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Black Friday 2021: potenziali strategie vincenti e difficoltà in vista

Questo non è sicuramente un Black Friday come tutti gli altri perché anticipa un Natale tra i più costosi di sempre per i consumatori. Ciò è confermato da Codacons che afferma la probabilità di un aumento di circa 1,4 miliardi di euro. Secondo una ricerca effettuata da Oracle Retail, il 39% dei connazionali ha già iniziato la corsa ai regali da mettere sotto l’albero. Un dato sicuramente importante riguarda il 13% degli stessi, che si dice disposto a pagare qualcosa in più per assicurarsi una consegna garantita.
Le piattaforme di vendita online di ogni settore, dalla più gettonata tecnologia al make up e homedecor, hanno attivato strategie di web marketing volte a rispondere a questa domanda natalizia in anticipo.
Il Black Friday diventa la prima opportunità utile per dare inizio all’acquisto dei regali natalizi risparmiando notevolmente.

Giocare d’anticipo

In questo periodo molto frenetico è essenziale per gli ecommerce costruire una strategia efficace e ben organizzata. La mossa vincente, e quasi scontata ormai, è un inizio anticipato del Black Friday, ormai conosciuto come Black Week. È frequente sentir parlare anche di Early Black Friday. A battere tutti gli ecommerce sul tempo è stato Amazon, che già dall’8 novembre ha avviato una politica di sconti anticipati.
Oltre alle offerte su tutte le categorie presenti sulla piattaforma, anche la sezione Warehouse è inclusa in questo Black Friday: Amazon ha scelto un 20% di ribasso per questa particolare tipologia di prodotti, usati, di seconda mano o con confezione aperta, che prevedono già prezzi più bassi rispetto alla media. Un mercato ancora poco conosciuto e sfruttato in Italia, ma con del grande potenziale, soprattutto per il fattore sostenibilità.
Ogni ecommerce che mira a raggiungere picchi di conversioni si organizza: la veste grafica del sito si adatta ai colori della settimana nera, con elementi aggiuntivi che mirano a spingere gli utenti verso la conclusione dei loro acquisti. Un esempio sono i banner di persuasione, che visualizzano messaggi come “il prodotto è in esaurimento” o “solo -numero articoli- disponibili, affrettati!”, o countdown per lo scadere della scontistica applicata al prodotto. Anche l’utilizzo di codici sconto a scadenza può aiutare l’ecommerce a convincere l’utente, soprattutto se la percentuale stabilita è molto alta.
Le strategie per il Black Friday, però, non si basano solo sulla costruzione del sito web per l’evento, ma anche su altre attività satelliti, con la stessa importanza. Tra le varie citabili spiccano le newsletter e le promozioni sui social network, i contatti più immediati con gli utenti.

Newsletter a tema

La newsletter spesso si adatta all’assetto grafico del sito web. Si opta per colori scuri, a richiamo del titolo Black Friday, scegliendo i prodotti su cui puntare per quella settimana. Le iniziative proposte sull’ecommerce si riflettono nei messaggi creati per gli utenti: vengono illustrate promozioni e scontistiche speciali in modo semplice, dedicate a categorie o singoli prodotti, rimandando a landing page più esplicative. L’obiettivo è il click sull’immagine o il messaggio di testo, che porterà il potenziale cliente sul sito, dove sono disposte una serie di azioni mirate a incentivare una sua conversione.

Il lavoro sui social

Facebook, Instagram, Tiktok e Pinterest, giocano un ruolo decisivo nella strategia commerciale attuata per il Black Friday. Sono piattaforme che, grazie all’attività di advertising mirata e di remarketing, riescono a raggiungere un bacino di utenti ampio garantendo molto spesso un numero notevole di conversioni e quindi un ritorno della spesa investita (ROI).
Escluderli dalla comunicazione è impensabile, sceglierli per il settore e soprattutto in base al target è un dovere che spetta ai social media manager, sempre pronti a guidare il cliente in un mercato saturo e inflazionato. Per tutti i settori, dalla tecnologia al food, arrivando al magico mondo della moda o dell’arredamento e design, le regole da seguire sono semplici:

  • immagini accattivanti;
  • poche parole (copy e grafiche intuitive);
  • scontistica chiara e definita;
  • codici sconto promozionali esclusivi per l’occasione;
  • scelta accurata delle CTA (call to action) dal “ricevi l’offerta” al “guarda di più”.

A fare da tres d’union un’unica parola Black Friday o Black Week. La stessa dicitura grafica deve condurre per mano l’utente che, cliccando sull’inserzione social viene dirottato nella landing del prodotto o pacchetto in promozione. Qui dovrà ritrovare banner o indicazioni stilisticamente in linea con quelle visualizzate sui social, e continuare così il suo processo d’acquisto.

La difficoltà nelle consegne

Una parte di coloro che sceglie di fare acquisti in questo periodo anticipa i regali di Natale, in modo tale da arrivare preparati. Si predilige l’acquisto di più regali in un’unica soluzione, o di carte regalo per ovviare ogni tipo di problema. Tutto ciò nasce dall’esigenza da parte dei consumatori di non doversi preoccupare per le tempistiche di consegna ed eventuali ritardi.
Dal Black Friday in poi diventa sempre più difficile riuscire a ricevere i propri acquisti per tempo. Ciò è dato da un sovraccarico di ordini da consegnare in primis, ma sicuramente anche dai vari scioperi nel settore logistico. Per i dipendenti delle aziende associate ai vari ecommerce, piccoli o grandi che siano, è un periodo che comporta una mole di lavoro enorme.
Proprio per questo le manifestazioni in momenti strategici, come quella del 26 novembre (giorno ufficiale del Black Friday) organizzata dai dipendenti delle aziende associate ad Assoespressi, colpiscono in modo significativo tutto il processo di consegna degli ordini effettuati negli ultimi giorni.
Anche la scarsità dei prodotti influisce molto sui vari ritardi, soprattutto per il settore tech che sta risentendo molto della mancanza di chip per i dispositivi e per il settore dell’editoria con la crisi della carta che peggiora di giorno in giorno.
Tutti gli utenti quindi puntano al Black Friday come opportunità per iniziare, se non concludere, la corsa ai regali natalizi, sfruttando le scontistiche eccezionali proposte. In questo modo, si spera di riuscire a giocare d’anticipo sui possibili ritardi. Diventa di vitale importanza la consegna puntuale, pagando anche più del prezzo standard, cercando di ovviare ogni tipo di problema.

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Email marketing: la newsletter è davvero utile?

Con l’evoluzione delle strategie di marketing digitale, l’utilizzo delle e-mail sembra ormai superato e che abbia perso in parte la sua efficacia. È vero? Assolutamente no. La creazione di una solida strategia di e-mail marketing è importante per connettersi con il proprio pubblico e aumentare le vendite ad un costo accessibile.

Cos’è una newsletter?

La newsletter è uno strumento di marketing che include aggiornamenti periodici, notizie, promozioni ed eventi comunicati in formato elettronico. È un mezzo conveniente per costruire relazioni e mantenere contatti regolari con clienti e partner commerciali oltre che un’opportunità per parlare direttamente con loro utilizzando la casella di posta. I vantaggi che offre sono molteplici, motivo per cui ci assicuriamo di creare una precisa strategia di e-mail marketing per tutti i nostri clienti.

  • La newsletter aiuta le aziende a non trascurare nessuno degli aspetti fondamentali del digital marketing e aumenta la consapevolezza della loro attività incoraggiando i lettori a volerne saperne di più sulle operazioni di un’organizzazione.
  • Permette di sfoggiare le proprie competenze per fornire informazioni preziose a clienti e potenziali tali e rappresenta un ottimo modo per confermare la propria professionalità e affermarsi come leader del settore.
  • La newsletter è uno strumento indispensabile per far crescere il proprio database e, di conseguenza, raccogliere i dettagli di contatto di potenziali clienti e partner, dati importanti per impostare la propria strategia.
  • Le e-mail possono essere utilizzate per vari scopi tra cui promuovere e lanciare prodotti e servizi ma anche per includere dettagli su offerte speciali e campagne promozionali esclusive e mirate per la propria nicchia.

I consigli per scrivere una newsletter efficace

  • L’oggetto della mail gioca un ruolo di primaria importanza per catturare l’attenzione e invogliare il lettore ad aprire la newsletter non appena la vede.
  • Il contenuto invece deve essere breve e semplice. Viviamo in un’epoca in cui le persone vanno perennemente di fretta quindi è importante fornire tutte le informazioni necessarie in modo rapido e scorrevole facendo attenzione ad un utilizzare un linguaggio eccessivamente specialistico.
  • Da non sottovalutare la regolarità dell’invio della newsletter. È molto difficile stabilire quale sia la giusta frequenza, l’importante è non inoltrarla così spesso da diventare fastidiosa. Al contrario, si rischia di finire in fondo alla casella di posta dei lettori o, peggio, nel cestino.

L’utilizzo di una strategia di e-mail marketing e di un planning è indispensabile per garantire il successo della propria campagna e permettere al proprio business di raggiungere obiettivi precisi. In primis, bisogna testare e capire cosa funziona e cosa no. Le piattaforme di inoltro mail mettono a disposizione metriche che possono come ad esempio quante persone aprono le email, quanti click ai link interni ci sono stati e anche  quanti lettori si cancellano dalla lista. Fare attenzione a queste metriche dopo ogni campagna è un modo per capire dove apportare modifiche o se le modifiche apportate stanno dando i loro frutti.

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Marketing Automation per l'Ecommerce

Marketing Automation: definizione, vantaggi e opportunità

Perché adottare strategie di Marketing Automation e da dove partire

Parlare oggi di Marketing Automation vuol dire affrontare uno dei temi più discussi del momento. C’è chi lo ha definito un trend topic dell’anno, c’è chi invece ne parla sottovalutandone ancora le reali potenzialità. Ciò che di sicuro possiamo affermare con certezza è che i tempi sono abbastanza maturi per intraprendere un percorso molto interessante. Partendo dai risultati acquisiti negli ultimi anni, il sentiero che possiamo seguire oggi ci porta fino alle vette più alte del digital marketing da dove osservare cosa c’è all’orizzonte e quali saranno i cambiamenti con i quali ci misureremo nel prossimo futuro. Ma per arrivare sin lassù, il tragitto è meno lineare di quanto si possa immaginare, oltre a nascondere pericolose trappole. Perciò andiamo con ordine e di sicuro raggiungeremo la vetta. INDICE
  1. Cos’è la Marketing Automation
  2. Perché è importante automatizzare i processi
  3. Marketing Automation: da dove partire
  4. Qual è il tool migliore di Marketing Automation
  5. Conclusioni

Cos’è la Marketing Automation?

Come spesso accade, quando ci troviamo a dover definire una novità, a cercarne i confini e ad inquadrarla in un contesto, ci accorgiamo subito che un’innovazione quasi sempre si regge su radici ben ancorate al passato. Un passato del quale oggi raccogliamo i frutti, osservandone la sua continua evoluzione. Parlare di Marketing Automation vuol dire partire dal concetto più ampio di “automazione”, termine usato per la prima volta nel 1952 da John Diebold che in un suo studio condotto all’Università di Harvard presentava dei casi d’uso di sistemi programmabili in ambito economico. Marketing Automation - storia Da allora il termine ha attraversato numerosi settori legati all’ingegneria meccanica, passando dal controllo di sistemi industriali e produttivi, fino ad arrivare all’era dello sviluppo in ambito informatico. Una storia lunga caratterizzata dalla costante ricerca da parte dell’uomo di semplificare processi complessi o faticosi affidandosi alla forza e alla “lucidità” delle macchine. Fatto questo breve viaggio nel passato possiamo quindi evitare la prima trappola. Per la definizione di Marketing Automation è importante non commettere l’errore di confondere gli strumenti con l’ambito, gli attrezzi del mestiere con il metodo. Quella che sembra una precisazione banale ci permetterà più avanti di capire come scegliere un tool di Marketing Automation e per quale obiettivo. Dunque, possiamo affermare che la Marketing Automation è un approccio strategico e operativo in ambito digital grazie al quale abbiamo la possibilità di pianificare, gestire e monitorare flussi automatici di contenuti pubblicati o inviati al verificarsi di determinate condizioni o eventi. Si tratta di una modalità di gestione della digital strategy che ha i suoi strumenti di lavoro più o meno potenti per innescare in modo automatico attività che sarebbe impossibile implementare manualmente. Ridurre la Marketing Automation all’utilizzo di un tool rispetto ad un altro o alla sola email del carrello abbandonato, vuol dire semplificare un ambito con infinite possibilità che vanno a ridefinire l’operatività e il rapporto con gli utenti. Marketing Automation

Perché è importante automatizzare i processi

Adottare strumenti e tecniche di Marketing Automation significa passare ad un livello successivo da diversi punti di vista. Il primo è quello operativo e anche il più semplice da intuire. Automatizzare i processi amplifica in modo esponenziale le possibilità delle tue azioni. Si passa ad esempio da un messaggio per una lista di utenti ad un messaggio per ogni utente. In parole semplici quello che è oggettivamente impossibile, ovvero produrre un contenuto personalizzato per ogni utente che compie un’azione sul tuo sito, diventa possibile. Seconda trappola da evitare: automatizzare non vuol dire lavorare meno. Per quanto l’innovazione tecnologica abbia raggiunto risultati stupefacenti, un cervello artificiale che sostituisce quello umano non esiste ancora. Dobbiamo quindi intendere la Marketing Automation come un upgrade delle nostre possibilità, un livello successivo che va progettato, monitorato e ottimizzato proprio come tutte le attività svolte quotidianamente fino ad oggi. Nessun superpotere o interruttore magico. Un altro aspetto molto importante sul quale la Marketing Automation ha un impatto significativo è legato alla qualità del rapporto con gli utenti. È qui che avviene un importante paradosso. Grazie ad attività automatizzate infatti è possibile costruire un rapporto più “umano” con gli utenti. Quello che può sembrare un metodo che sostituisce l’attività umana, porta proprio al risultato contrario, superando finalmente tutti quei limiti che rendono ancora troppo poco efficaci le comunicazioni di massa inviate ad utenti mai abbastanza profilati. Marketing Automation Terza trappola nella quale è opportuno non cadere: la Marketing Automation non è uno strumento più potente per perseguitare gli utenti in ogni momento della giornata fino allo sfinimento. Come ogni attività e strategia, è fondamentale predisporre un corretto sistema di profilazione che permetta di raccogliere i dati utili a costruire e ad assecondare il profilo dell’utente. Una grande quantità di informazioni molto importanti per interpretare e rispettare in modo sempre più efficace le sue reali manifestazioni di interesse.

Marketing Automation: ecco da dove partire

La possibilità di automatizzare processi operativi e attività di marketing digitale ci permette oggi di distinguere un digital marketing “tradizionale” da quello proiettato verso il futuro. Se solo qualche anno fa i promotori della pubblicità profilata online definivano tradizionali e superate le pubblicità sui cartelloni offline, oggi accade quasi lo stesso. Per quanto sia ancora utile, non è più sufficiente inviare un’email alla lista di chi ti ha fornito un’informazione che è ferma lì da quasi un anno. Il nostro comportamento digitale non è quasi mai perfettamente coerente con le risposte che forniamo nei moduli di iscrizione ad una newsletter. Ed è qui che viene il bello. Predisponendo gli strumenti di Marketing Automation per la raccolta strutturata di dati personali, comportamentali e transazionali sarà il singolo utente a dirci chi è superando ogni ipotesi iniziale. Occorre partire quindi da un cambio di prospettiva della fase di costruzione di una strategia nella quale i dati diventano delle risposte puntuali che generano nuove azioni, come spiega Patrick Singer nei suoi 4 step dell’approccio data-driven. Partire dai dati e dalla loro organizzazione è quindi il primo passo, ponendo la giusta attenzione sulla crescente importanza delle informazioni comportamentali. Attraverso la corretta aggregazione di questi dati sarà possibile costruire percorsi differenti e di gran lunga più efficaci.

Qual è il tool migliore di Marketing Automation

Siamo arrivati dunque alla scelta del tool ideale. Come dicevamo la Marketing Automation è prima di tutto un approccio strategico. Partendo da questa sottile precisazione è possibile valutare gli obiettivi scegliendo gli strumenti più adeguati per raggiungerli. Le caratteristiche che rendono un tool di Marketing Automation più efficace rispetto ad altri sul mercato sono diverse ma ce ne sono due che meritano particolare attenzione. La prima è la capacità di tracciare il comportamento e le azioni degli utenti che visitano il sito. Grazie a questa possibilità non sarà più necessario porre continue domande all’utente per registrare il suo livello di interesse. Sarà lui con la sua attività a darci le indicazioni corrette a partire dalle quali possiamo impostare la nostra attività di marketing strettamente legata alle sue azioni e alle sue “non-azioni”. Una fase che richiede da parte nostra la massima attenzione nell’interpretazione di particolari azioni (es. visita di una determinata pagina con contenuti informativi rispetto ad una pagina di prodotto). La seconda riguarda la possibilità di costruire un processo omnicanale, cioè che permetta di sviluppare una strategia capace di comprendere, interpretare e pianificare customer journey complessi. Poter immaginare e costruire percorsi basati sull’integrazione di più canali che svolgono un’attività coordinata è uno dei vantaggi più importanti che un tool di Marketing Automation efficace. Marketing Automation Tra tutti quelli disponibili sul mercato SALESmanago è sicuramente uno dei tool più affidabili utilizzato da grandi brand come Vodafone, Yves Rocher, DeLonghi, Starbucks Coffee, New Balance, Orange. Uno strumento di lavoro che con un’interfaccia intuitiva permette un livello anche molto complesso di progettazione e di automazione. Un tool con il quale portare l’abituale approccio strategico ad un livello successivo.

Conclusioni

Parlare di Marketing Automation in pochi paragrafi non è affatto sufficiente. Torneremo presto ad affrontare altri temi molto interessanti che offrono importanti spunti di riflessione. Uno fra tutti riguarda l’incontro tra digital marketing e ambiti come l’intelligenza artificiale (AI) e il Machine Learning. Cos’è il marketing predittivo e quali sono le opportunità e le criticità di un approccio così evoluto. Materiale di discussione ce n’è. Alla prossima 😉
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Statistiche Email Marketing

Email Marketing: tutti i numeri del canale più anziano del web

Dati e tendenze nell’Osservatorio Statistico 2019 di MailUp appena pubblicato

Come ogni anno per chi si occupa di email marketing è arrivato il momento di fare bilanci e previsioni. Anche se il primo dell’anno è alle nostre spalle già da un bel po’, chi svolge attività di digital marketing sa bene che per analizzare e organizzare i “buoni propositi” è necessario partire da dati affidabili e ben articolati. E quindi chi opera in ambito email sa bene che il suo vero primo dell’anno coincide con la pubblicazione dell’Osservatorio Statistico di MailUp. Un documento scaricabile gratuitamente che racchiude statistiche e andamenti dell’anno precedente a partire dagli invii effettuati da MailUp durante i 12 mesi, in questo caso, del 2018.

INDICE

L’Osservatorio Statistico 2019 pubblicato pochi giorni fa da MailUp si basa su oltre 13 miliardi di messaggi, ovvero 11.000 clienti della nota piattaforma di email marketing. Un’analisi che offre informazioni molto utili sia sulle tipologie dei messaggi inviati (DEM, newsletter e transazionali), sia sulla tipologia dei destinatari (B2B, B2C e B2B+B2C). Un altro contributo importante è quello dedicato ai settori commerciali, una panoramica molto utile dalla quale partire per l’elaborazione o l’ottimizzazione di una strategia di digital marketing efficace.

Un anno di Email Marketing: ecco i dati

Tassi di apertura in aumento del +12,7% rispetto al 2017

Tra tutti i canali di ogni strategia di digital marketing, l’email è di certo il più longevo. Interrogarsi sulla crescita di un canale con più di 45 anni di storia può sembrare una pazzia in un contesto sempre più dinamico, eppure quello che si apprende dall’Osservatorio Statistico 2019 di MailUp sorprende anche i più scettici. Rispetto al 2017 infatti il primo dato rilevante vede in crescita la fiducia nel canale in termini di apertura dei messaggi totali inviati che cresce del +12,7%. A crescere è quindi l’engagement nella fase centrale del funnel che, pur rimanendo stabile nel B2B, si conferma in netto miglioramento sia per il comparto B2C sia per quello misto B2B+B2C.

Email Marketing in Italia
Osservatorio Statistico 2019 di MailUp

Questo primo dato attesta un costante e crescente rafforzamento del rapporto tra azienda e destinatari, confermando l’importanza e la resistenza di un canale che delude sempre meno le aspettative tra le aziende che veicolano contenuti commerciali o informativi e gli utenti/clienti disposti a utilizzare uno strumento così diretto.

Tassi di clic: cresce meno il grado di rilevanza dei contenuti

Un secondo dato interessante è quello che riguarda il CTR. Stando a quanto riportato nella ricerca, pur migliorando di anno in anno e attestandosi intorno al +7,8% complessivo, la tendenza del tasso di clic non è proporzionale a quella del tasso di apertura. Ciò vuol dire che la crescita di interesse e di fiducia nel canale, non corrisponde del tutto ad una equiparabile rilevanza dei contenuti veicolati. I dati sul tasso di clic mostrano quindi un potenziale non ancora capitalizzato con importanti margini di miglioramento.

Il tasso di clic è la fase più importante nel funnel dell’utente di una campagna di email marketing, quello che nel report di MailUp è definito come il vero “bersaglio” dell’email strategy. Occorre dunque continuare a mettere in campo tutte le risorse necessarie per proporre contenuti sempre più vicini alle aspettative del singolo destinatario, impostando scelte strategiche e commerciali personalizzate e strettamente legate agli interessi e alle abitudini degli utenti.

Newsletter, DEM e Transazionali: tre tipologie a confronto

Procedendo nell’analisi dei dati relativi al 2018 riportati nell’Osservatorio Statistico di MailUp e spostandoci sulla tipologia di email, la newsletter conferma il suo vantaggio schiacciante su DEM e messaggi transazionali. Passando dal 67,7% al 70% in termini di volumi, si attesta un rinnovato interesse per contenuti informativi che nel B2C e B2C+B2B vedono un significativo incremento, mentre il leggero peggioramento appare la newsletter in ambito B2B puro.

Statistiche Newsletter
Osservatorio Statistico 2019 di MailUp

Anche in questo caso però le statistiche sul tasso di apertura e clic confermano il dato complessivo. All’aumento del primo infatti non corrisponde un miglioramento proporzionale del secondo. Questa incongruenza di traduce in una minore capacità di conversione nella fase più importante del funnel di una strategia di email marketing. Si tratta di un limite superabile prestando maggiore attenzione alla qualità e pertinenza dei contenuti veicolate, oltre al miglioramento dell’usabilità (layout e call-to-action).

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Tra le tipologie di invio, i messaggi transazionali sono quelli che registrano i risultati più positivi. Il dato è di certo strettamente legato al contenuto e alla funzione di queste email. Si tratta di messaggi automatici relativi all’invio di credenziali d’accesso, all’attivazione di un servizio, al tracciamento delle spedizioni, alla comunicazione di avvenuta consegna, alle conferme d’acquisto. Parliamo dunque di tutte quelle email magari attivate da un trigger, ovvero da un’azione dell’utente che è una chiara manifestazione di interesse.

Statistiche Transazionali
Osservatorio Statistico 2019 di MailUp

Le email transazionali rappresentano quindi una certezza da non sottovalutare nella costruzione di una strategia di email marketing. L’elevato grado di interesse del destinatario rappresenta un’importante opportunità per consolidare e rilanciare la relazione tra l’azienda e l’utente/cliente, con delle chiare opportunità commerciali.

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Anche il comparto DEM è caratterizzato da un visibile miglioramento. I messaggi di natura strettamente commerciale e promozionale si confermano quindi un importante strumento utile ad accrescere la fiducia dei destinatari. Come riportato nello studio di MailUp, l’incremento dei tassi di apertura del comparto DEM mostra oggi una significativa maturità nel rapporto tra mittenti e destinatari.

Statistiche DEM
Osservatorio Statistico 2019 di MailUp

Come per le altre due tipologie di email, anche in questo caso è evidente una difficoltà nel capitalizzare il dato positivo delle aperture. Il tasso di clic ancora troppo basso (1,9% per il B2C) è riconducibile ad un’attenzione ancora ridotta alle attività di segmentazione e profilazione dalle quali dipende la qualità dei contenuti.

Email Marketing & Ecommerce B2C: l’integrazione dei sistemi

Uno spunto molto importante dello studio di MailUp è nella conclusione dedicata all’utilizzo di sistemi integrati per l’elaborazione di contenuti dinamici con dati sincronizzati e aggiornati. Confrontando i risultati ottenuti da store online che collegano MailUp all’Ecommerce infatti emerge che le aziende che adottano un approccio dinamico nel quale più sistemi concorrono all’elaborazione di contenuti rilevanti e profilati ottengono risultati migliori in termini di open rate, tasso di aperture uniche, tasso di click rispetto ai messaggi recapitati e rispetto alle email aperte almeno una volta.

Un dato importante che non trova ancora conferma nell’ecosistema digital italiano che, pur mostrando una crescita è ancora timido nello sviluppo di strategie basate su dati integrati.

Come ogni anno dunque è da qui che si parte. Anche quest’anno l’Osservatorio Statistico di MailUp ci riporta un dato macro apparentemente banale ma affatto scontato: l’email marketing è ancora un pilastro di ogni strategia di digital marketing. Grazie al suo ruolo privilegiato e diretto con il destinatario, il canale email rappresenta ancora un segmento strategico su quale investire e, dalle tendenze che abbiamo visto, è destinato a mantenere questo ruolo ancora per molto tempo.

Alla prossima!

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Email Marketing Automation: perché è così importante

Email marketing automation: cos’è e come migliora le tue attività

Ottimizza i tempi di realizzazione e massimizza i risultati con il marketing automation per l’email

Più che una parola chiave, è ormai da tempo una vera parola d’ordine in ogni digital strategy. Parliamo di marketing automation e di come può accrescere il rendimento delle attività, migliorare le conversioni e fidelizzare i tuoi clienti. Elaborare automatismi è ormai uno standard nella pianificazione di quasi tutti i segmenti che compongono una strategy. Si tratta di un’opportunità che presenta numerosi vantaggi operativi, con ottimi risultati in termini di conversioni e fidelizzazione. Pur essendo il canale digital più longevo, anche l’email marketing permette la programmazione e la gestione di campagne automatizzate in modo semplice e induttivo, basate su precise manifestazioni di interesse degli utenti. Ma andiamo con ordine.

Cos’è l’email marketing automation?

Quando parliamo di email marketing automation ci riferiamo a tutti quei processi che prevedono l’invio di email in modo completamente automatico solo in seguito al verificarsi di precise condizioni. Si tratta di contenuti statici o dinamici che vengono inviati solo se l’utente compie un’azione ben precisa come l’iscrizione alla newsletter, l’abbandono del carrello, l’apertura dell’email precedente, clic su un link e altro ancora. Tali azioni si chiamano trigger e sono fondamentali per il funzionamento dell’automazione. Quello dell’automazione applicata alla strategia di email marketing è un processo apparentemente semplice che richiede però molta attenzione nella fase iniziale. Per fare email marketing automation è importante la fase di produzione dei contenuti che dovranno essere perfettamente coerenti con la strategia complessiva e con il processo d’acquisto dell’utente. Non basta impostare i trigger giusti ma è necessario valutare con attenzione le azioni dell’utente in relazione ai tuoi obiettivi di business. Email Marketing Automation

Come l’email marketing automation migliora la tua attività?

L’automazione è un processo basato da sempre su un principio molto semplice: ottimizzare l’operatività aumentando il rendimento. Anche nell’email marketing è valido lo stesso obiettivo. Grazie alla possibilità di inviare contenuti pertinenti e automatici alle persone giuste, è possibile non solo fidelizzarle rispettando le loro manifestazioni di interesse ma anche risparmiare tempo nella produzione dei contenuti, in questo caso delle newsletter da inviare. Le campagne automatizzate possono essere di diverse tipologie e con differenti finalità. Facendo un elenco delle principali campagne da mettere in pratica possiamo distinguerle in:

Email di benvenuto, contenuti premium o codici sconto

Si tratta del primo contatto successivo all’iscrizione dell’utente alla newsletter. È il momento di più alto interesse dell’utente che in quel momento ci comunica la sua volontà nel ricevere informazioni e aggiornamenti legati al nostro brand. È quindi il momento più adatto per offrirgli un contenuto speciale in cambio di quella che è a tutti gli effetti una manifestazione di fiducia. Si può dunque pianificare un invio automatico di un messaggio contenente informazioni utili, oppure un codice sconto dedicato ai nuovi iscritti, o un contenuto premium inerente ai prodotti o ai servizi proposti.

Contenuti informativi distribuiti su più invii

Se nel caso precedente l’obiettivo è offrire un contenuto dedicato a chi si è appena iscritto, assecondando il suo alto livello di interesse verso il nostro brand, in questa seconda possibilità di automazione l’obiettivo è quello di fare in modo che l’utente si ricordi di noi. Per fare ciò è possibile progettare un workflow di contenuti coerenti e organizzati in base ad un determinato obiettivo. Se desideriamo far conosce i nostri prodotti o servizi, l’ambito nel quale questi possono essere utilizzati e come, oppure presentare la nostra azienda, possiamo pianificare un invio di più messaggi con contenuti correlati. Questa possibilità ci permette di fissare con l’utente un appuntamento fisso attraverso il quale guidarlo nella scelta fidelizzandolo.

Abbandono del carrello

Ricontattare l’utente che è ad un passo dall’acquisto è un’opportunità da non sprecare. Pianificare un invio automatizzato verso chi ha inserito dei prodotti nel carrello ma non ha concluso l’acquisto è molto importante per il raggiungimento dell’obiettivo principale di un Ecommerce. È quindi importante ricontattare l’utente dopo qualche giorno con l’obiettivo di ricordargli quali prodotti ha lasciato nel carrello e invitandolo a concludere l’acquisto. Non sempre gli utenti abbandonano per disinteresse e ricontattarli vuol dire andare incontro a una concreta manifestazione di attenzione verso i prodotti selezionati.

Email personalizzate in una data specifica del calendario

Una delle più classiche email automatizzate è di certo quella personalizzata da inviare il giorno del compleanno dell’utente. Si tratta di un’abitudine ormai consolidata che però può non essere associata al solo giorno del compleanno. Ogni brand e alcune tipologie di prodotti possono far riferimento a date specifiche o avvenimenti importanti legati alla vita dell’utente. È quindi possibile pianificare un invio automatico se si desidera associare ad un determinato evento il valore del brand. Email Marketing Automation Grazie all’email marketing automation è possibile raggiungere i tuoi utenti con messaggi pertinenti che soddisfano le loro aspettative. A partire da chiare manifestazioni di interesse e da una segmentazione accurata del database sarà semplice inviare messaggi personalizzati e con intervalli temporali stabiliti in base a precisi obiettivi di business. E quindi sì, se ti stai chiedendo se è davvero importante l’automazione nell’email marketing, la risposta è assolutamente sì.