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Covid 19 e advertising su Google: uno sguardo

Quanto il Coronavirus sta impattando sulle campagne PPC oltre che sulla nostra routine quotidiana?

Uno sguardo dettagliato sull’impatto che il virus sta avendo sull’ADV online. Come cambiano le ricerche keyword in Italia

Eh sì, siamo ancora alle prese con il Coronavirus e i suoi effetti sulla società e sul mercato. Dopo avervi parlato di smartworking e di effetti del trending topic sulle vendite online (per ora, ancora non definitivi), abbiamo deciso di parlarvi dei primi risultati sulle ricerche degli utenti e sulle campagna di advertising online.

Gli effetti della malattia, ormai evoluta a forma di Pandemia secondo l’OMS, stanno impattando diversi aspetti della nostra quotidianità. I più immediati e visibili riguardano, ovviamente, il rispetto del decreto legge del 9 Marzo 2020, che impedisce alle persone di effettuare spostamenti non necessari e promuove tutte le forme di telelavoro, tra le varie cose, e il nuovo decreto Cura Italia, che servirà a sanare le economie in crisi del nostro paese.

Ma la nostra quotidianità è composta anche da azioni e attività online: momenti di svago, come la visione di film e serie tv, ma anche di approfondimento e lavoro o studio, e anche necessità quali ricerche e acquisti. Tutto ciò si riflette sulla pubblicità e sulla promozione che brand e aziende svolgono (più o meno parzialemte) online.

Il che ci porta alla domanda centrale dell’articolo: come sta cambiando l’ADV ai tempi del Coronavirus?

INDICE

Le ricerche ed inserzionisti secondo Wordstream

Le persone restano più tempo a casa e per la prima volta abbiamo la possibilità di seguire l’evoluzione di una pandemia tramite strumenti tecnologici prima non disponibili, che consentono di ricevere informazioni e update quotidiani e costanti da ogni parte del mondo.

Nuovi bisogni, nuove esigenze si stanno già verificando in questi primi periodi di malattia e quarantena forzata, e le aziende più smart stanno reagendo offrendo nuove soluzioni in risposta. Per alcuni inserzionisti, ciò significa nuove opportunità e capacità di attrarre nuovi clienti; per altri, significa perdita di posizioni di potere e crisi strategica.

Wordstream ha analizzato il comportamento degli utenti online e cosa COVID-19 sta causando nei confronti della pubblicità Pay Per Click.

Negli USA, come ovunque ormai, le ricerche di Google sono cambiate e la settimana tra il 9 e il 15 marzo 2020 le impressions degli annunci della rete di ricerca di Google è iniziata a diminuire modestamente, del 7% in meno rispetto alla media.
Una situazione certamente non rara, ma comunque inaspettata per gran parte degli inserzionisti.

Quello che sicuramente è molto diverso è il comportamento degli utenti che fanno ricerche. Mentre si riversano sulla SERP, gli utenti fanno ricerche molto differenti dal solito, il che significa che i clic non valgono la spesa pubblicitaria PPC. In pratica, con maggiore difficoltà si effettuano delle conversions.

E da quando COVID-19 è diventata un’epidemia anche negli Stati Uniti, circa tre settimane fa, infatti, il calo delle conversions è stato evidente: parliamo mediamente del 21% in meno. Ovviamente, molto dipende dal settore, poiché alcuni ne hanno anche beneficiato.

Settori economici che stanno beneficiando del Coronavirus

Non tutto il male viene per nuocere, potremmo dire. Come rivela l’analisi Wordstream, ci sono aziende le cui performance di campagne PPC stanno crescendo anche durante la pandemia.

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La crescita positiva per No profit e la Salute

Onlus, associazioni di volontariato e charities stanno effettivamente avvantaggiandosi di questo tetro momento di crisi. È facile dedurre come in questo momento in molti siano più propensi a fare donazioni per nobili cause: lo dimostrano proprio le SERP di Google. Wordstream segnala infatti:

            1. un aumento del 10% delle impressions degli annunci della rete di ricerca.
            2. un aumento del 23% delle conversioni degli annunci della rete di ricerca.
            3. un aumento del 20% nel tasso di conversione degli annunci della rete di ricerca.

Lo stesso vale anche per il settore sanitario e in generale farmaceutico e parafarmaceutico. Le ricerche in SERP dimostrano come gli utenti si siano riversati in rete per cercare farmaci, antidolorifici, e tutto ciò che potrebbe aiutarli in un periodo di difficoltà sanitaria.

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Analisi Wordstream USA

Chiaramente ciò significa facilità di successo per determinate campagne PPC, con conversioni decisamente più alte della media.

A seguire, questo trend coinvolge anche il settore cosmetico e dei prodotti di bellezza e per il benessere del corpo, che stanno ottenendo ottimi risultati, visto l’impossibilità di procurarsi in store.

Cinema, serie tv e media on demand

Siamo tutti (o quasi) costretti a casa. E cosa c’è di meglio di stare a guardare a fare binge wacthing? Quella che per alcuni era una “triste” abitudine serale è diventate per molti ora la norma – quando non una vera e propria valvola di salvezza e sfogo.

L’offerta e la promozione di serie tv, documentari e cinema on demand è decisamente schizzata alla stelle in questo periodo, e così anche la risposta degli utenti in tal senso.

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In Italia, moltissime sono state anche le aziende che hanno deciso di regalare parte dei propri abbonamenti o database agli utenti in questo periodo di crisi, sfruttando così l’occasione di farsi conoscere (e benvolere) da un pubblico ben più ampio della normale audience.

Molte iniziative gratuite a sostegno dei periodi a casa sono rintracciabili sul sito di Solidarietà Digitale.

Anche qui, l’effetto positivo si riflette sia sul settore Entertainment che su quello internet/telefonia: cosa fare a casa, come lavorare o semplicemente svagarsi senza internet?

Società di telecomunicazioni e gestori di servizi di telefonia mobile e adsl o in fibra hanno visto fiorire il numero di contratti sottoscritti.

Chi e quanto ci sta perdendo in questo periodo: i settori

L’altra faccia della medaglia, quella ovviamente più visibile e preoccupante, è relativa ai settori che sono stati colpiti in pieno dallo scoppiare dell’emergenza sanitaria.

Il primo, banalmente, è quello dei viaggi e del turismo, oggi più che mai fermo e bloccato. I viaggi aerei sono stati praticamente banditi e moltissime compagnie aeree hanno annullato centinaia di voli.

Fare ADV di viaggi e turismo è effettivamente poco redditizio in questo momento, come segnano anche i dati.

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Lo stesso vale per le attività commerciali collegate al turismo e, in generale, con il vivere e lo stare all’aperto: bar, ristoranti, pub, locali, pasticcerie, hanno dovuto chiudere i battenti così come rinunciare alle conversioni online.

Wordstream segnala una perdita del -18% delle impressions per i ristoranti e del -26% per i bar e locali. Effetto che si può solo parzialmente mitigare e sopperire con la creazione di servizi a domicilio.

Brevi consigli di sopravvivenza per chi lavora nei settori maggiormente esposti

In tempi di crisi ed emergenza o in tempi immobili, come sembrano essere questi, la cosa migliore non è battersi in ritirata ma studiare strategie di sopravvivenza e formularne di nuove per i tempi che verranno.

Quindi, il primo consiglio è, sorprendentemente, non stoppare le campagne. Staccare completamente le campagne PPC o social che avete in atto in questo momento è un grave errore e inficerà completamente la ripresa del business quando ci sarà bisogno di essere pronti e reattivi.

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Ovviamente, non ha senso puntare sul traffico nel breve periodo, che volente o nolente, sarà impossibile a effettuarsi, ma puntare sul lungo termine può essere una strategia intelligente. La situazione evolverà e probabilmente allora sarà molto alta la reazione degli utenti alla ricerca di nuovi luoghi da visitare, esperienze da vivere o posti in cui assaggiare e gustare prelibatezze. In quel momento, sarà il vostro nome e i vostri servizi a tornare utili.

Altra strategia con effetti a medio-lungo termine da attuare subito è quella di puntare sul branding. Sottolineate i punti di forza, i valori e la filosofia generale delle vostre strutture, servizi e prodotti, rafforzate e diffondete l’idea positiva della vostra azienda anche in questo difficile momento.

È il tempo giusto per fissare argomentazioni più solide nella testa di consumatori possibili e reali.

La situazione in Italia: come le ricerche Google riflettono le nostre paure

Come sta andando la pandemia in Italia? Come si comportano gli utenti online?

Come ben sanno gli analisti SEO, il numero di ricerche legate all’immaginario del virus è incrementato sempre di più ed è un chiaro segnale dell’attenzione società/mass media nei confronti di alcuni termini, nonché delle intenzioni di acquisto di alcuni utenti.

Ecco l’andamento di keyword come Amuchina, Wuhan, mascherine, come rivela il Keyword Planner di Google:

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Interessante vedere come la parola Wuhan dopo il boom di Gennaio e Febbraio stia retrocedendo, mentre invece tra le parole chiave ad alta concorrenza siano entrate in gioco “mascherine ffp3” o “amuchina gel Amazon”:

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Non ci resta che attendere nuove notizie, sperando che siano rassicuranti, e continuare a lavorare per i nostri obiettivi – naturalmente, da casa.

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