Marketing Automation: definizione, vantaggi e opportunità
Perché adottare strategie di Marketing Automation e da dove partire
Parlare oggi di
Marketing Automation vuol dire affrontare uno dei temi più discussi del momento. C’è chi lo ha definito un trend topic dell’anno, c’è chi invece ne parla sottovalutandone ancora le reali potenzialità. Ciò che di sicuro possiamo affermare con certezza è che i tempi sono abbastanza maturi per intraprendere un percorso molto interessante.
Partendo dai risultati acquisiti negli ultimi anni, il sentiero che possiamo seguire oggi ci porta fino alle vette più alte del
digital marketing da dove osservare cosa c’è all’orizzonte e quali saranno i cambiamenti con i quali ci misureremo nel prossimo futuro. Ma per arrivare sin lassù, il tragitto è meno lineare di quanto si possa immaginare, oltre a nascondere pericolose trappole. Perciò andiamo con ordine e di sicuro raggiungeremo la vetta.
INDICE
- Cos’è la Marketing Automation
- Perché è importante automatizzare i processi
- Marketing Automation: da dove partire
- Qual è il tool migliore di Marketing Automation
- Conclusioni
Cos’è la Marketing Automation?
Come spesso accade, quando ci troviamo a dover definire una novità, a cercarne i confini e ad inquadrarla in un contesto, ci accorgiamo subito che un’innovazione quasi sempre si regge su radici ben ancorate al passato. Un passato del quale oggi raccogliamo i frutti, osservandone la sua continua evoluzione.
Parlare di Marketing Automation vuol dire partire dal concetto più ampio di “automazione”, termine usato per la prima volta nel 1952 da
John Diebold che in un suo studio condotto all’Università di Harvard presentava dei casi d’uso di sistemi programmabili in ambito economico.

Da allora il termine ha attraversato numerosi settori legati all’ingegneria meccanica, passando dal controllo di sistemi industriali e produttivi, fino ad arrivare all’era dello sviluppo in ambito informatico. Una storia lunga caratterizzata dalla costante ricerca da parte dell’uomo di
semplificare processi complessi o faticosi affidandosi alla forza e alla “lucidità” delle macchine.
Fatto questo breve viaggio nel passato possiamo quindi evitare la prima trappola. Per la
definizione di Marketing Automation è importante non commettere l’errore di confondere gli strumenti con l’ambito, gli attrezzi del mestiere con il metodo. Quella che sembra una precisazione banale ci permetterà più avanti di capire come scegliere un tool di Marketing Automation e per quale obiettivo.
Dunque, possiamo affermare che la Marketing Automation è un
approccio strategico e operativo in ambito digital grazie al quale abbiamo la possibilità di pianificare, gestire e monitorare flussi automatici di contenuti pubblicati o inviati al verificarsi di determinate condizioni o eventi.
Si tratta di una modalità di gestione della digital strategy che ha i suoi strumenti di lavoro più o meno potenti per innescare in modo automatico attività che sarebbe impossibile implementare manualmente. Ridurre la Marketing Automation all’utilizzo di un tool rispetto ad un altro o alla sola email del carrello abbandonato, vuol dire semplificare un ambito con infinite possibilità che vanno a ridefinire l’operatività e il rapporto con gli utenti.
Perché è importante automatizzare i processi
Adottare
strumenti e tecniche di Marketing Automation significa passare ad un livello successivo da diversi punti di vista. Il primo è quello operativo e anche il più semplice da intuire. Automatizzare i processi amplifica in modo esponenziale le possibilità delle tue azioni. Si passa ad esempio da un messaggio per una lista di utenti ad un messaggio per ogni utente. In parole semplici quello che è oggettivamente impossibile, ovvero produrre un contenuto personalizzato per ogni utente che compie un’azione sul tuo sito, diventa possibile.
Seconda trappola da evitare:
automatizzare non vuol dire lavorare meno. Per quanto l’innovazione tecnologica abbia raggiunto risultati stupefacenti, un cervello artificiale che sostituisce quello umano non esiste ancora. Dobbiamo quindi intendere la Marketing Automation come un upgrade delle nostre possibilità, un livello successivo che va progettato, monitorato e ottimizzato proprio come tutte le attività svolte quotidianamente fino ad oggi. Nessun superpotere o interruttore magico.
Un altro aspetto molto importante sul quale la Marketing Automation ha un impatto significativo è legato alla
qualità del rapporto con gli utenti. È qui che avviene un importante paradosso. Grazie ad attività automatizzate infatti è possibile costruire un rapporto più “umano” con gli utenti. Quello che può sembrare un metodo che sostituisce l’attività umana, porta proprio al risultato contrario, superando finalmente tutti quei limiti che rendono ancora troppo poco efficaci le comunicazioni di massa inviate ad utenti mai abbastanza profilati.
Terza trappola nella quale è opportuno non cadere: la Marketing Automation non è uno strumento più potente per perseguitare gli utenti in ogni momento della giornata fino allo sfinimento. Come ogni attività e strategia, è fondamentale predisporre un
corretto sistema di profilazione che permetta di raccogliere i dati utili a costruire e ad assecondare il profilo dell’utente. Una grande quantità di informazioni molto importanti per interpretare e rispettare in modo sempre più efficace le sue reali manifestazioni di interesse.
Marketing Automation: ecco da dove partire
La possibilità di
automatizzare processi operativi e attività di marketing digitale ci permette oggi di distinguere un digital marketing “tradizionale” da quello proiettato verso il futuro. Se solo qualche anno fa i promotori della pubblicità profilata online definivano tradizionali e superate le pubblicità sui cartelloni offline, oggi accade quasi lo stesso. Per quanto sia ancora utile, non è più sufficiente inviare un’email alla lista di chi ti ha fornito un’informazione che è ferma lì da quasi un anno. Il nostro comportamento digitale non è quasi mai perfettamente coerente con le risposte che forniamo nei moduli di iscrizione ad una newsletter. Ed è qui che viene il bello.
Predisponendo gli
strumenti di Marketing Automation per la raccolta strutturata di dati personali, comportamentali e transazionali sarà il singolo utente a dirci chi è superando ogni ipotesi iniziale. Occorre partire quindi da un cambio di prospettiva della fase di costruzione di una strategia nella quale i dati diventano delle risposte puntuali che generano nuove azioni,
come spiega Patrick Singer nei suoi
4 step dell’approccio data-driven.
Partire dai dati e dalla loro organizzazione è quindi il primo passo, ponendo la giusta attenzione sulla crescente importanza delle
informazioni comportamentali. Attraverso la corretta aggregazione di questi dati sarà possibile costruire percorsi differenti e di gran lunga più efficaci.
Qual è il tool migliore di Marketing Automation
Siamo arrivati dunque alla scelta del tool ideale. Come dicevamo la Marketing Automation è prima di tutto un approccio strategico. Partendo da questa sottile precisazione è possibile valutare gli obiettivi scegliendo gli strumenti più adeguati per raggiungerli. Le caratteristiche che rendono un
tool di Marketing Automation più efficace rispetto ad altri sul mercato sono diverse ma ce ne sono due che meritano particolare attenzione.
La prima è la capacità di
tracciare il comportamento e le azioni degli utenti che visitano il sito. Grazie a questa possibilità non sarà più necessario porre continue domande all’utente per registrare il suo livello di interesse. Sarà lui con la sua attività a darci le indicazioni corrette a partire dalle quali possiamo impostare la nostra attività di marketing strettamente legata alle sue azioni e alle sue “non-azioni”. Una fase che richiede da parte nostra la massima attenzione nell’interpretazione di particolari azioni (es. visita di una determinata pagina con contenuti informativi rispetto ad una pagina di prodotto).
La seconda riguarda la possibilità di costruire un
processo omnicanale, cioè che permetta di sviluppare una strategia capace di comprendere, interpretare e pianificare customer journey complessi. Poter immaginare e costruire percorsi basati sull’integrazione di più canali che svolgono un’attività coordinata è uno dei vantaggi più importanti che un tool di Marketing Automation efficace.
Tra tutti quelli disponibili sul mercato
SALESmanago è sicuramente uno dei tool più affidabili utilizzato da grandi brand come Vodafone, Yves Rocher, DeLonghi, Starbucks Coffee, New Balance, Orange. Uno strumento di lavoro che con un’interfaccia intuitiva permette un livello anche molto complesso di progettazione e di automazione. Un tool con il quale portare l’abituale approccio strategico ad un livello successivo.
Conclusioni
Parlare di Marketing Automation in pochi paragrafi non è affatto sufficiente. Torneremo presto ad affrontare altri temi molto interessanti che offrono importanti spunti di riflessione. Uno fra tutti riguarda l’incontro tra digital marketing e ambiti come l’intelligenza artificiale (AI) e il Machine Learning. Cos’è il marketing predittivo e quali sono le opportunità e le criticità di un approccio così evoluto. Materiale di discussione ce n’è. Alla prossima 😉