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Adwords: 3 consigli che faranno felice il vostro portafoglio

Le campagne Adwords vengono attivate di default con alcuni dettagli e opzioni che se non ottimizzati immediatamente, rischiano di farci sperperare parte del budget che abbiamo previsto.

Il danno non è “solo” economico, ma influisce anche sul rendimento della campagna, sul ROI e sul CTR.

Oggi voglio offrirvi tre tips che vi aiuteranno senz’altro e faranno felice il vostro portafoglio:

 

#1 Campagne Display, attenzione al traffico dalle Mobile Apps

Quando impostate una campagna display, soprattutto per alcune categorie di prodotto, come ad esempio l’elettronica, i giochi, o lo sport e il tempo libero, potrete verificare che nel giro di pochi giorni si genererà tantissimo traffico da applicazioni per mobile. Il traffico proveniente da queste fonti non è mai traffico di qualità: quante volte navigando con il vostro smartphone, avete cliccato per errore sui bannerini legati al “famoso video di Belen” o ai nuovi messaggi su facebook?

Pubblicità Adwords mobile apps Banner ingannevoli Adwords display  Questi banner, vengono posizionati quasi sempre in in prossimità dei tasti dello smartphone, quindi è sufficiente un dito un po’ più grande della media, o un piccolo errore di distrazione e il “click” è fatto.

Se provate ad analizzare il traffico proveniente da questi canali, vi accorgerete quasi sicuramente che è di scarsissima qualità… Per non parlare delle conversioni.

Esistono 2 modi per impedire che i nostri annunci sulla rete display vengano pubblicati sulle mobile apps:

– Eliminarli manualmente. Per eliminare manualmente questi posizionamenti, è sufficiente andare in “Rete display” e poi in “Posizionamenti”, ed eliminare i siti che iniziano con “Mobile App”. Questa opzione è consigliata soltanto nel caso in cui ci siano delle App che portano traffico di qualità e conversioni. Eliminarli automaticamente. Nella grande maggioranza dei casi, nessuna app porta traffico di qualità. Di conseguenza, consiglio di effettuare una modifica massiva ai posizionamenti, inserendo nella scheda “Esclusioni” della campagna, il posizionamento adsenseformobileapps.com. In questo modo vi metterete al sicuro da futuri aumenti smisurati di click e impressions.

 

#2 I Partner di ricerca di Google non aiutano le conversioni

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Per definizione, una campagna impostata sulla rete di ricerca, dovrebbe essere rivolta alla sola rete di ricerca e, ottimizzata esclusivamente per ottenere visibilità nella prima pagina di Google.

Al contrario, quando create una nuova campagna Google Adwords sulla rete di ricerca, appare di default la spunta “Includi partner di ricerca”. Per chi non lo sapesse i partner di ricerca di google, non sono soltanto Google shopping, Google maps o Google immagini, ma altri centinaia di migliaia di siti esterni a Google. Tali siti web difficilmente portano traffico di qualità (e conversioni). Di conseguenza, vi consiglio di eliminare tale opzione.

 

#3 Utilizzate i Filtri per monitorare gli elementi incerti di una campagna

Non dimenticate che la regola principale che deve guidare ogni vostra azione nella gestione di una campagna Adwords è il buon senso.

Di conseguenza potreste rendervi conto che ciò che per tanti altri può risultare dannoso, a voi potrebbe trarvi benefici.

Quando siete indecisi se escludere un annuncio, o un posizionamento, modificare le offerte, mettere in pausa una campagna, e più in generale se c’è qualche elemento che non vi convince e volete monitorarlo, la soluzione migliore è utilizzare i filtri.

Esistono filtri di ogni tipo, per monitorare le conversioni o il rendimento delle vostre campagne, per incrociare i dati dell’analytics o per monitorare costantemente le aste delle vostre keyword.

Se utilizzati al meglio, i filtri vi saranno di grande aiuto per ottimizzare costantemente le vostre campagne Adwords.

Continuiamo la discussione su: @thesocialware su twitter Visibilità sui motori di ricerca. Google lancia EMD update  @Franceant su twitter Visibilità sui motori di ricerca. Google lancia EMD update

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Campagne Adwords per siti di Ecommerce: 10 consigli

Le campagne Google Adwords sono tra le attività più importanti di una strategia di Web Marketing, soprattutto per i siti di Ecommerce. Possono essere molto redditizie e generare un ROI molto positivo, a patto però che vengano gestite in maniera adeguata. Altrimenti, possono ritorcersi in un’arma a doppio taglio e tradursi in una perdita di budget notevole.

Gestire una campagna Adwords non è affatto cosa semplice, e richiede molto tempo. Non è un caso se nelle aziende più strutturate ci sono team di persone dedicate esclusivamente alla gestione della attività di pay per click.

Quando ci troviamo a ottimizzare campagne Adwords dei nostri clienti, riscontriamo molto spesso errori ricorrenti, che minano il successo e le possibilità di ottimizzare il budget e i guadagni. Eccoli sintetizzati in questo post.

#1 Utilizzo delle opzioni di corrispondenza

L’obiettivo di una campagna Adwords non è coprire un intero mercato e toccare tutti gli utenti, bensì individuare e colpire la nicchia di potenziali clienti che possano trasformarsi in clienti, nel più breve tempo possibile. Per questa ragione è molto importante utilizzare in modo adeguato i tipi di corrispondenza. Impostare tutte le keyword con corrispondenza generica ci porterà sicuramente ad avere molto traffico ma poco qualificato, e che difficilmente convertiremo ai nostri obiettivi. Attenzione quindi a utilizzare con parsimonia le keyword con corrispondenza generica, in quanto sono le più “pericolose”.

#2 Utilizzo delle parole chiave a corrispondenza inversa

Per affinare ulteriormente il mercato delle keyword su cui competere, è molto importante prevedere una lunga lista di keyword a corrispondenza inversa. Le keyword a corrispondenza inversa sono quelle parole la cui digitazione nella query di ricerca impedisce a un annuncio di essere attivato. Se ad esempio abbiamo un negozio di arredamento e vogliamo pubblicizzare una nuova linea di divani in pelle, probabilmente dovremo inserire come corrispondenza inversa parole come: “Ecopelle” e “Tessuto”, ma anche “Ikea” o “Usato”… Il corretto utilizzo delle corrispondenze inverse ci permetterà di individuare il nostro mercato esatto. La ricerca di queste keyword è un’attività in continuo divenire che non può essere fatta solo a inizio campagna. Le parole vanno monitorate costantemente (utilizzando la funzione “Dettagli parole chiave“) e la lista di keyword negative va sempre ottimizzata.

#3 Monitorare le conversioni

Potrà sembrare assurdo, ma esistono tantissime aziende che realizzano costantemente campagne Adwords, senza però aver mai impostato il codice di monitoraggio delle conversioni. La corretta gestione di una campagna Adwords invece, non può prescindere da questo aspetto, non soltanto perché solo così possiamo avere un riscontro effettivo di quante vendite riesce a generare la nostra attività di Pay per click, ma anche per capire aspetti più trasversali che possono tornarci utili nella nostra strategia di Web marketing. Potremmo ad esempio scoprire quali sono le keyword che convertono di più e meglio e magari utilizzarle nella nostra strategia SEO organica!

#4 Organizzare Gruppi di annunci AdWords funzionali alla campagna

Una delle funzionalità di base nella fase di impostazione di una campagna Adwords è la suddivisione in gruppi di annunci. I gruppi di annunci AdWords ci permettono di “spacchettare” una campagna in tante mini campagne. Questa cosa è fondamentale in quanto ci permette di raggiungere livelli di specificità maggiori e colpire delle micro-nicchie di mercato. Se ad esempio vendiamo diversi tipi di divani, probabilmente ci tornerà utile creare dei Gruppi di annunci “Divani in pelle”, “Divani Angolari” e “Divani letto”. L’obiettivo è creare delle strategie diverse per ogni gruppo di annunci.

#5 Impostare campagne di Remarketing

Vi è mai capitato di avere la sensazione di essere “inseguiti” da pubblicità di siti o prodotti che avete visitato in precedenza? Beh, non è una casualità… Le campagne di Remarketing hanno come mercato obiettivo infatti, tutti gli utenti che hanno precedentemente cliccato su annunci di altre campagne, ma senza effettuare un acquisto o una conversione. Con il remarketing invece cercheremo di “convincere” gli utenti mediante la pubblicazione di annunci testuali e banner pubblicitari pubblicati su siti della rete display di Google. Se impostate in maniera efficiente, le campagne di remarketing ci permetteranno di ottimizzare notevolmente il budget dedicato al Pay per click perché andrà a recuperare tutti quei click che non hanno generato conversioni.

#6 Monitorare la concorrenza

Uno dei più grandi errori commessi in fase di studio di una nuova campagna Adwords è legato allo scarso o inesistente monitoraggio dei competitors. Quale prodotto pubblicizzano? A quale prezzo? Su quali keyword stanno puntando? Come gestiscono gli annunci? Come sono le landing page? Tutti questi dati possono aiutarci notevolmente per capire in che direzione stiamo andando e se siamo effettivamente competitivi sul mercato. Non dimenticate che a differenza di una strategia Seo (di lungo termine), con Adwords e il pay per click i risultati devono essere quanto più immediati possibile.

#7 Ottimizzare gli annunci

L’attività del copy per Google Adwords è molto particolare e delicata. Deve essere un mix di creatività, trasparenza, persuasione e con un chiaro invito all’azione. Il tutto senza dimenticare l’inesorabile limite dei caratteri imposto da Google. Non fate quindi l’errore di dedicare a questa attività una parte meno importante.

#8 Utilizzare Landing page efficaci

Uno degli elementi decisivi per spingere all’acquisto un utente è la landing page. Immaginate di aver puntato sulla giusta keyword e aver incuriosito l’utente con un bellissimo annuncio, proprio in linea con ciò che sta cercando. Beh, avete fatto gran parte del lavoro! Adesso la partita si gioca sul vostro sito, sulla pagina dove avete fatto atterrare l’utente. Cercate di scegliere una Landing page che sia innanzitutto in linea con l’annuncio e con le keyword della campagna, ma anche specifica (del prodotto che state promuovendo o al massimo della categoria madre dei prodotti), e che abbia un invito all’azione molto chiaro, definito e distinguibile dal resto degli elementi del sito. Sconsigliamo Landing page create ad hoc con grafiche separate dal resto del sito. Andate al sodo e rendete chiaro il vostro messaggio.

#9 Creare campagne Google Shopping

Fino a poco tempo fa gli operatori del settore avevano la possibilità di utilizzare gratuitamente le opportunità di Google Shopping. Oggi purtroppo non è più così e Google Shopping è stato assoggettato alle regole di Adwords. Di conseguenza, molte aziende hanno smesso di utilizzarlo. Il nostro consiglio è che il comparatore di prezzi di Google rimane un canale molto importante ed è utile prevedere una parte di budget da dedicare.

#10 Monitoraggio, Analisi, e ancora Monitoraggio

Molto spesso i preventivi per la gestione di una campagna Adwords risultano abbastanza cari. Ma è normale e sarebbe strano il contrario. Oltre al tempo speso nel settaggio iniziale, la gestione della stessa richiede tanta attenzione e un impegno quotidiano. Nessuna campagna Adwords infatti, raggiungerà mai il successo se non si prevede un’attività di monitoraggio costante. Chi gestisce campagne Adwords deve avere notevoli capacità analitiche, essere in grado di interpretare i dati e il mercato, in modo da scegliere sempre gli annunci con il CTR e con il tasso di conversione più alti, e avere capacità di prendere decisioni in breve tempo.

Come-migliorare-le-performance-Google-Adwords

Errori da evitare nella gestione di una campagna Adwords

Gestire una campagna Adwords è molto complesso, e se non si hanno le competenze adeguate, il rischio è di investire inutilmente del budget. Le problematiche comuni sono costi per click molto alti, pochi contatti, e pochissimi se non addirittura nessun ordine.

I coupon che arrivano per posta, con il famoso buono da 75 € da utilizzare, ci ricordano che una campagna AdWords è semplice e veloce da fare.
Sembra davvero semplice, sono solo quattro righe, una blu, due nere, e una verde con un link, in tutto una manciata di caratteri. Tutto qui. Ma la realtà è ben diversa, e per ottenere dei buoni risultati bisogna studiare, sperimentare e modificare in continuazione una campagna AdWords.
E’ chiaro che se attivate una campagna AdWords, il traffico aumenta e il vostro contatore di statistiche ha un picco verso l’alto, ma il problema rimangono le conversioni, che, non dimentichiamolo mai, sono l’obiettivo di una campagna Pay per click.
Cosa si intende per conversioni? Le conversioni rappresentano il passaggio dell’utente a cliente. Una campagna AdWords creata in maniera professionale è composta da molte variabili e molte tecniche che aiutano a renderla una buona campagna agli occhi di Google, questo comporta un aumento del Punteggio di qualità e di conseguenza una riduzione dei costi per click.
Il meccanismo delle campagne AdWords può sembrare molto semplice, ma per gestire in modo professionale una campagna Pay per click è necessaria tanta esperienza e se si approfondisce lo studio, si riesce a capire che questo strumento è davvero complesso. Non per niente le AdWords rappresentano più del 90% delle entrate economiche di Google.
Ma quali sono gli errori principali da evitare in una campagna AdWords?

1. Far arrivare gli utenti sulla home page

Una delle cose fantastiche di AdWords è che si paga solo per il click ricevuto, per cui siete sicuri che una volta pagato per il click, le gli utenti sono sicuramente arrivati sul vostro sito.
Mandarli sulla home page, nella stragrande maggioranza dei casi, può essere un problema.
Pensate a voi come utenti, atterrate su una homepage con un menù da 10 bottoni, una grossa immagine, molte sezioni, insomma non è proprio facile trovare il servizio/prodotto che stavate cercando.
Cercate di mandare i vostri utenti direttamente sulla pagina dove possono trovare il servizio che cercavano su Google e per il quale hanno scelto il vostro annuncio.
Facendo così diminuirete di molto la dispersione degli utenti e sicuramente otterrete molte più conversioni. Con delle landing page specifiche, ottimizzerete il costo per click. Altra cosa positiva? potete misurare esattamente la conversione della parola chiave e della pagina in particolare, questo è molto importante.

2. Inserire 100 parole chiave in un solo annuncio

Ricordatevi sempre che il motivo per cui Google, negli anni, è diventato il motore di ricerca numero uno è stato la sua ossessione per la pertinenza delle ricerche con i risultati. Questa pertinenza è fondamentale anche nelle campagne Pay per click.
Non è conveniente inserire tante parole chiave e magari poco pertinenti tra di loro, in un solo annuncio. Facendo così per prima cosa fare un annuncio di testo poco pertinente (rispetto a tutte le parole chiave) e il Punteggio di qualità rasenta lo zero, il costo del click aumenta e scordatevi le conversioni.
Questo non vuol dire che non possano essere raggruppate le parole chiave in un solo annuncio di testo, ma mi raccomando, raggruppate quelle pertinenti tra loro.

3. Non seguire l’andamento della campagna

Un grossissimo errore è quello di creare una campagna AdWords e non seguirne l’andamento.
Dopo alcuni giorni vi dovreste accorgere, che alcune parole chiave non convertono, alcune hanno migliaia di impression ma non vengono cliccate (il CTR è molto basso), alcune parole chiave sono troppo generiche e a fronte di centinaia di click non vi arriva neanche una sola richiesta di preventivo.
Sono cose assolutamente normali, non si può pretendere che una campagna nasca e finisca dopo la messa on line. Per cui bisogna sempre ottimizzarla, cambiare parole chiave, aggiungerne altre, cambiare link di destinazione oppure modificare il testo dell’annuncio.
Ricordatevi che le campagne sono sempre “in progress”.

4. Credere che le campagne siano tutte uguali

Questo errore è molto sottovalutato. Le campagne AdWords, anche per le stesse tipologie di prodotto o servizio, possono essere molto diverse, nel costo del click, nei risultati e in molti altri fattori.
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Pay per click con Adwords: come utilizzare le estensioni annuncio

Il SEM e le campagne di pay per click sono elementi fondamentali per la buona riuscita di un piano di web marketing. Ora che il mondo SEO è diventato così complicato e competitivo, sempre più aziende utilizzano Adwords per ottenere visibilità online: è un modo rapido, facilmente misurabile, e non sempre più costoso rispetto ad altre attività di web marketing. Tuttavia, organizzare una campagna Pay per click richiede abilità, competenza e creatività. Il nostro primo consiglio quindi è, prima di addentrarvi in questo complicato settore, studiate ogni piccolo dettaglio del mondo Adwords, perchè sono proprio i dettagli a fare la differenza e a garantire il successo di una campagna.

A questo proposito, il nostro suggerimento è di prestare molta attenzione alle funzioni “Estensioni annuncio“, in quanto possono far fare il salto di qualità alla vostra campagna Adwords. Attualmente Google mostra gli annunci con una Estensione solo quando questi si trovano nella parte superiore dei risultati di ricerca (i primi 3 risultati a pagamento).  E’ quindi opportuno settare diverse tipologie di estensioni in modo da avere maggiori possibilità di ottenere visibilità con le Adwords.

I diversi tipi di estensione sono accessibili nell’apposito menù. Vediamole nel dettaglio:

Estensioni di località

Inserire una località può essere molto conveniente, soprattutto per i negozi e per le rivendite fisiche. E’ possibile inserirla manualmente o, in alternativa, attraverso Google Places. In quest’ultimo caso un ulteriore vantaggio sarà nel caso in cui il vostro annuncio venga cliccato attraverso Smartphone o Tablet, poichè darà la possibilità di attivare automaticamente le “indicazioni stradali”.

Estensioni di Chiamata

Come nel caso precedente, anche qui esistono 2 tipi di estensioni, quella attivata attraverso smartphone e tablet, e una attivata mediante accesso da pc e laptop. Nel primo caso il click sull’estensione farà partire direttamente la chiamata al numero indicato nell’annuncio, mentre nel secondo caso ci sarà un link ad un numero di inoltro di Google (è possibile impostare un’offerta massima di call per phone). Eccetto che per casi specifici, il mio consiglio è di rendere questa estensione visibile solo su smartphone e tablet.

Estensioni Sitelink

Le estensioni sitelink vi permetteranno di avere il pieno controllo sulla vostra campagna e di targettizzare al meglio la vostra utenza. Potrete promuovere diversi prodotti o categorie di prodotti nello stesso annuncio e offrire una maggiore possibilità di scelta ai vostri potenziali utenti. Le estensioni sitelink non sono sempre visibili ma sono attivate solamente nella parte superiore della pagina di ricerca (i primi 3 risultati). E’ possibile inserire fino a 10 sitelinks, ma il mio consiglio è di non superare mai le 4, per evitare di disorientare gli utenti.

Estensioni social

A differenza di quanto possa sembrare, questa estensione vi sarà utile solo se avete una pagina Google+ attiva, in quanto rappresenta un’utilissima integrazione a sostegno della riprova sociale. Infatti, se la vostra pagina Google+ ha 50 +1, questo dato sarà visualizzato nel vostro annuncio.

Estensioni di prodotto

Se avete un account Google merchant center attivo, potrete facilmente integrarlo con la vostra campagna Adwords. Inutile dire che i vantaggi che ne possono derivare sono tantissimi. Infatti con un solo annuncio avrete la possibilità di occupare maggior spazio nei risultati di ricerca e con una qualità di gran lunga maggiore rispetto ad un normale annuncio, grazie alla possibilità di inserire le immagini dei prodotti, con il prezzo ed eventuali recensioni. Avrete la possibilità di convincere gli utenti con un  solo click!

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