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Meta svela l’IA Sandbox e le nuove funzionalità per migliorare gli annunci aziendali

Fin dai primi giorni del News Feed nel 2006, Meta (precedentemente noto come Facebook) ha sfruttato l’apprendimento automatico e l’intelligenza artificiale per potenziare tutte le sue app e servizi, compreso il sistema di annunci. Oggi, desideriamo condividere ulteriori dettagli su come Meta utilizza l’intelligenza artificiale per migliorare le prestazioni degli annunci per le aziende. In particolare, daremo uno sguardo anticipato al sandbox AI, che attualmente sta testando le capacità di intelligenza artificiale generativa per gli inserzionisti, nonché le nuove funzionalità all’interno della suite Meta Advantage, che comprende strumenti di automazione degli annunci. Infine, forniremo maggiori dettagli sull’infrastruttura AI e sugli investimenti di modellazione che costituiscono la base di tutto questo sistema.

Cos’è AI Sandbox di Meta?

L’IA Sandbox fungerà come un ambiente di test per le prime versioni di nuovi strumenti e funzionalità, tra cui gli strumenti pubblicitari generativi basati sull’intelligenza artificiale. L’obiettivo di Meta è scoprire cosa funziona meglio per gli inserzionisti e rendere queste funzioni facili da utilizzare all’interno degli strumenti pubblicitari disponibili. Al momento, Meta sta sviluppando strumenti come la variazione del testo, la generazione dello sfondo e l’image Outcropping, al fine di migliorare l’efficacia degli annunci e offrire maggiori possibilità creative agli inserzionisti.

  • Variazione del testo: generare diverse versioni di testo per evidenziare i punti salienti della copia degli inserzionisti, offrendo la possibilità di testare messaggi diversi per specifici segmenti di pubblico,
  • Generazione di sfondo: creare immagini di sfondo a partire da testi di input, consentendo agli inserzionisti di sperimentare rapidamente vari sfondi e diversificare le loro risorse creative,
  • Image Outcropping: regola le risorse creative per adattarle a proporzioni diverse su più superfici, come storie o Reels, consentendo agli inserzionisti di dedicare meno tempo e risorse al riutilizzo delle risorse creative.

Al momento, Meta sta collaborando con un gruppo ristretto di inserzionisti per raccogliere rapidamente feedback che verranno successivamente utilizzati per ulteriori miglioramenti di questi prodotti. A partire da luglio, l’accesso a questi strumenti sarà gradualmente esteso a un numero maggiore di inserzionisti, con l’intenzione di integrare alcune di queste funzionalità nei nostri prodotti entro la fine dell’anno.

Con milioni di aziende che promuovono i propri servizi e prodotti, Meta sta concentrando maggiormente lo sviluppo e l’implementazione di questi strumenti, garantendo che siano costruiti in modo responsabile e apportino un valore aggiunto ai propri clienti.

Migliorare Meta Advantage per rendere le campagne più intelligenti e veloci

Meta Advantage rappresenta una suite di prodotti automatizzati che sfruttano l’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico per massimizzare i risultati delle campagne pubblicitarie. Questi strumenti aiutano a personalizzare gli annunci, abbinandoli alle persone giuste al momento giusto e, soprattutto, offrono agli inserzionisti un risparmio di tempo e denaro. Nell’ultimo anno, Meta ha unificato questi strumenti in un nuovo portafoglio, semplificando l’identificazione e l’utilizzo da parte delle aziende. Da allora, abbiamo riscontrato un notevole aumento nell’adozione di tali strumenti. Ad esempio, il numero di inserzionisti che utilizzano le campagne di shopping Advantage+ è triplicato settimanalmente rispetto a sei mesi fa.

Oggi stanno introducendo nuove funzionalità Meta Advantage che consentiranno agli inserzionisti di sfruttare l’intelligenza artificiale più rapidamente, offrire loro maggiore flessibilità nella creatività che utilizzano e aiutarli a misurare ciò che funziona. Questi includono:

  • Passaggio delle campagne manuali allo shopping Advantage+ con un clic: le aziende saranno in grado di trasformare le loro attuali campagne in campagne shopping Advantage+, consentendo loro di sfruttare l’intelligenza artificiale in modo rapido e semplice. Questo sarà disponibile in Gestione annunci quando fai clic su “duplica” all’interno di una campagna pubblicitaria. Inizierà a essere distribuito gradualmente a tutti gli inserzionisti con accesso alle campagne di shopping Advantage+ entro il prossimo mese.
  • Utilizzo di creatività video negli annunci catalogo: gli annunci catalogo consentono a un inserzionista di importare un catalogo di prodotti e pubblicare annunci per promuovere tali prodotti. Ora, invece di poter utilizzare solo immagini statiche dei prodotti, gli inserzionisti potranno importare e utilizzare creatività come video brandizzati o video dimostrativi per i clienti. Utilizzeremo quindi l’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico per mostrare in modo dinamico il video migliore alle persone su Feed, Stories, Watch e Reels. Gli inserzionisti potranno utilizzare i video nelle loro campagne di vendita manuali o nelle campagne di acquisto Advantage+, con o senza negozi come destinazione. Questo prodotto è attualmente in fase di test con inserzionisti selezionati e si prevede che sarà implementato più ampiamente entro la fine dell’anno.
  • Implementazione dei confronti delle prestazioni: questo nuovo report automatico consente agli inserzionisti di confrontare le campagne di vendita manuali esistenti con le campagne di acquisto Advantage+ per comprendere meglio l’impatto positivo sulle prestazioni dell’automazione. Questo è già in fase di distribuzione graduale per gli inserzionisti che utilizzano le campagne di shopping Advantage+.
  • Miglioramento delle prestazioni con il pubblico Advantage+: questo è un nuovo prodotto Meta Advantage che fornirà agli inserzionisti un modo aggiornato per raggiungere le persone e generare conversioni. Invece di utilizzare gli input del targeting per pubblico di un inserzionista come vincoli rigidi, ad esempio Uomini, 18-35 anni, a cui piace il baseball, gli inserzionisti che utilizzano il pubblico di Advantage+ aggiungeranno i propri input del pubblico come suggerimenti per guidare chi vede un annuncio. Ciò consentirà al sistema di annunci di trovare più persone al di fuori di questi suggerimenti se riteniamo che siano interessate e propense alla conversione. Per alcuni inserzionisti che hanno bisogno di vincoli rigidi, come un’età minima per determinati prodotti o parametri del luogo di spedizione, saranno disponibili comunque ma a livello di campagna, attraverso una nuova sezione chiamata “Controlli del pubblico”. Questo sarà uno strumento utile per migliorare il rendimento degli inserzionisti. Attualmente si stanno testando con un gruppo selezionato. Sulla base dei risultati ottenuti, nei prossimi mesi saranno poi aperti i test a più inserzionisti.
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Perché dovresti fare pubblicità su LinkedIn?

Non molto tempo fa, molti pensavano che LinkedIn fosse solo un altro sito di lavoro. Il modo in cui le persone usano LinkedIn oggi è molto diverso. Se accedi ora al tuo feed di LinkedIn, vedi a malapena gli altri che pubblicano annunci di lavoro. Molti utenti ora utilizzano LinkedIn come luogo per imparare da leader/esperti e migliorare la propria carriera.

Basta dare un’occhiata a questa statistica di LinkedIn:

  • Coinvolgimento 15 volte maggiore sui post di contenuto rispetto ai lavori,
  • 9 miliardi di impression di contenuto a settimana,
  • Aumento del 48% del tempo trascorso su LinkedIn.

LinkedIn si è trasformato da semplice “portale di lavoro” in una destinazione di notizie quotidiane. Anche la loro base di utenti è impressionante. Ecco una ripartizione delle dimensioni del pubblico in ciascuna nazione:

  • Dei 690 milioni di membri, il 70% degli utenti è al di fuori degli Stati Uniti.
  • Anche LinkedIn sta crescendo a più di 2 membri al secondo.

Sebbene la loro base di membri sia più piccola di Facebook, c’è un’enorme differenza nella mentalità degli utenti. Uno studio sugli utenti di LinkedIn ha dimostrato che gli utenti si rivolgono a questa piattaforma per fare rete, imparare dai leader, migliorare la propria carriera e cercare nuove opportunità. Questo è diverso rispetto a Facebook, Twitter o Instagram, dove la maggior parte delle persone va per divertirsi.

Uno studio di Millward Brown ha mostrato che gli utenti di LinkedIn sono 1,7 volte più ricettivi alla pubblicità. Questa non è una sorpresa perché il pubblico cerca di imparare e cerca consigli. Vale anche la pena ricordare che LinkedIn è ora la piattaforma più affidabile e sicura per il marchio. Con tutte le fake news e gli abusi su Facebook e Instagram, questo è sicuramente un fattore importante per le aziende B2B. Inoltre uno studio di Business insider ha mostrato che gli utenti credono che i contenuti e gli annunci di LinkedIn siano i meno fastidiosi.

Tuttavia, ci sono altri motivi convincenti per cui dovresti fare pubblicità su LinkedIn:

Pubblico altamente qualificato

LinkedIn è noto per essere una piattaforma orientata al mondo professionale, con utenti che si collegano per stabilire connessioni professionali, condividere esperienze lavorative e trovare opportunità di carriera. Questo significa che il pubblico su LinkedIn è composto principalmente da professionisti e decision-maker, rendendolo un ambiente ideale per promuovere i tuoi prodotti o servizi agli utenti più influenti e interessati.

Targeting preciso

Una delle caratteristiche più potenti della pubblicità su LinkedIn è la possibilità di effettuare un targeting preciso. Puoi definire il tuo pubblico in base a criteri come la posizione geografica, il settore, la funzione lavorativa, il titolo di lavoro e molto altro ancora. Questo ti consente di raggiungere esattamente le persone che sono più inclini a essere interessate alla tua offerta, aumentando le probabilità di ottenere risultati significativi dalle tue campagne pubblicitarie.

Ampia gamma di formati pubblicitari

Offre una vasta gamma di formati pubblicitari che ti consentono di presentare la tua offerta in modi diversi e coinvolgenti. Puoi utilizzare annunci testuali, annunci con immagini, annunci video, annunci sponsorizzati nel feed e molto altro ancora. Questa varietà di formati ti dà la flessibilità di scegliere l’approccio più adatto alla tua campagna pubblicitaria e al tuo pubblico target.

Opportunità di networking e generazione di lead

LinkedIn è un luogo dove le connessioni professionali sono al centro dell’esperienza degli utenti. Fare pubblicità su LinkedIn non solo ti consente di aumentare la visibilità della tua azienda, ma ti offre anche l’opportunità di creare connessioni con professionisti del tuo settore e di generare lead di qualità. Puoi utilizzare gli annunci per inviare gli utenti a una pagina di destinazione specifica, dove potranno fornire informazioni di contatto o effettuare un’azione desiderata, consentendoti di creare un elenco di potenziali clienti interessati al tuo business.

Analisi dettagliate delle prestazioni

Fornisce un’ampia gamma di strumenti di analisi che ti permettono di valutare le prestazioni delle tue campagne pubblicitarie. Puoi monitorare il numero di visualizzazioni, i clic, le conversioni e altre metriche chiave per comprendere l’efficacia dei tuoi annunci e apportare eventuali ottimizzazioni. Questi dati dettagliati ti consentono di prendere decisioni informate e di massimizzare il rendimento del tuo investimento pubblicitario su LinkedIn.

Quindi non perdere l’opportunità di metterti in contatto con un pubblico qualificato e influente su LinkedIn. Contatta Socialware oggi stesso per ricevere una consulenza personalizzata sulla pubblicità su LinkedIn e avvia una campagna di successo per far crescere il tuo business.

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iPhone 11 è morto, evviva iPhone 12: la strategia multicanale di Socialware

I numeri sono il faro della nostra strategia. I numeri dicono che negli ultimi 12 mesi non c’è stato smartphone più venduto di iPhone 11. Arrivato sul mercato a settembre 2019, non ha avuto rivali in grado di impensierirlo. Apple ne ha consegnati 37,7 milioni solo nella prima parte del 2020 e oggi il prezzo medio si è anche nettamente abbassato. Lo scenario peggiore per il lancio di iPhone 12.
Gli smartphone Apple si vendono praticamente da soli. L’azienda di Cupertino ha creato una sorta di credo religioso spinto da campagne di comunicazione al limite della perfezione. Ci sono state delle eccezioni però. Celebre il caso dei modelli presentati nel 2018: iPhone XS e XS Max hanno messo a segno numeri molto bassi.
Questo è storicamente accaduto quando la generazione precedente ha realizzato un exploit. I modelli del 2018 sono stati preceduti da iPhone X, lo smartphone del decennale Apple. Il primo caratterizzato dal design senza cornici diventato oggi un’icona. Ecco perché il successo di iPhone 12 è tutt’altro che scontato, perché è stato preceduto da un prodotto che ha messo d’accordo tutti, dagli utenti meno esperti agli addetti ai lavori.

L’abbraccio alla piazza digitale

Ci piace pensare al mercato on-line come a una piazza digitale. L’obiettivo è quello di stringere in un abbraccio questa piazza. Nel caso di iPhone 12 il gol lo si raggiunge con un approccio multicanale, cucito addosso ai nostri clienti. Nei prossimi mesi vivranno la sfida di dover vendere uno smartphone tra i più costosi in un contesto di evidente crisi economica. Poca liquidità nelle mani di privati e imprese, che dovranno essere spinti all’acquisto con modalità differenti.

Le campagne Facebook

Uno dei canali da sfruttare è certamente Facebook. Le campagne attraverso il social network di Zuckerberg mettono a disposizione diversi strumenti. Considerando il contesto in cui iPhone 12 si trova a dover esprimere il proprio potenziale commerciale, abbiamo individuato quattro strade differenti:

  • le campagne conversione, realizzate per ottenere una vendita diretta del prodotto. Creiamo grafiche personalizzate, le accompagniamo a copy studiati per l’occasione e scegliamo platee diverse. Intercettiamo il pubblico generalista, essendo gli smartphone Apple popolari in praticamente qualsiasi segmento. Ma è interessante colpire anche gli appassionati del settore, che conoscono ogni minimo dettaglio di iPhone 12, che potrebbero essere i primi a non acquistarlo, ma tra i quali è possibile pescare soggetti disposti ad accaparrarsi le versioni più costose;
  • le campagne interazione, mirate a ottenere la più classica delle dinamiche win-win. Sfruttiamo articoli che trattano appositamente i temi caldi legati ad iPhone 12 e li pubblichiamo sui blog aziendali dei nostri clienti. In questa maniera intercettiamo il volume di traffico lato SEO, animiamo le pagine Facebook con sane discussioni tra utenti e spingiamo questi ultimi a transitare sugli e-commerce in questione;
  • le campagne brand like, pensate per aumentare la community. In questo caso sfruttiamo soprattutto le prime settimane di vendita di iPhone 12, durante le quali sono pochi gli e-commerce che lo hanno già a catalogo. La disponibilità immediata di un prodotto del genere aumenta notevolmente la brand reputation di un e-commerce ed è importante comunicarlo.

I blog aziendali

Parole d’ordine “piano editoriale”. Non è importante quanto si pubblica ma ciò che si pubblica. La nostra strategia di marketing per spingere iPhone 12 attraverso gli e-commerce dei nostri clienti è iniziata settimane prima della stessa presentazione. Successivamente siamo stati tempestivi nel realizzare un contenuto che ne spiegasse le novità, la sera stessa della conferenza d’annuncio di Apple. In questa maniera abbiamo intercettato il volume di traffico delle prime ore.
L’obiettivo per le prossime settimane è quello di accompagnare l’utente nella scelta attraverso dei focus. Ci concentreremo su specifiche funzionalità dello smartphone, sulle nuove colorazioni disponibili, sul netto cambio di design rispetto ai modelli precedenti. Argomenti che saranno oggetti di articoli sui blog aziendali e che vengono accuratamente selezionati attraverso un attento lavoro su keyword, query di ricerca e analisi dei risultati su Google Analytics.
Tutti questi articoli alimentano poi le campagne Facebook. Se da una parte il social network penalizza la reach organica del link esterni, dall’altra questa dinamica viene in buona parte bypassata dall’investimento economico. In questa maniera proponiamo al pubblico contenuti originali, informativi, che contribuiscono a migliorare la brand identity degli e-commerce.

Le grafiche personalizzate

È importante che tutto ciò che produciamo per ogni singolo cliente sia caratterizzato da una propria identità. I nostri grafici, social media manager e copywriter lavorano spalla a spalla al fine di perseguire una precisa coerenza visiva. Ogni singolo contenuto è accompagnato da immagini studiate per garantire all’e-commerce di turno la coerenza grafica necessaria a guadagnare autorevolezza agli occhi dei clienti e dei motori di ricerca.
È il prodotto però a fare la differenza. Nel caso di iPhone 12 il nostro obiettivo è quello di uniformare la parte grafica a quella pensata appositamente da Apple. Ombre, tonalità, accostamenti cromatici, elementi dell’azienda di Cupertino ormai entrati nell’immaginario collettivo. Intervenire in questa combinazione significherebbe snaturare l’immagine di un prodotto talmente mainstream da essere ormai identificato con il concetto stesso di smartphone.

Le campagne Google

Il percorso si chiude con i numeri, esattamente com’è iniziato. L’obiettivo finale è macinare vendite e dunque non si può prescindere dalle campagne Google. Il vantaggio, con questi strumenti, è di poter intercettare interessi oggettivi degli utenti sulla base delle loro ricerche. Le campagne ads vengono dunque costruite attorno ai singoli prodotti e, attraverso un’analisi SEO, ne abbiamo realizzate diverse nelle quali spingere iPhone 12:

  • le campagne shopping, in cui è cruciale essere sul pezzo in relazione alle nuove uscite sul mercato. Nelle settimane precedenti al lancio di iPhone 12, ci siamo concentrati soprattutto su iPhone 11, nella logica di spingere il più possibile le vendite delle unità a magazzino. Nel giorno stesso di disponibilità del nuovo modello, abbiamo orientato la strategia su di lui di concerto con il cliente, modulando i prezzi rispetto all’andamento generale del mercato e dei concorrenti;
  • le campagne remarketing, note anche come annunci di retargeting. L’obiettivo è raggiungere gli utenti che hanno già visitato gli e-commerce dei nostri clienti senza tuttavia aver completato una conversione, ovvero un’azione che può essere la compilazione di un modulo di contatto, il download di un file o, come nel caso di iPhone 12, l’acquisto di un prodotto. La logica è invitare all’acquisto i clienti che sono già fermi davanti alla nostra vetrina, incerti sul comprare o meno nel nostro negozio. Una comunicazione assolutamente sartoriale.

Lavoriamo infine a stretto contatto con i comparatori, strumenti che possono essere plasmati sulle specifiche esigenze dei clienti. Rimane fermo un punto: iPhone 12 è “veloce che è una meraviglia”, come recita l’Apple Store, ma occorre essere più veloci per intercettare le esigenze dei potenziali acquirenti.

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Covid 19 e advertising su Google: uno sguardo

Quanto il Coronavirus sta impattando sulle campagne PPC oltre che sulla nostra routine quotidiana?

Uno sguardo dettagliato sull’impatto che il virus sta avendo sull’ADV online. Come cambiano le ricerche keyword in Italia

Eh sì, siamo ancora alle prese con il Coronavirus e i suoi effetti sulla società e sul mercato. Dopo avervi parlato di smartworking e di effetti del trending topic sulle vendite online (per ora, ancora non definitivi), abbiamo deciso di parlarvi dei primi risultati sulle ricerche degli utenti e sulle campagna di advertising online.

Gli effetti della malattia, ormai evoluta a forma di Pandemia secondo l’OMS, stanno impattando diversi aspetti della nostra quotidianità. I più immediati e visibili riguardano, ovviamente, il rispetto del decreto legge del 9 Marzo 2020, che impedisce alle persone di effettuare spostamenti non necessari e promuove tutte le forme di telelavoro, tra le varie cose, e il nuovo decreto Cura Italia, che servirà a sanare le economie in crisi del nostro paese.

Ma la nostra quotidianità è composta anche da azioni e attività online: momenti di svago, come la visione di film e serie tv, ma anche di approfondimento e lavoro o studio, e anche necessità quali ricerche e acquisti. Tutto ciò si riflette sulla pubblicità e sulla promozione che brand e aziende svolgono (più o meno parzialemte) online.

Il che ci porta alla domanda centrale dell’articolo: come sta cambiando l’ADV ai tempi del Coronavirus?

INDICE

Le ricerche ed inserzionisti secondo Wordstream

Le persone restano più tempo a casa e per la prima volta abbiamo la possibilità di seguire l’evoluzione di una pandemia tramite strumenti tecnologici prima non disponibili, che consentono di ricevere informazioni e update quotidiani e costanti da ogni parte del mondo.

Nuovi bisogni, nuove esigenze si stanno già verificando in questi primi periodi di malattia e quarantena forzata, e le aziende più smart stanno reagendo offrendo nuove soluzioni in risposta. Per alcuni inserzionisti, ciò significa nuove opportunità e capacità di attrarre nuovi clienti; per altri, significa perdita di posizioni di potere e crisi strategica.

Wordstream ha analizzato il comportamento degli utenti online e cosa COVID-19 sta causando nei confronti della pubblicità Pay Per Click.

Negli USA, come ovunque ormai, le ricerche di Google sono cambiate e la settimana tra il 9 e il 15 marzo 2020 le impressions degli annunci della rete di ricerca di Google è iniziata a diminuire modestamente, del 7% in meno rispetto alla media.
Una situazione certamente non rara, ma comunque inaspettata per gran parte degli inserzionisti.

Quello che sicuramente è molto diverso è il comportamento degli utenti che fanno ricerche. Mentre si riversano sulla SERP, gli utenti fanno ricerche molto differenti dal solito, il che significa che i clic non valgono la spesa pubblicitaria PPC. In pratica, con maggiore difficoltà si effettuano delle conversions.

E da quando COVID-19 è diventata un’epidemia anche negli Stati Uniti, circa tre settimane fa, infatti, il calo delle conversions è stato evidente: parliamo mediamente del 21% in meno. Ovviamente, molto dipende dal settore, poiché alcuni ne hanno anche beneficiato.

Settori economici che stanno beneficiando del Coronavirus

Non tutto il male viene per nuocere, potremmo dire. Come rivela l’analisi Wordstream, ci sono aziende le cui performance di campagne PPC stanno crescendo anche durante la pandemia.

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La crescita positiva per No profit e la Salute

Onlus, associazioni di volontariato e charities stanno effettivamente avvantaggiandosi di questo tetro momento di crisi. È facile dedurre come in questo momento in molti siano più propensi a fare donazioni per nobili cause: lo dimostrano proprio le SERP di Google. Wordstream segnala infatti:

            1. un aumento del 10% delle impressions degli annunci della rete di ricerca.
            2. un aumento del 23% delle conversioni degli annunci della rete di ricerca.
            3. un aumento del 20% nel tasso di conversione degli annunci della rete di ricerca.

Lo stesso vale anche per il settore sanitario e in generale farmaceutico e parafarmaceutico. Le ricerche in SERP dimostrano come gli utenti si siano riversati in rete per cercare farmaci, antidolorifici, e tutto ciò che potrebbe aiutarli in un periodo di difficoltà sanitaria.

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Analisi Wordstream USA

Chiaramente ciò significa facilità di successo per determinate campagne PPC, con conversioni decisamente più alte della media.

A seguire, questo trend coinvolge anche il settore cosmetico e dei prodotti di bellezza e per il benessere del corpo, che stanno ottenendo ottimi risultati, visto l’impossibilità di procurarsi in store.

Cinema, serie tv e media on demand

Siamo tutti (o quasi) costretti a casa. E cosa c’è di meglio di stare a guardare a fare binge wacthing? Quella che per alcuni era una “triste” abitudine serale è diventate per molti ora la norma – quando non una vera e propria valvola di salvezza e sfogo.

L’offerta e la promozione di serie tv, documentari e cinema on demand è decisamente schizzata alla stelle in questo periodo, e così anche la risposta degli utenti in tal senso.

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In Italia, moltissime sono state anche le aziende che hanno deciso di regalare parte dei propri abbonamenti o database agli utenti in questo periodo di crisi, sfruttando così l’occasione di farsi conoscere (e benvolere) da un pubblico ben più ampio della normale audience.

Molte iniziative gratuite a sostegno dei periodi a casa sono rintracciabili sul sito di Solidarietà Digitale.

Anche qui, l’effetto positivo si riflette sia sul settore Entertainment che su quello internet/telefonia: cosa fare a casa, come lavorare o semplicemente svagarsi senza internet?

Società di telecomunicazioni e gestori di servizi di telefonia mobile e adsl o in fibra hanno visto fiorire il numero di contratti sottoscritti.

Chi e quanto ci sta perdendo in questo periodo: i settori

L’altra faccia della medaglia, quella ovviamente più visibile e preoccupante, è relativa ai settori che sono stati colpiti in pieno dallo scoppiare dell’emergenza sanitaria.

Il primo, banalmente, è quello dei viaggi e del turismo, oggi più che mai fermo e bloccato. I viaggi aerei sono stati praticamente banditi e moltissime compagnie aeree hanno annullato centinaia di voli.

Fare ADV di viaggi e turismo è effettivamente poco redditizio in questo momento, come segnano anche i dati.

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Lo stesso vale per le attività commerciali collegate al turismo e, in generale, con il vivere e lo stare all’aperto: bar, ristoranti, pub, locali, pasticcerie, hanno dovuto chiudere i battenti così come rinunciare alle conversioni online.

Wordstream segnala una perdita del -18% delle impressions per i ristoranti e del -26% per i bar e locali. Effetto che si può solo parzialmente mitigare e sopperire con la creazione di servizi a domicilio.

Brevi consigli di sopravvivenza per chi lavora nei settori maggiormente esposti

In tempi di crisi ed emergenza o in tempi immobili, come sembrano essere questi, la cosa migliore non è battersi in ritirata ma studiare strategie di sopravvivenza e formularne di nuove per i tempi che verranno.

Quindi, il primo consiglio è, sorprendentemente, non stoppare le campagne. Staccare completamente le campagne PPC o social che avete in atto in questo momento è un grave errore e inficerà completamente la ripresa del business quando ci sarà bisogno di essere pronti e reattivi.

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Ovviamente, non ha senso puntare sul traffico nel breve periodo, che volente o nolente, sarà impossibile a effettuarsi, ma puntare sul lungo termine può essere una strategia intelligente. La situazione evolverà e probabilmente allora sarà molto alta la reazione degli utenti alla ricerca di nuovi luoghi da visitare, esperienze da vivere o posti in cui assaggiare e gustare prelibatezze. In quel momento, sarà il vostro nome e i vostri servizi a tornare utili.

Altra strategia con effetti a medio-lungo termine da attuare subito è quella di puntare sul branding. Sottolineate i punti di forza, i valori e la filosofia generale delle vostre strutture, servizi e prodotti, rafforzate e diffondete l’idea positiva della vostra azienda anche in questo difficile momento.

È il tempo giusto per fissare argomentazioni più solide nella testa di consumatori possibili e reali.

La situazione in Italia: come le ricerche Google riflettono le nostre paure

Come sta andando la pandemia in Italia? Come si comportano gli utenti online?

Come ben sanno gli analisti SEO, il numero di ricerche legate all’immaginario del virus è incrementato sempre di più ed è un chiaro segnale dell’attenzione società/mass media nei confronti di alcuni termini, nonché delle intenzioni di acquisto di alcuni utenti.

Ecco l’andamento di keyword come Amuchina, Wuhan, mascherine, come rivela il Keyword Planner di Google:

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Interessante vedere come la parola Wuhan dopo il boom di Gennaio e Febbraio stia retrocedendo, mentre invece tra le parole chiave ad alta concorrenza siano entrate in gioco “mascherine ffp3” o “amuchina gel Amazon”:

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Non ci resta che attendere nuove notizie, sperando che siano rassicuranti, e continuare a lavorare per i nostri obiettivi – naturalmente, da casa.

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Come usare gli annunci video di Facebook per raggiungere i tuoi clienti

Stai cercando di raggiungere i clienti della tua zona o portare traffico sul tuo sito? Prova gli annunci video di Facebook 

L’errore che fanno la maggior parte delle aziende è quello di promuovere la propria attività con annunci che offrano una scontistica sui prodotti, senza considerare che per ottenere risultati è fondamentale “consegnare” il messaggio giusto alla persona giusta al momento giusto. Solo raggiungendo questo obiettivo è possibile avviare una campagna pubblicitaria di successo e vedere i risultati. Perché il primo approccio menzionato non funziona? Per comprenderlo dobbiamo pensare al comportamento dei consumatori. Immaginiamo un annuncio su YouTube o in TV: come ci sentiamo quando visioniamo un annuncio che cerca di venderci qualcosa? Probabilmente disturbati o infastiditi. In altri termini non ci piace quando le aziende cercano di venderci un prodotto che non conosciamo e di cui non sappiamo molto. Quindi, come inserzionista di Facebook, come puoi fare pubblicità alle persone nella tua zona senza risultare invadente? Ecco alcuni consigli per utilizzare gli annunci video di Facebook.

Perché scegliere le inserzioni video?

  •      Mettere in risalto il tuo prodotto, servizio o brand in diversi luoghi
  •      Attirare subito l’attenzione. È consigliabile creare video con una durata massima di 15 secondi per attirare l’attenzione del pubblico e raccontare la storia dell’azienda o del brand.
  •      Trasmettere un messaggio chiaro, semplice, informativo che spinga le persone a eseguire un’azione dopo aver visto la tua inserzione ( l’acquisto di un prodotto specifico o l’accesso a un sito web) Per esempio puoi attirare le persone sul tuo sito web per informarle del lancio di un nuovo prodotto, per esempio includendo testimonianze di persone che usano il prodotto.

Come creare le inserzioni video

Puoi creare le tue inserzioni video da Gestione inserzioni oppure scegliere mettere in evidenza un post contenente un video dalla tua Pagina Facebook. Le inserzioni video vengono visualizzate su Facebook, Instagram, Audience Network e Messenger.

Pubblica contenuti Micro-Video su Facebook per rispondere alle domande frequenti dei tuoi utenti

Il primo passo è fornire contenuti che abbiano come primo obiettivo quello di coinvolgere il pubblico. Pensa ai contenuti del tuo feed di Facebook, probabilmente di fermi a guardare video su argomenti a cui sei interessato, cercando informazioni e al contempo intrattenimento.

Passaggio 1: la creazione dei contenuti

La prima fase di qualsiasi campagna di successo su Facebook ha tutto a che fare la creazione dei contenuti
  •      Offri annunci di valore
  •      Rendi migliore la loro esperienza su Facebook
  •      Consegna un messaggio a chi lo vuole vedere
Per costruire una semplice strategia di contenuti, poniti queste tre domande: Quali sono le domande che i tuoi clienti ti chiedono di più? Quali problemi stanno affrontando attualmente? Quali frasi potrebbero cercano su Google? Elenca le risposte possibili a domande come: Quanto costa il prdotto? Quali sono i vantaggi del servizio? A chi serve questo prodotto? Quali sono i potenziali aspetti negativi senza l’utilizzo del prodotto? Quali invece gli effetti positivi? In che modo è possibile contattare l’azienda? Chi può fornire assistenza?

Passaggio 2

Come abbiamo detto, le domande serviranno a formare la base della tua strategia sui contenuti. Una volta raccolte queste informazioni, crea un video di 1-2 minuti per fornire le informazioni richieste dalla gente e puoi usare le domande come titoli dei video. Non preoccuparti della perfezione: i video non devono essere super-professionali, puoi realizzarli semplicemente usando il tuo smartphone. La fase successiva sarà proprio creare brevi contenuti video e condividerli su Facebook. Questi brevi video potrebbero non diventare virali ma di sicuro aiuterai li tuoi utenti a risolvere problemi specifici. In altri termini queste sono le tipologie di contenuti che ti aiuteranno a generere lead e vendite per la tua attività.

Il contenuto crea relazioni. Le relazioni si basano sulla fiducia. La fiducia porta conversioni.

Andrew Davis

Promuovi i contenuti con gli annunci video di Facebook

Una volta che hai iniziato a creare e condividere i tuoi video su Facebook, devi assicurarti che le persone giuste li vedano. Del resto, qual è il senso di creare contenuti se nessuno li vede? In questa fase dovrai quindi promuovere i tuoi video su Facebook.

Passaggio 3

Facebook ti incoraggerà a promuovere ogni post che fai con alcune notifiche: “Il tuo post non ha un buon rendimento, potenziala e raggiungi più persone” oppure: “Il tuo post sta funzionando bene, raggiungere più persone!” Il consiglio è quello di concentrarsi sulla promozione dei post migliori, ossia quelli che hanno un buon rendimento organico. Se il post funziona bene in modo organico, promuoverlo sarà come aggiungere benzina al fuoco.  Come decidere quali post hanno dato i risultati migliori? Dagli Insight di Facebook puoi monitorare il numero di Mi piace, commenti e condivisioni. La metrica a cui prestare maggiore attenzione è il tempo di visualizzazione video medio. Per accedere a questi dati per i tuoi video, vai alla tua pagina Facebook e fai clic su Altro e quindi seleziona Strumenti di pubblicazione. Facebook Insights

Passaggio 4

Una volta aperti gli strumenti di pubblicazione della tua pagina, fai clic su Libreria video sul lato sinistro della pagina. Vedrai quindi tutti i video che hai pubblicato sulla tua pagina.

Passaggio 5

Fai clic su uno dei video per vedere il tempo di visualizzazione medio. Dopo aver fatto clic su un video, verrà visualizzata una finestra a comparsa che mostra le analisi per quel video, compreso il tempo medio di visualizzazione.  Il tempo medio di visualizzazione di un video su Facebook è di 6 secondi, quindi se i tuoi video vengono visualizzati per 7-15 secondi, puoi ritenerli davvero performanti. Se poi il tempo di visualizzazione è superiore a 15, puoi ritenere il risultato eccellente e sicuramente promuovere quei contenuti.

Passaggio 6

Una volta stabilito quali sono i video più performanti per la tua azienda, puoi creare il tuo pubblico ( selezionando dati demografici, comportamenti, interessi ) e iniziare così a promuovere i contenuti.

Passaggio 7

Retargeting delle visualizzazioni con un’offerta gratuita

Quando inizi a creare e promuovere i tuoi video su Facebook, comincerai a guadagnare centinaia e forse migliaia di visualizzazioni e, cosa ancor più importante, se hai scelto bene il tuo pubblico, saranno tutte visualizzazioni pertinenti e in target. Di certo questi primi risultati raggiunti sono utili al raggiungimento del tuo primo obiettivo, ovvero catturare l’attenzione del proprio pubblico ed aumentare la brand awareness del tuo brand. Ma non è tutto: gli utenti che hanno dimostrato interesse ai video possono diventare i tuoi clienti. Come? Nello step successivo puoi offrire loro un servizio gratuito, come una guida o la partecipazione al tuo webinar. A questo punto dovrai impostare una campagna di retargeting di Facebook, quindi creare un pubblico personalizzato di coloro che hanno guardato i video.

Passaggio 8

Per creare il tuo nuovo pubblico fai clic su Crea pubblico e seleziona Pubblico personalizzato dal menu a discesa. Tra le diverse  opzioni tra cui scegliere dovrai scegliere coloro che hanno visualizzato i tuoi video su Facebook ( seleziona l’opzione Video ). Crea un pubblico per le interazioni con i video Scegli il periodo di tempo di visualizzazione del video. Le opzioni vanno da almeno 3 secondi fino al 95% del tuo video. In genere è consigliabile scegliere coloro che hanno visualizzato almeno il 25% dei tuoi video, in quanto è già un segnale di interesse per i tuoi contenuti. In seguito, fai clic su Scegli Video per selezionare il contenuto con cui il pubblico ha interagito. Digita poi un nome descrittivo per il tuo pubblico e procedi con Crea pubblico nell’angolo in basso a destra della finestra e voilà: hai creato il tuo pubblico personalizzato per le visualizzazioni dei tuoi video.

Passaggio 9

Ora, quando imposti la tua campagna pubblicitaria su Facebook e scegli a chi mostrare l’annuncio, seleziona semplicemente il pubblico personalizzato che hai appena creato.

Informazioni utili: formato e obiettivi che supportano le inserzioni video

Ci sono diversi obiettivi che supportano i formati pubblicitari con singolo video. Puoi usare uno dei seguenti obiettivi per un’inserzione video singola:
  •       Notorietà del brand (consigliato)
  •       Copertura
  •       Installazioni dell’app
  •       Traffico
  •       Interazione
  •       Generazione di contatti
  •       Messaggi
  •       Visualizzazione del video (consigliato)
  •       Conversioni
  •       Traffico nel punto vendita
Inoltre dovrai tener conto delle seguenti proporzioni dei video. Quando crei inserzioni per mobile, le immagini e i video dovrebbero coprire lo schermo il più possibile per essere più perfomanti, dovrai quindi scegliere le proporzioni che si adattano meglio a diversi posizionamenti. Di seguito sono riportate alcune proporzioni consigliate da Facebook per i diversi posizionamenti
  •       Sezione Notizie di Facebook e feed di Instagram: formato consigliato 4:5 oppure 1:1.
  •       Storie di Facebook e Instagram: formato consigliato 9:16 oppure 4:5.
  •       Video carosello: formato consigliato 1:1
  •       Video in-stream di Facebook e Audience Network: formato consigliato 16:9
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Conclusioni

Ora che sai dare il giusto valore ai tuoi video puoi utilizzarli nel modo migliore per le tue campagne pubblicitarie su Facebook. Dare valore al contenuto, prima di promuovere semplicemente un prodotto, significa consegnare il messaggio giusto alla persona giusta al momento giusto. Non ti resta che creare contenuti pertinenti per il tuo pubblico su Facebook per cominciare a produrre più contatti e vendite. Quali tipi di video pensi di creare per i tuoi annunci video di Facebook? Scrivicelo nei commenti!  
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Advertising Management nel settore turistico

Come gestire l’Advertising nel settore Turistico

L’importanza del digital marketing nel settore turistico

Il settore turistico è di sicuro uno dei settori che in questi anni sono stati maggiormente condizionati dalla digital evolution, basti pensare a cosa sarebbero oggi le strutture ricettivo-alberghiere o i gli operatori turistici senza una presenza sui social network, nei motori di ricerca e nelle online travel agencies. Un’azienda turistica, infatti, al giorno d’oggi non può prescindere da una strategia di Digital Direct Marketing che permetta di instaurare e coltivare rapporti diretti con i viaggiatori durante le tre fasi principali: quella decisionale, durante il soggiorno e dopo il soggiorno. Il digitale permette infatti di:
  • rafforzare la presenza del brand online,
  • acquisire nuovi clienti con determinate esigenze,
  • comunicare direttamente con cliente acquisito,
  • continuare ad interagire con ospiti già tornati a casa.
Questi alcuni dei vantaggi per i quali il marketing digitale nel settore turistico sta gradualmente sostituendo le strategie di marketing tradizionale basate su carta stampata, cartellonistica e brochure (in altri settore sono state quasi totalmente soppiantate). Anche le Fiere di settore (come ITB Berlin, BIT Milano o WTM Londra) determinano molto meno nel business dell’operatore turistico rispetto al passato e detengono ormai un’importanza più istituzionale che altro. Ormai è noto anche tra gli imprenditori turistici poco avvezzi al mondo digital che questo cambio epocale rappresenta il futuro, un bel futuro, perché si tradurrà anche in:
  • riduzione di stampa e di spedizione del materiale pubblicitario
  • profilazione degli utenti attraverso la segmentazione dei database
  • utilizzo di tutti i canali di comunicazione in modo coerente

La figura dell’advertising manager per hotel, tour operator e masserie

Quali caratteristiche deve avere un Advertising Manager? Negli ultimi anni questa figura professionale (e le web agency specializzate) è divenuta sempre più centrale per i modelli di business degli operatori turistico-alberghieri che hanno capito l’importanza di pianificare e di coordinare l’intero processo di promozione, non solo online. L’Advertising Manager accentra su di sé tutte quelle task indispensabili a redigere un piano strategico completo che preveda le giuste strategie e i canali di advertising, il budget adeguato, i tempi, gli obiettivi da raggiungere, il monitoraggio e l’analisi a fine campagna. E’ un ruolo di straordinaria importanza nel mercato turistico, poiché funge da punto d’incontro tra un buon prodotto (che sia una destinazione, struttura ricettiva o pacchetto turistico) e il “turista perfetto”, ovvero l’utente target ideale. Un buon Advertising Manager che opera nel settore turistico riesce ad instaurare un’efficace comunicazione one-to-one col potenziale viaggiatore, portandolo a compiere azioni utili all’azienda. Pensiamo a quanto sia importante per un Tour Operator personalizzare una e-mail destinata ad un cliente che a prenotato un viaggio l’anno precedente. Gli interessi, la capacità di spesa, il periodo in cui viaggia sono dati importantissimi che aiuteranno il manager a capire il momento giusto per l’invio, i contenuti e il design da utilizzare per riportare il viaggiatore a prenotare ancora un’altra volta. Immaginiamo una masseria di alto livello che riceve continuamente richieste attraverso i social network, sarebbe utile avvalersi di modelli di risposta diretta o, meglio, delle chatflow automatizzate finalizzate all’acquisizione immediata e al lancio di broadcast di re-engagement nei giorni successivi all’interazione.

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Advertising Manager nel mercato turistico: skills, analisi e azioni

Abbiamo visto quanto l’operato di un advertising manager possa determinare il raggiungimento o meno degli obiettivi di un’azienda turistica, soprattutto in un mercato molto spesso contraddistinto dal fattore stagionalità. Il compito di avviare quelle attività idonee a stimolare i processi di vendita online attraverso diversi canali di comunicazione, non è per nulla cosa banale. Oltre a skills e conoscenze più tecnico-commerciali, come quelle relative allo sviluppo del Product Branding, del budget e dei piani di spesa, ovviamente ci focalizzeremo sugli aspetti di digital marketing. Tra le conoscenze digitali annoveriamo sicuramente una buona conoscenza dei principali sistemi di analisi dei dati relativi al traffico e al posizionamento sui principali motori di ricerca. Questo per monitorare la crescita del brand, prevenire mancate vendite e programmare in anticipo strategie volte alla crescita e aumento delle vendite. Le competenze statistiche, avanzate o di base, sono fondamentali invece per la raccolta e l’interpretazione dei KPI (Key Performance Indicators) aziendali riassumibili in
  • Numero di prenotazioni per canale nel periodo di riferimento
  • Numero di richieste per canale nel periodo di riferimento
  • Tasso di conversione per canale nel periodo di riferimento
  • Dati sulla Brand awareness nel periodo di riferimento
  • L’efficacia dei punti opt-in per tipologia
  • Efficacia e ROI delle campagne Paid
  • Numero delle interazioni
  • Numero delle recensioni
Ultima, ma non meno importante, è la conoscenza e l’attitudine a comunicare in più lingue, aspetto evidentemente fondamentale nel settore del Turismo, un mercato globale caratterizzato da utenti internazionali.

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Campagne Paid su motori di ricerca e social network

Escludendo l’enorme (e bisogna ammetterlo, enorme!) fetta di mercato che le OTA come Booking.com e Expedia riescono a garantire alle strutture ricettive, i canali di promozione maggiormente utilizzati dai manager in ambito turistico sono sicuramente quelli connessi al mondo Google e al mondo Facebook.

Campagne Paid su Google

Per acquisire nuovi clienti sul rinomato motore di ricerca, oltre a lavorare ad un posizionamento SEO del sito web sulle principali chiavi di ricerca del settore, le strutture ricettiva puntano molto a lavorare sul Local Marketing (sfruttando strumenti come Google My Business e Maps) per farsi trovare da chi è sul posto o che sa di programmare un soggiorno in zona. Puntare sull’aggiornamento della scheda Google My Business, fornendo tutte quelle informazioni Local che “aprano le porte” a quei viaggiatori che sono già in zona (anche in altre strutture vicine), è un’attività che ha molto senso intraprendere, soprattutto se la struttura propone eventi, cene e attività esperienziali continue. Per arrivare ad intercettare invece quei viaggiatori che sono ancora nella fase decisionale, Google Ads (attraverso le campagne sulla Rete di Ricerca e Display) permette di implementare campagne PPC che si rivolgono a quegli utenti che:
  • stanno cercando in un determinato momento una sistemazione o un tour in determinate località sulla Rete di ricerca Google
  • hanno caratteristiche demografiche e comportamentali idonee a una determinata struttura ricettiva o destinazione sulla Rete di ricerca Google
  • hanno già visitato e manifestato interesse verso determinate pagine del sito web verso i quali fare remarketing
  • visitano siti turistici parte della Rete Display Google
  • sono utenti Gmail
  • sono utenti Youtube che interagiscono con contenuti inerenti ai viaggi o determinate località turistiche.

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Campagne Paid su Facebook

Soffermandoci ancora sul viaggiatore che si trova in una fase decisionale, Facebook e Instagram sono ormai dei canali imprescindibili in cui poter creare quel dialogo diretto col Prospect e proporre loro un offerta personalizzata. Abbiamo già visto di recente come Facebook Business Manager ci permette di lanciare diverse campagne Paid con budget non troppo elevati e, se ben implementate, che portano a buoni risultati. Facebook ed Instagram sono dei canali che si prestano molto al settore turistico, poiché sono popolati da un buon numero di utenti e in cui è possibile creare delle inserzioni emozionali. Le Facebook Ads infatti sono complete di immagini, titoli, descrizioni, corpi testuali, link, call to action e presentano diversi formati a seconda della tipologia di servizio da promuovere. Sta alla bravura del marketer saper suscitare emozioni e voglia di viaggiare. Grazie a Facebook Pixel e al Catalogo Facebook, è possibile poi caricare un catalogo auto-aggiornante di prodotti (siano esse camere di hotel o di pacchetti turistici) dal sito web direttamente all’interno di Business Manager e quindi lanciare inserzioni dinamiche destinate ai gruppi target più idonei all’interno di Facebook ed Instagram. Il tutto può essere potenziato dall’implementazione di un Chatbot in grado non solo di acquisire nuovi lead che interagiscono con i profili social aziendali, ma anche di creare broadcast e inserzioni native automatizzate verso utenti interessati, coloro che sono già clienti o che lo sono già stati.
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Automotive e la Lead Generation sui Social Network

Attività di Lead generation, “motore” trainante nel mercato dell’automobile

Negli ultimi anni il digital marketing nel settore dell’Automotive è diventata professione molto ricercata nel nostro paese, anche perché ormai da decenni il mercato dell’auto è uno ei settori trainanti dell’intera economia Italiana. All’interno di una Digital Strategy completa e complessa, una delle attività di marketing più praticate nel settore è sicuramente quella della Lead Generation (o Generazione di contatti), pratica multicanale che nel mercato dell’auto ha sempre garantito risultati confortanti. Lo sappiamo. In passato gli utenti in cerca di una nuova auto si recavano dal rivenditore più vicino, per farsi consigliare il modello migliore secondo le proprie esigenze. L’utente attuale invece, grazie al web, consulta diverse proposte disponibili online e sui social network prima di far visita in show room. Quindi, oggi più che mai, “l’appuntamento” col potenziale acquirente avviene online o sui social media. Qualsiasi rivenditore di auto ha capito che i conti sull’investimento in pubblicità tornano meglio se l’utente viene subito messo nelle condizioni di fissare un incontro online o farsi contattare.

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Implementare una strategia di Lead Generation consente di acquisire in maniera diretta quei pochi (e mirati) dati di coloro che hanno già mostrato un certo interesse nei confronti di un nostro modello di auto in vendita o a noleggio. Il punto di forza consiste nel fatto che, come le altre strategie di Inbound Marketing, è il cliente interessato a lasciare quasi spontaneamente i propri dati per essere ricontattato, senza essere bersagliato da messaggi di advertising continui ed ossessivi. I vantaggi di una buana strategia di Lead Generation per un dealer di auto, dà spazio anche a una serie di altri benefici che ricadono positivamente su altre strategie di marketing (mail, advertising ecc.). Se i Lead raccolti vengono ben profilati, anche nel caso non dovessero trasformarsi immediatamente in un cliente, avremo la possibilità di lanciare campagne di remarketing per coinvolgere nuovamente l’utente attraverso altri canali. Tali azioni di remarketing però, andranno pianificate nei tempi e modalità ben precise, poiché l’utente ci avrà lasciato il suo contatto nel momento in cui è veramente propenso a tale spesa – anche economicamente – e manifesta l’intenzione di acquistare o noleggiare un’auto nel breve periodo.

“Bene Francé … ma come mi consigli di iniziare?”

Questa è una delle domande che viene posta molto di frequente. Vi sono diverse modalità per fare Lead generation, sia attraverso contenuti organici – penso alle attività di blogging – che attraverso campagne a pagamento. In ogni caso, si presuppone che la concessionaria disponga di un sito web ben strutturato, con una serie di elementi di inbound marketing ( landing page e moduli di registrazione su tutti) che agevolino il più possibile la generazione di contatti. Dunque una serie di impostazioni tecniche onsite ben studiate e implementate. Ecco perché, in questo articolo ci soffermeremo una delle modalità più semplici ed interessanti per iniziare: le campagne sponsorizzate di Lead Generation su Facebook ed Instagram. Metodo “Interessante”, perché consente al dealer di fissare appuntamenti telefonici o in showroom direttamente sui social tramite interazione con inserzioni sponsorizzate, senza portare l’utente fuori dal social network. Si cerca di giocare anche sull’appeal che il social network riscuote tra gli utenti rispetto al sito di un’azienda sconosciuta – al netto degli ultimi scandali Facebook legati al caso “Cambridge Analytica”. Metodo “più semplice”, perché sulla base di quanto scritto sopra, non abbiamo necessariamente bisogno di un sito web performante, in quanto il cliente interagirà direttamente sui social.

Creazione di campagne di Lead Generation su Facebook ed Instagram

  In passato abbiamo già trattato argomenti inerenti a Facebook Business Manager e come creare inserzioni sponsorizzate. Le campagne di Lead Generation (o Generazione Contatti) si inseriscono tra gli Obiettivi di Campagna Facebook, raggruppati nel livello “Consideration”, e generano inserzioni a pagamento native (quindi non verranno pubblicate in Fan Page) che sono visualizzabili solo su mobile.

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Trattandosi di inserzioni a pagamento, la scelta del target di riferimento risulterà fondamentale, poiché la scelta di gruppi target dalle caratteristiche troppo generiche potrebbe farci intercettare utenti non pienamente idonei al nostro obiettivo. Se si è agli inizi ritengo opportuno testare più gruppi target a rotazione, dando priorità però agli utenti che conoscono già brand del cliente o che in qualche modo hanno già interagito col brand. Esempi semplici: un gruppo di Connessione alla Pagina aziendale come i Fan della Pagina; oppure un Pubblico Personalizzato rappresentato da coloro che hanno interagito con la Pagina aziendale negli ultimi X giorni. Perché un utente dovrebbe inviarci i suoi dati personali? Senza girarci attorno, l’elemento che renderà efficace la nostra campagna di Lead Generation nel settore auto sarà sicuramente l’elemento Magnet che renderà la nostra offerta auto accattivante ed imperdibile. I potenziali acquirenti devono trovarsi di fronte ad un’offerta per cui valga la pena rilasciare realmente i loro dati sensibili. Tanta roba, al giorno d’oggi, no? La nostra “SUPER OFFERTONA GALATTICA”, dunque, sarà il benefit offerto che ci permetterà di ottenere non solo l’attenzione degli utenti, ma anche quei dati utili a fissare un appuntamento telefonico o una visita presso il nostro autosalone.

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Quali dati chiedere all’utente? Dopo aver guadagnato l’attenzione dell’utente grazie alla nostra offerta, dopo che lo stesso entra in contatto con l’inserzione cliccando sulla nostra call-to-action, l’esperienza interattiva passa alla fase 2: l’invio dei dati tramite un modulo di registrazione. Il modulo di registrazione va costruito con logica e molta cura. Vanno richiesti solo ed esclusivamente quei pochi dati utili a fissare un incontro, call telefonica o ritiro coupon. Richiedere troppi dati in questa fase è superfluo rispetto al nostro obiettivo. Risultare invasivi in questa fase inoltre, ostacolerà la compilazione e l’invio dei dati. Come gestire al meglio i nostri Lead? Un Lead ricevuto va subito curato. Prima verrà contattato, più alte saranno le possibilità di avere un riscontro positivo con l’interlocutore. Questo perché, come per qualsiasi tipo di conversione, è importante cogliere l’attimo, cioè quando la propensione all’acquisto nei confronti della nostra offerta è al massimo livello. Qualsiasi sia l’esito del contatto avuto con i Lead, sarà importantissima la gestione postuma del contatto ricevuto, consapevoli di essere in possesso di una risorsa preziosissima in prospettiva. Il 96% degli utenti che entrano per la prima volta in contatto con un brand, in quella fase, non sono ancora totalmente pronti all’acquisto. Però, magari dopo qualche giorno lo sono. In questo, l’automazione delle operazioni di marketing attraverso un sistema integrato di tool per la generazione, il nurturing (coltivazione) e il coinvolgimento dei Lead ci danno una grandissima mano. Proviamo a considerare chatbot, inserzioni Facebook, e-mail, Messenger marketing e strumenti di Inbound marketing integrati in un sistema utile a gestire tutte le attività di remarketing in maniera automatizzata. Ma questo è un altro argomento che affronteremo in un altro articolo.