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Come utilizzare gli Anchor text per una corretta attività Seo?

Fino a poco tempo fa nel mondo Seo era accentuata l’usanza di far ricorso ai link generici all’interno di anchor text o anchor phrases. I link generici sono i classici Clicca qui; continua a leggere; vai al sito… tutti quei link cioè che non hanno al loro interno una keyword, che è invece di assoluta utilità per far capire a Google di cosa tratta il sito o la pagina a cui stiamo puntando. Anche Google, nella SEO Starter Guide dice in maniera esplicita di non far ricorso a questa tipologia di link.
In seguito all’aggiornamento Penguin da parte di Google, molti consulenti di web marketing ed esperti seo avevano pensato che inserire troppe keyword all’interno di anchor text o phrases potesse essere motivo di penalizzazione. In effetti per molti è stato così, ma quasi sempre questo coincideva con siti che tendevano a fare un uno esagerato e fuorviante di questa pratica, ad esempio ancorando parole chiave che non avevano alcuna corrispondenza all’interno della pagina cui indirizzavano.
Come sempre invece, chi utilizza il buon senso come prima regola della propria attività Seo, avrà potuto constatare che quanto detto da Google nella Seo starter guide è la verità e che un corretto utilizzo degli anchor text non può che portare benefici da un punto di vista di Seo e per la visibilità online dei siti web. Quando parliamo di corretto utilizzo, non ci riferiamo necessariamente alla necessità di inserire in un link la stessa parola che troveremo nella pagina di destinazione. Esistono anche altre possibilità ugualmente apprezzate da Google. Qui di seguito ve ne proponiamo alcune:

1- Utilizzo di termini correlati all’argomento

La co-occurrence, si riferisce proprio a questo, ovvero alla possibilità di inserire non necessariamente sinonimi, ma parole correlate all’argomento della keyword, all’interno dell’anchor text. Così ad esempio alla parola “Roma” si potrà facilmente ricollegare “Colosseo” o “Fontana di Trevi”.

2- Abbreviazioni e sinonimi

L’utilizzo di alcune abbreviazioni o sinonimi della parola in esame sono anche consentiti. In quest’ottica vi suggerisco di far ricorso all’operatore (~) sul campo di ricerca di Google. Come spiegato nella stessa guida di Google utilizzando questo simbolo (~) google ci restituisce risultati di ricerca per sinonimi o termini simili alla parola ricercata.

3- Parti di Url e Seo Url

In generale, gli URL non sono gli anchor text ideali, perché poco descrittivi, spesso lunghi e difficili da scrivere, e comunque non sono ben visti dai motori di ricerca. Tuttavia, è possibile a volte far ricorso a questa metodologia, a patto che siano scritti sotto forma di Seo Url, o ad esempio non inserendo l’intera url, ma solo parte di essa, linkandola al contenuto di destinazione

4- Utilizzo di nomi di persona

L’utilizzo di un nome di una persona (ad esempio interna alla vostra azienda) come viatico per evitare di utilizzare sempre la stessa parola (ad esempio il nome dell’azienda stessa) come anchor text è una soluzione ottima, una pratica assolutamente pulita ed efficace in termini di Seo. Google è in grado di collegare i nomi delle persone con le aziende per cui lavorano, raccogliendo dati dai social network come Linkedin, Facebook o Twitter. Interessante!
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Visibilita-online-e-web-marketing

6 consigli per ottimizzare la vostra attività di Web Marketing

I consulenti SEO o chi lavora nel mondo del web marketing, saranno senz’altro d’accordo con me quando dico che uno dei più grandi problemi di oggi è la mancanza di tempo per ottimizzare al meglio la strategia SEO per il proprio sito o i siti web dei clienti.
Basta inoltre guardarsi intorno per capire che ormai la Seo è cambiata e che tutta una serie di tecniche di posizionamento e visibilità online utilizzate fino a qualche tempo fa sono ormai completamente inutili e rischiano di far perdere molto tempo a chi continua ad utilizzarle.
Ecco allora qualche consiglio che vi farà risparmiare tempo nella gestione di un progetto di web marketing:

1- Utilizzate (bene) la web analytics

Personalmente sono un maniaco della web analytics e del monitoraggio del traffico sul sito, Avinash Kaushik mi ha aperto tante porte (e anzi consiglio la lettura del suo blog e dei suoi libri). Ma Google analytics nasconde delle insidie davvero importanti, soprattutto per chi non conosce bene il funzionamento delle sue metriche. Innanzitutto non è necessario controllare ogni giorno il flusso di traffico sul sito in maniera spasmodica, in particolare modo se il numero dei visitatori non è molto elevato. Ok, una visita di 5-10 minuti ogni giorno ve la potete concedere (lo ammetto, lo faccio anche io), ma concentratevi su analisi approfondite dei trend ad esempio mese per mese e confrontateli con il periodo precedente (meglio se lo stesso mese del precedente anno). Inoltre non dimenticate che un vero esperto di web marketing sa che non è sufficiente fare delle analisi approfondite dei dati se poi non c’è una strategia di engagement dietro che vi permetta di far ritornare i visitatori sul vostro sito e far arrivare ogni giorno nuovi utenti che saprete già come conquistare.

2- No all’acquisto di pacchetti di link!

Gli ultimi aggiornamenti all’algoritmo di Google l’hanno detto chiaramente. I siti che acquistano backlinks per migliorare il proprio posizionamento sul motore di ricerca, saranno penalizzati. E pensare che ci sono ancora agenzie che vendono pacchetti di 10.000 backlins! Per favore statene lontani! In molti credono ancora che questa sia la soluzione più semplice e meno costosa per guadagnare visibilità, ma è bene che sappiate che una volta che google penalizzerà il vostro sito, allora l’investimento da fare (tempo e denaro) per recuperare la situazione sarà difficilmente affrontabile per molti.

3- Keyword density e Meta-tag non sono la base dell’attività SEO

Una delle cose più ricorrenti che sento dire quando si parla di SEO e di ottimizzazione dei contenuti di un sito riguarda la keyword density e il corretto utilizzo dei meta-tag. C’è chi considera perfetta l’attività SEO quando un testo ha una keyword density intorno al 10%-15% e e i metatag zeppi di parole chiave. Io dico sempre, attenzione! Quando scrivete un testo, pensate prima di tutto ad essere attrattivi per gli utenti (alla fine dei conti sono loro che “utilizzano” i vostri contenuti o comprano i vostri prodotti). Solo in seguito pensate ad ottimizzare il testo (inserendo meta-tag, controllando la keyword density e ottimizzando le immagini) in modo da facilitare il lavoro dei motori di ricerca.

Per ottimizzare qualitativamente il vostro sito potete utilizzare lo strumento Sitechecker . Questo strumento vi aiuterà a fare un audit SEO di qualità e a monitorare costantemente il vostro sito. Sarete in grado di capire quanto è ottimizzato il vostro sito e di vedere tutti i problemi che devono essere risolti.

4- I siti di Article marketing e Directories non possono più aiutarvi

La vecchia scuola della SEO considerava di primaria importanza inserire i contenuti di un sito in directories e siti di article marketing, al fine di ottenere link in entrata sul proprio sito e nuovi visitatori. Beh come in ogni cosa, centinaia di migliaia di agenzie SEO o esperti di web marketing ne hanno approfittato, “drogando” così il sistema. Oggi questi canali sono quasi del tutto irrilevanti per la SEO e la visibilità di un sito, per 2 ragioni:
1 – i proprietari di queste directories per evitare la speculazione da parte di chi inseriva i contenuti hanno inserito il Rel=Nofollow per i link in uscita
2 – il famoso Panda, l’aggiornamento all’algoritmo di Google, ha praticamente reso ininfluente da un punto di vista SEO i risultati derivanti dall’utilizzo di questa tecnica
Allora, perché perdere tempo?

5- Non fatevi ossessionare dal posizionamento delle vostre keyword

È vero, uno dei principali obiettivi dei consulenti Seo o esperti in web marketing è posizionare le proprie keyword nella prima pagina di google. Tuttavia, è importante comprendere che il posizionamento su google è solo uno dei fattori che porterà risultati al vostro sito. Per convertire un utente in cliente è necessario considerare tanti altri elementi come ad esempio la navigabilità e l’usabilità del sito, la politica prezzi e la rapidità nelle spedizioni (nel caso di un ecommerce), la web reputation e i feedback lasciati da altri utenti, la capacità di infondere fiducia, ecc. Considerando tutto ciò diventerà più semplice capire che basare la propria strategia Seo e di marketing online solo sul posizionamento delle keyword, nella maggior parte dei casi porterà risultati deludenti

6- Non eccedete con l’attività Seo on-site

Un ultimo elemento da evitare nello svolgimento della vostra attività SEO riguarda l’eccessiva ottimizzazione delle pagine del vostro sito attraverso l’inserimento forzato di link interni da contenuti ininfluenti o posizionati in pagine poco visibili del vostro sito (es. un vecchio articolo del blog) che puntano a pagine importanti o contenuti nuovi. Ciò non significa che dovete smettere di compiere queste azioni o tutelarvi inserendo il “nofollow” dei link, semplicemente vi consiglio di utilizzare il buon senso, consapevoli del fatto che nella stragrande maggioranza dei casi google non ne terrà conto. Se invece pensate che un’azione del genere possa essere di utilità per i vostri utenti, allora fatelo senza problemi!
L’attività Seo evolve in modo rapido, e un buon consulente di web marketing dovrebbe sempre essere al passo con i tempi. Il mio consiglio quindi è di evitare di perdere tempo prezioso in attività Seo ormai obsolete che non solo non vi porteranno risultati ma rischieranno di farvi incorrere in pericolose penalizzazioni da parte dei motori di ricerca.
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Misurare-il-successo-di-una-strategia-Seo

Come misurare il successo della vostra strategia Seo

Il comportamento degli utenti del web è in costante evoluzione, e gli algoritmi di Google si adeguano rapidamente a questi cambiamenti. Di conseguenza, cambiano anche le metodologie e gli strumenti per misurare il successo dell’attività Seo di un sito web.
Basare una strategia SEO sul ranking e sul posizionamento delle vostre keyword è ormai desueto e rischioso in quanto potrebbe portarvi risultati non sempre realistici. Ecco qui di seguito alcune possibili soluzioni per una corretta misurazione dell’attività Seo e di Web marketing.

1- Concentratevi sulla vostra strategia di keyword, non sul ranking

Gli utenti google stanno diventando sempre più intelligenti e le query di ricerca che digitano sempre più specifiche. Oggi, oltre il 70 per cento delle ricerche on-line contengono tre o più parole nella query (ecco che ritorna l’importanza della long tail). Inoltre, Google ha riferito che oltre il 20 per cento delle query di ricerca sono query completamente nuove, mai digitate prima! Ecco quindi il nostro primo consiglio: la partita della visibilità online e sui motori di ricerca si gioca sulla coda lunga! E’ lì dove si hanno i maggiori margini di crescita, e la vostra strategia ha bisogno di essere costruito attorno a questa crescita.
Concentrare una strategia di Web marketing sulla visibilità di poche Keyword è una strategia sbilanciata e con rendimenti potenziali limitati. Gli esperti Seo dovrebbero concentrarsi sull’aumento del numero di parole chiave che inviano traffico di ricerca invece di migliorare il posizionamento di una specifica parola chiave.

2- Create contenuti unici

Come detto più volte una delle basi per una corretta strategia di comunicazione online, è la creazione di contenuti unici e di qualità. Non tutti i settori possiedono un appeal tale da rendere virale ogni contenuto, spesso quindi è necessario mettere in moto la creatività, per rendere eccitanti anche i settori più noiosi. Ad esempio potreste scrivere dei piccoli report su alcune case history dei vostri clienti, la creazione di mini ebook o ancora fare ricorso alle ormai famose infografiche.

3- Stabilite relazioni con siti web di qualità

In seguito agli aggiornamenti portati agli algoritmi Google da  Penguin tantissimi siti web considerati poco attendibili (per scarsa qualità, basso page rank…) sono stati declassati, e con essi, anche i contenuti esterni postati al loro interno. Ecco quindi il nostro consiglio: concentratevi nella ricerca di siti di alta qualità e cercate di stabilire relazioni virtuose e durature. Google vi premierà.

4- Promuovete i contenuti sui i Social Media

Il Social media marketing ormai è una parte fondamentale di ogni strategia di web marketing e di comunicazione online. I social media sono un canale molto efficiente per la distribuzione e la promozione dei contenuti perché consentono di raggiungere migliaia di persone in poco tempo. Google e Bing hanno ammesso di considerare i risultati e il lavoro fatto sui social media nei loro algoritmi di ranking, perchè non approfittarne?!
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Google-Knowledge-graph

Come cambia l'attività Seo con Knowledge graph?

L’attività Seo, come ripetiamo ormai da tempo, è cambiata. Google ci ha abituati alle continue modifiche ai suoi algoritmi, capaci di seminare il panico tra esperti Seo del mondo che utilizzano tecniche “standard” per aumentare la visibilità sui motori di ricerca. Basti ricordare gli ultimi aggiornamenti, cioè Penguin e Panda, che mettevano chiaramente in risalto l’importanza dei contenuti di qualità in una strategia Seo. In realtà, tutte queste modifiche non fanno altro che premiare il lavoro di chi fa Seo in modo pulito e senza ricorrere a tecniche “border line”.
Google ha annunciato in questi giorni l’introduzione di Knowledge Graph (a breve anche in Italia), uno strumento in grado di rendere più intelligenti i risultati delle nostre ricerche attraverso la combinazione di dati correlati alle nostre query di ricerca e all’utilizzo effettuato dagli utenti di Google stesso. Non si tratta proprio di una novità, anzi, Knowledge Graph è in linea con l’obiettivo di Google di rendere sempre più “umano” il comportamento del motore di ricerca per offrire risultati di maggior qualità agli utenti.
Per prepararsi al lancio Google ha “studiato” oltre 570 milioni di query e 18 miliardi di relazioni… Diciamo che come campione va più che bene! Knowledge Graph trasforma di fatto il concetto di semplice motore di ricerca, basato sulla corrispondenza di parole chiavi alle interrogazioni dell’utente, in quello di motore di ricerca intelligente con un’operazione che, come detto prima, è un ulteriore segnale della fine dell’epoca della SEO vecchio stile.
Su SearchEngineLand Danny Sullivan ha riassunto molto bene come grazie a questa implementazione ora Google sia in grado di offrire non solo link, ma direttamente risposte alle nostre domande. Come? Be’, per esempio se scriviamo la query di ricerca “Bari”, Google ora sa che Bari può essere una città, la città di San Nicola, una squadra di calcio e che a Bari c’è un’università, quindi ci indirizza in una di queste direzioni. Come si può vedere cliccando qui, le risposte di Google si trovano nella parte destra dello schermo.
Cosa possiamo imparare quindi da Google Knowledge Graph? Fino ad oggi abbiamo sempre predicato, nella fase di scrittura e ottimizzazione dei contenuti di una strategia Seo e di visibilità, di ragionare in 2 direzioni:
– User friendly, rivolti a catturare l’attenzione degli utenti (interessanti, unici, aggiornati, insomma contenuti di qualità…)
– Search engine friendly (facendo attenzione ad utilizzare le tecniche di base per spingere in modo coerente il proprio sito sui motori di ricerca)
Adesso invece, l’ago della bilancia si sposta verso la prima direzione, perché è proprio Google che sta imparando a “comportarsi” come un umano, quindi il nostro consiglio è di creare contenuti che siano per prima cosa rivolti agli utenti, cioè alle persone.
Al momento Google riconosce “oggetti” come recensioni, persone, prodotti, aziende, ricette, eventi, musica e video. Se un sito contiene uno di questi prodotti, è “eleggibile” per gli “ulteriori risultati” di Google e alla lunga dovrebbe trarre vantaggio da questo.
Insomma, con knowledge graph cresce l’importanza del contesto e del contenuto e cala quella delle keyword. Google ormai è intransigente con tutti quanti utilizzano tecniche automatiche nelle loro strategie Seo e di visibilità online.
Crediamo sia arrivato il momento di cambiare completamente il punto di vista: una strategia Seo e di comunicazione online difficilmente può essere esternalizzata, in quanto il requisito di base, cioè offrire contenuti unici può essere soddisfatto solo a partire da chi conosce alla perfezione la propria azienda/brand, deve partire cioè dalle persone che lavorano per la stessa azienda. Mai come oggi possiamo dire che Comunicazione interna e Comunicazione online (esterna) sono sempre più vicine, e l’una non può prescindere dall’altra.
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Seo e visibilità online: il nome dei domini non sarà più rilevante

La Seo continua a cambiare, era già nell’aria da diverso tempo. Sembrano essere finiti i tempi in cui “esperti” di web marketing acquistavano domini con keyword specifiche al loro interno, con il solo obiettivo di ottenere maggior visibilità online sui motori di ricerca, scalando posizioni in maniera “anomala”.

Matt Cutts ha comunicato una nuova variazione negli algoritmi di Google. Sebbene sia presentata come “minore”, trattasi di una variazione destinata in realtà a farsi notare tanto a livello di SERP, quanto nei termini di iniziative di rastrellamento del traffico e scambio di link.

La comunicazione di Matt Cutts è avvenuta a mezzo tweet:
“Minor weather report: small upcoming Google algo change will reduce low-quality ‘exact-match’ domains in search results”.
Insomma: il nuovo algoritmo tenderà a non offrire alcun valore aggiunto ai siti il cui dominio risponde esattamente ad una specifica query. Il cambiamento andrà pertanto a penalizzare tutti quei siti il cui dominio è stato registrato ed utilizzato anzitutto con funzione strumentale, tentando di scalare le SERP su specifiche query così da lucrare in seguito sulla posizione conseguita. Ed i modi per lucrare sono ovviamente molti, alcuni dei quali basati su link spazzatura e pagine create al solo scopo di posizionare spazi su query appetibili. Coinvolte lo 0,6% delle query, un quantitativo insomma minore in termini assoluti, ma rilevante se riferito agli ambiti specifici nei quali il merito del posizionamento era inquinato da logiche parassite poco funzionati al reperimento delle informazioni cercate sul motore.

Chi produce contenuti di qualità, ricorda Matt Cutts, non dovrà ovviamente temere alcunché. Chi invece ha costruito sul proprio dominio la propria fortuna, probabilmente potrà attendersi repentine cadute nel traffico raccolto sul motore di ricerca. Così facendo Google scoraggia un fenomeno che sul motore crea parecchio rumore di fondo, portando su talune query risultati al di fuori del reale interesse dell’utente.

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Fonte all’articolo originale.

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Organizzare una strategia di Link building. Da dove iniziare?

Una delle fasi più importanti nell’attività Seo e di visibilità di un sito, è l’organizzazione di una strategia di link building adeguata.

Il modo ideale per iniziare una campagna di link building è svolgere un’accurata analisi di partenza sulla situazione iniziale del sito su cui si opererà, e sulla situazione del mercato e dei competitors.

Quando parlo di situazione iniziale, mi riferisco alla tipologia e qualità di link in entrata: che tipo di link sono? Quali Anchor text sono associati? In che posizione della pagina è posto il link? Il sito di provenienza è di qualità ed è pertinente con l’argomento trattato? Quale page rank ha? La pagina specifica dell’articolo è indicizzata?

Per rispondere a queste domande, vi consiglio di far riferimento ad alcuni tool, primo su tutti Open site Explorer uno strumento molto performante, capace di mettere a nudo la struttura Seo del vostro sito. Link detective, che vi permetterà di avere una panoramica dettagliata sulla strategia di link building e sulla tipologia e qualità di link in entrata. Advanced Web ranking, utilissimo per monitorare costantemente l’evoluzione della vostra strategia Seo e di visibilità online, l’evoluzione del posizionamento delle vostre keyword, e tenere d’occhio lo stato dei link in entrata. Infine, gli strumenti Google Webmaster tool e Google analytics imprescindibili per verificare lo stato di tutta la strategia di marketing online e creare la relativa reportistica.

Una volta terminata la fase di analisi “interna” è il momento di guardare all’esterno e cercare di capire come si comportano i vostri competitors e quali spunti prendere dal mercato di riferimento. Per fare ciò, bisogna comportarsi in maniera simile a quanto appena descritto per l’analisi interna del sito. I risultati possono essere sorprendenti. Potreste approfittare dei loro errori oppure prendere spunto da alcuni elementi di vostro interesse e che allo stato attuale non utilizzate.

Tali spunti possono essere diretti, quando ad esempio “scoprite” dei siti che possono essere potenzialmente importanti per ottenere link in entrata, ma possono anche essere indiretti, se ad esempio vi rendete conto che il vostro concorrente punta su alcune nicchie di mercato a voi sconosciute fino ad ora. Potrebbe inoltre accadere che, a seguito dello studio dei vostri concorrenti, non emerga nulla di interessante. Vuol dire che la vostra strategia Seo è ben studiata e che state andando nella giusta direzione! Il punto cruciale in questa fase è l’individuazione dei vostri reali competitors, che non necessariamente devono essere aziende che lavorano nel vostro stesso settore.

Il tempo stimato per questo lavoro è orientativamente di 20-25 giorni. Una volta ottenuto il panorama completo della situazione potete passare alla fase di pianificazione della strategia. Attenzione però a non basare tutto il vostro piano d’azione sull’analisi dei competitors. Non è detto che ciò che sia stato efficace per la loro strategia debba funzionare anche sul vostro sito.

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SEO & Link Building: I Consigli degli esperti

E’ morta la SEO? Nel senso: serve ancora fare qualcosa per ottimizzare un sito secondo i principi della SEO, o è meglio preoccuparsi di creare contenuti davvero validi invece che perdersi in mille tattiche?

Giorgio Tave è un importante riferimento per chi fa SEO e sopratutto per chi fa della SEO la sua professione. Il suo forum è consultato da decine di migliaia di operatori del settore. Ecco tutte le sue risposte e suggerimenti.

E’ morta la seo?

Non è vero che l’attività Seo è morta, semplicemente si sta evolvendo. Chi è un po’ fuori da questo settore pensa che sia morta. Questa è la sua caratteristica principale: purtroppo sta diventando sempre più complesso.

Link building: suggerimenti?

Ultimamente sono cambiati gli algoritmi di Google che si occupano della valutazione del link. Tutti i contenuti generati di scarsa qualità che portavano un link, tipo i comunicati stampa fatti male, gli article marketing fatti per ottenere solo un link stanno venendo penalizzati sempre di più.

Il consiglio è di puntare sulla creazione di contenuti, non attraverso tecniche per aumentare la link popularity. Ad esempio creare una strategia corretta per diffondere un ebook, che contenga dei link.

Video Seo, consigli?

Ci sono tutta una serie di tecniche legate ai video che migliorano la visibilità online del video all’interno delle ricerche di Google. Ad esempio, una di queste tecniche è fornire i sottotitoli del video in formato corretto a Google anche in Italiano, perché permette di fare apparire il video in tutte le ricerche con le parole che vengono inserite nei sottotitoli. Se faccio un video con un titolo di quattro, cinque parole, magari uscirà nei risultati di ricerca solo per quelle parole. Se invece fornisco il formato corretto dei sottotitoli a Google, posso espandere le parole con cui appare questo video nelle ricerche e quindi aumentare la visibilità del video.

Facebook e twitter bastano per una strategia di social media marketing?

Facebook e Twitter non bastano assolutamente. Twitter è il mio social preferito: è quello dove mi trovo meglio e dove condivido più informazioni. Facebook lo uso pochissimo. E’ scorretto dire: “Quel social vale”, oppure: “Questo social network non vale più”, ma bisogna vedere la strategia e gli obiettivi che ci sono dietro ed utilizzare i social in modo corretto.

Google+ serve?

Purtroppo di Google+ non se ne può fare a meno. Google lo sta integrando sempre di più, ci sta investendo tanto. Tra un po’, quando arriverà Google Plus Search in Italia, influenzerà le ricerche degli italiani, per quanto riguarda le ricerche sociali.

See on Scoop.it – Tecniche per la visibilità online
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Fonte: www.masternewmedia.org

Google-Penguin-e-attivita-Seo

5 consigli per ottenere visibilità ai tempi di Google Penguin

L’evoluzione dei canali di comunicazione online ha portato radicali cambiamenti nel modo di approcciarsi al web da parte delle aziende. Il web marketing e il social media marketing oggi sono 2 strade tortuose e difficili da percorrere, ma al tempo stesso necessarie per ogni azienda che voglia aumentare la propria visibilità in rete.

Se per una grande azienda il problema è risolvibile investendo del budget in risorse umane, per il 98% delle piccole e medie imprese è sempre più difficile fare attività Seo e di social media marketing al proprio interno.

Questo problema sta venendo sempre più a galla nell’ultimo periodo, a causa dell’ormai famoso zoo di Google e gli aggiornamenti Penguin e Panda. Incappare in penalizzazioni, soprattutto per siti come gli ecommerce, il cui core business è il web e per i quali la visibilità è tutto, può significare perdere nel giro di poche ore, dal 50 al 70% del traffico sul proprio sito. Una catastrofe!

Prima di lanciarvi in pericolose avventure per ottenere visibilità chiedete consigli agli esperti.

Da parte nostra proviamo ad aiutarvi con alcuni piccoli accorgimenti da seguire per evitare di incorrere in pericolosissime penalizzazioni.

Il link building tradizionale non esiste più

Fino a qualche tempo fa una delle pratiche più (ab)usate per aumentare la popolarità di un sito era quella dell’acquisto massivo di link in entrata con le keyword principali nell’anchor text. Io personalmente non ho mai creduto ai vantaggi di lungo termine derivanti da attività Seo di questo genere perché sono sempre state al limite della regolarità. Oggi quel limite della regolarità si è trasformato in irregolarità e Google ha iniziato a penalizzare tantissimi siti che hanno fatto ricorso a queste tecniche, generando il panico nel mondo Seo.

Meglio l’article marketing

certo, acquistare un link è cosa facile perché non è necessario nessuno sforzo mentale o creativo per farlo, basta avere budget. Guadagnarsi un link è diverso, e ingegnarsi e offrire valore a volte può non bastare, soprattutto per siti di recente costruzione. Il consiglio allora è quello di ricorrere alla pratica dell’article marketing, attività seo molto più pulita rispetto alla precedente. Lo sforzo creativo che bisogna fare è quello di creare contenuti originali (anche con qualche keyword nell’anchor text) e proporli a siti affidabili di article marketing. Il risultato si vedrà più a lungo termine ma, durerà nel tempo.

Freshness e aggiornamento dei contenuti

una delle cose che Google apprezza e sta premiando è l’aggiornamento costante dei contenuti di un sito. Questo è un fattore determinante che può davvero fare la differenza. Qualunque sia il vostro settore cercate il modo di “specializzarvi” su alcuni argomenti, e pubblicate notizie che possano catturare l’attenzione della vostra nicchia di riferimento. Anche in questo caso i risultati probabilmente tarderanno ad arrivare ma creeranno una base solida su cui lavorare e investire in futuro.

La visibilità online non dipende dal numero di visite, ma dalla qualità

C’è solo una cosa che vi può aiutare, la web analytics! Per capire in che direzione va la vostra strategia di web marketing è fondamentale conoscere almeno le principali funzioni di Google analytics. Capire come arrivano gli utenti sul vostro sito, quanto si fermano e quante pagine visitano è la base per la costruzione di una solida strategia. Puntate a catturare l’attenzione di una nicchia e cercate di guadagnare la fedeltà dei vostri utenti.

Social media marketing, si o no?

Non è detto che facebook o twitter siano fondamentali per la vostra strategia e per i vostri obiettivi. Dimenticate la frase “ormai sui social media ci devi essere”! Una corretta attività di social media marketing o di facebook marketing richiede tempo e risorse e non sempre porta i frutti sperati né a livello di conversioni, né tanto meno a livello di miglioramento della propria immagine e web reputation. Prima di lanciarvi   completamente ed investire risorse (umane ed economiche) nel mondo dei Social media fate dei test, e prendetevi il vostro tempo, senza avere fretta. Un periodo di prova di 5-6 mesi vi aiuterà a capire se l’impegno di essere presente su Twitter e Facebook vi porta benefici. Altrimenti sondate altri canali, il web ne è pieno!

Il mio consiglio

Non abbiate fretta, ma procedete per step e non considerate una campagna di visibilità e web marketing un fallimento se i risultati tardano ad arrivare. Crearsi un nome e un’immagine sul web in maniera pulita, e raggiungere i propri obiettivi, richiede tempo. Ricordate inoltre che fare web marketing in casa oggi è (quasi) impossibile. Le variabili da calcolare sono infinite, lo studio e l’aggiornamento devono essere all’ordine del giorno. Affidatevi ad esperti di web marketing, è questo l’investimento più intelligente che potete fare.

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Attività Seo e il rischio di penalizzazioni di Google

La chiave per il successo di esperti e consulenti Seo è l’aggiornamento continuo. La Seo intesa nel modo “tradizionale” rischia di arrecare seri danni al vostro sito, con penalizzazioni che spesso richiedono anni per essere ripristinate. Google non transige più e, l’unica soluzione che hanno esperti Seo di tutto il mondo è adeguarsi.

Mai come adesso possiamo affermare che la politica di Google punta (quasi) esclusivamente alla qualità dei contenuti. Sta diventando sempre più frequente imbattersi in casi di penalizzazione di siti a seguito di attività Seo poco trasparenti quali l’acquisto o lo scambio di link, o la creazione di network di siti e blog con il solo fine di acquistare link in entrata ed aumentare la popolarità di un sito.

C’è chi dice che questa politica di Google sia motivata esclusivamente a spingere le aziende ad investire sempre più in campagne Sem e di Pay per click. Se così fosse, alla lunga sarebbe un disastro: si registrerebbero costanti aumenti dei costi delle aste per accaparrarsi le prime posizioni a pagamento per le singole keyword e il sistema rischierebbe di implodere. E’ un’ipotesi plausibile, ma io sono dell’idea che il lavoro ben fatto paga sempre, e un’attività Seo trasparente e ben pianificata, nel lungo periodo non può che dare i suoi frutti. Certo avere un budget da investire in Sem e campagne Adwords aiuterebbe e non poco… ma questo è un altro discorso. Ecco allora che tanti guru della Seo spariranno dalla scena accusando Google di attuare pratiche scorrette ed assisteremo ad una sorta di selezione naturale dove solo chi è davvero esperto in Seo sopravviverà.

L’obiettivo di questo post è offrire alcuni spunti su come organizzare i propri progetti Seo e di visibilità online:

Innanzitutto è importantissimo parlare del concetto di sovraottimizzazione Seo di un sito: è inutile e mai come oggi dannoso fare un’esasperata attività Seo, riempiendo di keyword ogni pagina del sito, acquistando centinaia di link in entrata da siti non pertinenti o attuando in maniera scorretta la pratica del link building. Non dimentichiamo che un sito nasce per offrire qualcosa agli utenti, e quindi, deve essere pensato per raggiungere questo scopo. Immaginate di entrare in un negozio di abbigliamento e trovare già dall’ingresso cumuli di vestiti sparsi per terra in modo da rendere poco agibile il passaggio e poco piacevole la visita. Ci tornereste? Lo consigliereste ad un amico? Non credo. Ricordate, prima ancora che esperti di Seo e di web marketing siamo tutti utenti… ragioniamo come tali!

Quanto detto su viene amplificato nel caso di siti di recente realizzazione. Ogni sito web, per aumentare le visite e far crescere la popolarità ha bisogno di seguire il proprio corso. All’inizio è normale avere pochi link che puntano verso di esso ed è altrettanto normale ricevere poche visite. Spingere sull’ottimizzazione in maniera forzata nei primi mesi di vita, è un elemento di forte rischio che potrebbe portare a delle penalizzazioni. Lavorate piuttosto su elementi come la velocità di caricamento delle pagine del sito, la creazione di contenuti di qualità o il design delle pagine.

Tipologia di sito: non tutti i siti web possono essere trattati allo stesso modo. La strategia Seo e web marketing e l’aspettativa dei risultati cambierà a seconda si tratti di un sito vetrina, un portale, un blog o un ecommerce. Più contenuti racchiuderà il sito, maggiore sarà la possibilità di azione in ambito Seo e più credibile sarà lo stesso agli occhi dei motori di ricerca. 

In sostanza non esiste una ricetta magica per scongiurare il rischio delle penalizzazioni, l’importante è usare il buon senso e assicurarsi di seguire queste semplici regole:

  1. 1- Puntate alla qualità dei contenuti, avendo sempre come obiettivo quello di aiutare gli utenti
  2. 2- Una struttura chiara e ben definita che possa facilitare l’esperienza di  navigazione degli utenti e il lavoro di ricerca degli spider
  3. 3- Una strategia di link building “pulita”. Sconsiglio vivamente la pratica ormai desueta e rischiosa di acquisto forsennato di link. Puntate piuttosto sull’attività di article marketing ricordandovi di scrivere sempre contenuti unici e originali. I link in entrata saranno sicuramente meno, ma la popolarità del sito e il traffico generato aumenteranno in modo ottimale.
  4. 4- Stabilite un dialogo con le persone, solo così trasformerete i vostri fan in clienti affezionati. Una strategia di Social media marketing efficace vi aiuterà a portare traffico di utenti realmente interessati al vostro brand e con un livello di fiducia già alto. Le possibilità di conversione aumenteranno e, cosa da non sottovalutare, la vostra web reputation migliorerà costantemente.
  5. 5- Ogni volta che avrete qualsiasi dubbio, rifatevi alle linee guida di Google e state pur certi che non sbaglierete. Utilizzate il webmaster tool per capire come gli spider di Google vedono il vostro sito e per sapere come procede l’attività di indicizzazione e visibilità online

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La tua strategia di web marketing non funziona? Don't give up!

A quale proprietario di siti web o esperto SEO o di web marketing non è mai capitato di sentirsi un po’ frustrato  nel notare i pochi progressi del proprio progetto di visibilità online (con attività SEO e campagne Sem annesse)? Credo a nessuno!

La frustrazione aumenta di intensità constatando che i nostri concorrenti sono sempre lì davanti a noi… Anche in questo caso credo che in molti potranno darmi ragione. Non preoccupatevi, capita a tutti, se lo ritenete opportuno disperatevi pure, ma prima di gettare la spugna ascoltate questi consigli

Google non regala nulla!

I vostri principali concorrenti hanno lavorato e duro per arrivare dove sono, cioè nell’ambitissima prima pagina dei risultati di ricerca di Google. Guardatevi intorno e  interrogatevi piuttosto su alcuni aspetti cruciali:

  1. Probabilmente fanno attività SEO da 2 o 3 anni prima di voi
  2. Hanno un blog curato e con contenuti sempre aggiornati
  3. Utilizzano al meglio i Social network con delle strategie ben definite di social media marketing
  4. Hanno “indovinato” le giuste keyword dopo mesi e mesi di analisi del traffico dei dati sul sito con strumenti di web analytics
  5. Forse utilizzano qualche tecnica al limite della regolarità

Ma state pur certi che il posto in cui sono se lo sono guadagnati. Pensate strategico e passate allo step successivo: analizzate le cause che stanno condizionando la vostra strategia e fate test, molti test!

L’attività Seo è incredibilmente competitiva

Riflettete, esiste solo un 1° posto sulla prima pagina di Google, e centinaia di migliaia di siti sono in lizza per ottenere il re dei posizionamenti, o almeno, lottano per salire sul podio dei primi tre posti. Ma, soprattutto per parole molto competitive, la lotta è quasi sempre impari: le aziende medio-grandi hanno a disposizione budget e risorse umane, e solo questi 2 elementi bastano per sbaragliare il 99% dellla concorrenza. A tutte le aziende “normali” non resta che puntare sulle nicchie per ottenere visibilità online, lavorare di creatività e intelligenza, e (ancora una volta) pensare strategico e puntare sulle parole chiave di long tail (o coda lunga).

Innovazione, creatività e test

Non dimenticate mai che l’attività SEO (precisatelo sempre quando fate consulenza seo ai vostri clienti) è di lungo termine e ha bisogno di una strategia. Non perdete le speranze dopo qualche mese e non sorprendetevi se passerà anche 1 anno o 2 per vedere i primi risultati rilevanti… Ma in 1 anno o 2 il web evolve, nuovi strumenti si affacciano e nuovi canali diventano di uso comune. Non smettete mai di studiare, di aggiornarvi e di realizzare i vostri test. Siate creativi e r icordate che potrete beneficiare dei risultati di un lavoro SEO ben fatto per molto tempo.

Campagne SEM e pay per click

E’ molto importante per la vostra strategia destinare un budget alle campagne SEM (e non mi riferisco al solo pay per click o google adwords). Non demordete se i risultati tardano ad arrivare anche con l’aiuto dei click a pagamento. Nonostante spesso si dica il contrario, anche l’attività di Search Engine Marketing è un’attività di lungo periodo e i cui risultati possono tardare a presentarsi. Nessuno ha i super poteri e i comportamenti degli utenti sono spesso imprevedibili. Un utente che clicca oggi sul vostro annuncio potrebbe acquistare magari tra 4 mesi il prodotto che pubblicizzate adesso, o potrebbe acquistare un prodotto diverso da quello dell’annuncio, o ancora potrebbe consigliarlo ad un amico… Prima di dichiarare la vostra campagna SEM un fallimento riflettete e non smettete mai di monitorarne i risultati, fare test e osservare come si muovono i vostri concorrenti. Anche in questo caso, siate creativi e cercate di distinguervi dalle solite campagne Sem.

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