere interessato ad una tastiera o un mouse. Questa lista di “Converted Customers” sarà inoltre più propensa e pronta a riacquistare sulla nostra piattaforma o addirittura aggiungere articoli correlati ad l’acquisto in corso. In questo il marketplace Amazon fa scuola.
6) Customer Retention: richiami ad interventi regolari per migliorarla
Se vi accorgete che i dati relativi al traffico di ritorno su sito stanno migliorando e che gli utenti sono un po’ più propensi ad effettuare una conversione in un determinato lasso temporale, proviamo a creare una lista che ci consenta di fare dei test sfruttando questi dati. Il gioco può consistere nel replicare richiami di remarketing regolari con conversioni proposte entro 30, 60 o 90 giorni.
Siamo giunti alla fine della prima parte di questo argomento che desta molto interesse nel mondo del Digital Marketing. Nella seconda parte approfondiremo altri aspetti del Digital remarketing: Strategie Top e gli strumenti di Remarketing più utilizzati.
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