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Influencer marketing: come fare storytelling con gli influencer

Influencer e storytelling sono forse tra le parole più abusate del digital marketing – qualunque sia il settore in cui si sta lavorando, che sia un Ecommerce di cosmetici, o che si stia facendo un’analisi di mercato arredamento, o  si stia operando nel web marketing turistico. Eppure, quando mettete a punto la vostra tattica con trigger, definite la “strategia definitiva”per gestire l’Ecommerce, o affinate tool (e coltelli) da draghi delle vendite online, probabilmente dimenticate una parte molto importante dell’intero sistema: gli utenti.

Anche gli utenti hanno le loro tattiche, tecniche e strategie

Non useranno magari tool e strumenti, ma gli utenti sanno decisamente riconoscerli e sanno anche come proteggersi. Ormai è un fatto: gli users hanno sviluppato i loro trust issues, cioè i loro metodi per verificare la veridicità di brand, prodotti e comportamenti online, e hanno sviluppato le proprie tecniche di difesa dall’online advertising. D’altronde, fondamentalmente le persone non fanno ricerche online per essere attaccati da offerte di Ecommerce di abbigliamento o di prodotti cosmetici o farmaceutici, ma ci si collega al web per perseguire i propri scopi personali. Surfare tra contenuti brandizzati, ignorando tutte le proposte e offerte non richieste, è un consapevole meccanismo di selezione naturale e attenzione verso ciò che è rilevante ai propri fini. Eppure anche in un panorama di pubblicità e call to action costanti, i brand e le aziende sopravvivono – anzi, fioriscono – intercettando il proprio target. La domanda quindi è: come rendere i propri contenuti davvero interessanti? Come stabilire quella connessioni brand-cliente che supera la mera ADV? Come si costruisce una relazione di fiducia per entrambe le parti? La risposta è semplice: raccontare una storia – esatto, fare storytelling. Ogni brand ne ha bisogno.

Come fare storytelling in modo credibile e coerente

Ci sono dei motivi per cui le storie funzionano. In un mondo sempre più carico di competitor ad ogni livello, la comunicazione di nessun brand o di nessun Ecommerce può limitarsi a ricalcare i soliti refrain: Noi siamo i migliori!/ Esistiamo dal lontano 19xx/ Compra da noi perché abbiamo i prezzi più bassi!. È tempo di cambiare musica. Non solo: bisogna specificare che generare traffico non significa generare direttamente engagement e conversioni. Aumentare le visite al tuo sito web non produce un diretto aumento delle vendite o dei lead. Gli utenti cercano ragioni per comprare il tuo prodotto: l’esperienza che rende rimarcabile il tuo servizio rispetto a quello degli altri; gli utenti ricercano la filosofia di vita che sostiene la tua azienda, i tuoi prodotti e servizi, per capire se sono interessati o meno. Ogni brand, ogni marchio, ogni azienda che vuole sopravvivere al mercato online può solo fare una cosa: raccontare la sua storia, trovare la sua idea distintiva, entrare in reale comunicazione con i propri utenti.

Impara a vendere attraverso la regola Show&Tell

L’influencer marketing è un’arte sottile e gli influencer possono essere armi potenti da maneggiare con la dovuta attenzione. I casi di storytelling di successo insegnano che, per avere una narrativa convincente e creare un legame brand-customer avvincente, bisogna puntare e risvegliare i valori profondi cui il brand si ispira. Questo è uno di motivi per cui molte agenzie di comunicazione e marketing delineano una personalità basata sui valori fondanti del proprio brand. Lo storytelling del brand non deve riguardare esclusivamente la promozione del brand, ma abbracciare la conoscenza e l’informazione dei suoi prodotti, valori, mission e vision. Delineare la comunicazione aziendale fondandosi  sui principi ispiratori è molto più saggio che basare la strategia di comunicazione basata sulle specifiche caratteristiche del prodotto. In questa cornice, individuare influencer che siano di reale supporto alla filosofia aziendale, che la rappresentino naturalmente o che sappiano reinterpretarla portandola ad un livello più ampio (o ad un nuovo target) significa fare jackpot. La regola dello Show&tell è proprio questa: mostrare e parlare del proprio prodotto, dei propri valori, della propria filosofia aziendale nel day by day, nel suo semplice svolgimento, meglio ancora se supportata da qualcuno che incarni quegli stessi valori e idee – e abbia numerosi follower sui social. Il must è quindi sell through show and tell ed è in quest’ottica che entra in gioco l’influencer marketing. L’influencer può essere il mezzo fisico che mostra e amplifica il tuo spettacolo.

Non dimenticarti mai di scrivere per i tuoi lettori

Questa che sembra una regola di un corso di scrittura creativa, è in realtà una validissima regola di digital marketing. Facciamo un passo indietro. Siamo sempre nella selva di internet. Gli utenti cercano informazioni all’interno di un bosco ricco di fiere acuminate assetate di clic. Il sito aziendale deve diventare il sito di riferimento per uno specifico topic o argomento di elezione.Questa regola vale per ogni tipo di strategia di marketing: vale per gli Ecommerce di elettronica, per il marketing farmaceutico, persino per il marketing degli agriturismi. wilton-cakes-blogUn esempio calzante in merito è dato dal case study di Wilton, il brand diventato punto di riferimento per il baking su misura. Il motivo è semplice: sul blog di Wilton troverete centinaia di contenuti interessanti e utili per il target tipo di Wilton. Ogni volta che l’appassionato di torte decorate ha un dubbio o ha bisogno di una ricetta stimolante va sul sito di Wilton per trovare ciò che gli serve – e lo trova. «Content is the king» è la regola aurea che mai bisogna dimenticarsi nel mondo digital. Il modo migliore per guadagnare credibilità e autorevolezza, oltre che per posizionarsi degnamente su internet, è pubblicare contenuti che rispondono ai bisogni dei tuoi lettori.  Individuare precisamente i bisogni del target, suddividendolo in tante buyer personas con differenti necessità e problemi, aiuta a centrare l’obiettivo riuscendo a soddisfare davvero le attese del pubblico. In un’era in cui i customers sono sempre più distratti e bombardati da pubblicità e contenuti di ogni tipo e forma, è chiaro che costruirsi la propria autorevolezza diventa strategico. Ma non basta solo cucire il proprio piano editoriale social sui desideri dei customers: bisogna anche scovare colui o colei che sappia dar forza e credibilità a quei contenuti.

Amplifica la storia del tuo marchio attraverso influencer

Esattamente come in ogni sistema sociale, ci sono persone che hanno più carisma e influenzano di più e meglio il giudizio, il comportamento e l’idee degli altri. Sui social e online, questo compito è svolto dagli influencer. In fondo, gli influencer sono degli storyteller: ognuno ha la propria storia, il proprio ruolo, il proprio personaggio. I buoni storyteller sono da sempre degli efficaci leader, che influenzano tramite le proprie storie e contenuti. Un brand dev’essere in grado di scovarli – ci sono vari tool atti a trovare l’influencer giusto per il brand – e di utilizzarli a proprio vantaggio. E scovare i creatori di contenuti di alta qualità che fanno già uso degli hashtag aziendali e magari sono già utilizzatori dei prodotti è il massimo.

Storytelling e influencer: binomio perfetto

Lo storytelling del marchio ha bisogno di uno storyteller e alcuni storyteller sono lo strumento più efficace di tutti. Gli influencer che adorano già il marchio, che ne sono già innamorati e sostenitori sono preziosissimi. Arruolarli per incrementare il successo del brand è importante per la propria strategia di influencer marketing. Innanzitutto, bisogna rintracciare gli influencer che già usano i prodotti o menzionano il brand e i suoi hashtag. Il passo successivo è analizzare le metriche di engagement. Inutile coinvolgere influencer-bot con migliaia di follower ma nessun commento: per raccontare una storia ci vuole un essere umano, capace di creare, condividere e commentare contenuti. Fondamentale è assicurarsi che il/ gli influencer selezionati condividano e rispecchino pienamente i valori del marchio e anche che usi un tone of voice simile o integrabile a quelli del brand. Importante è che anche la linea estetica e i contenuti visivi degli influencer corrispondano all’estetica generale del marchio. Se i contenuti prodotti dall’influencer stonano con il feed del brand, meglio pensarci due volte a coinvolgere quello specifico influencer. Allo stesso modo, ogni influncer dev’essere libero di interpretare e valorizzare il brand e i suoi prodotti nel modo che più gli è consono. Per questo individuare le “affinità elettive” tra brand e influencer adatti è un’operazione delicata e profonda.

Influencer Marketing per un Ecommerce di arredamento

Un esempio fortunato nel campo arredamento casa è l’attività di influencer marketing che Socialware sta svolgendo da Settembre 2019 con l’Ecommerce di arredamento ABITAREArreda con il progetto “Una stanza al Mese”.IMG_7318 In questo caso, sono state selezionate 4 igers differenti, ognuna con il suo stile, legate al mondo del design e arredamento casa. Si è chiesto loro di fare un acquisto dall’Ecommerce, scegliendo tra mobili e prodotti per arredare una stanza della propria casa. Attraverso la scelta del mobile, l’influencer può esprimere la propria personalità, declinandola in una serie di contenuti – post e stories – legati al brand, che viene chiamato in gioco attraverso questi contenuti ingaggianti. Ogni influencer racconta la propria storia, che diventa anche la storia del brand, reinterpretata e rielaborata, pane per gli utenti che possono ritrovarsi in queste dimensioni narrative. (Per chi volesse seguire le vicissitudini di questo progetto di influencer marketing, consigliamo di seguire l’hashtag #UnaStanzaAlMese)

In conclusione…

Lo scopo finale è quello di creare una storia il più possibile autentica e reale, vicina al proprio target, in cui ci si possa immedesimare o immaginare, che faccia sognare o pensare, e che sia amplificata e sostenuta dai più interessanti creatori di contenuti dell’epoca moderna: gli influencer.
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Influencer Marketing: i 7 tools per mettere a punto una campagna vincente

L’Influencer Marketing funziona… a patto che si sappia settarlo costruendo una campagna “accorta”: questi tools ti aiuteranno a farlo

Influencer Marketing, cos’è? Tralasciando le definizioni più salaci, è semplicemente quella strategia per cui, sfruttando il seguito di un cosiddetto “Influencer” sulla piattaforma Social di nostro interesse, l’Influencer diventa “Ambassador” del prodotto che vuoi sponsorizzare: questa strategia può portare concretamente al raggiungimento di diversi obiettivi, in primis la conoscenza del Brand (Brand Awareness) ampliando copertura e impressions, in secondo luogo all’aumento di traffico verso la tua landing page, in terzo (quello più auspicato) all’aumento delle conversioni.

L’influencer non è un testimonial come nel marketing vecchia maniera

Detto così sembra tutto facile e bello… ma la verità è molto più complessa. Intanto perché non bisogna considerare l’Influencer la versione “social” dei “testimonials” nel marketing vecchia maniera, quelli che prestando volto e, talvolta voce, declamavano le fantastiche proprietà del prodotto in TV, alla radio, sui giornali e sui cartelloni per strada. Non è la stessa cosa per due ragioni: perché in questo caso la sponsorizzazione è “statica”, segue un copione prefissato, francamente legato alla campagna di marketing in corso, ed è “passiva”, nel senso che tu, pubblico, puoi solo limitarti a guardare o sentire lo spot. Sui social è diverso, si crea un legame tra Influencer e Followers che prescinde dall’attività di influencing del primo, e sulla base di questo legame si può stimare la “fiducia” dei followers nel loro beniamino: è questo l’elemento importante, non la notorietà dell’Influencer o il numero dei suoi follower, bensì quanto è credibile e capace di generare interazioni basate sulla fiducia. Va da sé che la sua sponsorizzazione, sebbene debba seguire certe direttive precedentemente concordate (topic da trattare e keywords da usare, hashtag, ecc.) il modo con cui deciderà di interpretarle sarà suo (attraverso post, foto, articoli di blog, o stories), e sarà poi interattivo grazie alle reazioni dei followers.

Come fare Influencer Marketing: soldi e piattaforma giusta

Il primo problema da affrontare sono: i soldi. Ne servono e tanti, e visto che può valerne la pena (tanto per le grandi imprese quanto per le piccole) è il caso di strutturare la campagna talmente bene da rientrare nelle spese. Il secondo problema da affrontare è: quale può essere l’Influencer più adatto al tuo brand e al tuo prodotto? In questo, non va solo considerata la persona in sé, se è cioè attinente o meno al brand, ai valori cui esso è legato, ecc. ma soprattutto se i suoi followers sono attinenti all’obiettivo di marketing che la campagna si pone, e se la piattaforma che scegliamo è la più giusta per il messaggio da veicolare e la fetta di pubblico in target cui speriamo di arrivare: come abbiamo già detto, infatti, in un precedente articolo sul Social Media Marketing non tutte le piattaforme social, per quanto fantastiche e affollate possano sembrare, sono necessariamente adatte al nostro brand… vanno valutati diversi fattori. I dati demografici, infatti, cambiano da piattaforma a piattaforma, per questo servirebbe condurre una serie di ricerche prima di lanciare una campagna. Vediamo quali tools possono venirci in aiuto. followers-influencer-marketing-consigli

1 – Trovare l’Influencer giusto: Buzzsumo

Iniziamo subito col ribadire il concetto che: pensare che sborsare soldi per un Influencer con milioni di fan pensando che questo automaticamente ci aumenterà conversioni e, magari, anche fanbase è un’illusione che, se i soldi sono tanti, potrebbe rivelarsi amarissima. Di sicuro, supponendo di puntare su Instagram, non è affatto difficile trovare un Influencer – basta scrollare la home page per qualche minuto e ne troverai a dozzine – il difficile è vedere se va bene per il tuo brand. Quindi, dimentica il numero dei followers, e concentrati su quello di “Engagement”: Buzzsumo è un tool di Influencer Marketing che analizza i contenuti più popolari, risale agli autori, ed i maggiori Influencer che l’hanno condiviso. Soprattutto, puoi filtrare i contenuti in “target” filtrandoli per topic e località, e in base a ciò selezionare profili di Influencers in linea col tuo brand; infine, Buzzsumo ti procurerà una lista di persone influenti su Twitter che potrebbero considerare l’idea di condividere i tuoi contenuti, basandosi sul loro storico di contenuti. Al di là dell’Influencer Marketing, questo tool è utile anche per inserire contenuti ed idee, scoprire creatori di contenuti di qualità e studiare gli output dei tuoi competitors. Il risvolto della medaglia è che non è un servizio gratuito: dopo un periodo di prova di sette giorni, prevede diversi piani di pagamento che però, a fronte di programmare una spesa oculata per una Campagna studiata ad hoc, può risultare un utile investimento.

2 – Valutare la capacità di Influencing: Kred

Valutare l’effettiva capacità di Influencing può non essere semplice, giacché non ha niente a che fare con quanti followers il tuo Influencer ha, ma quanto sono interattivi i suoi followers e, vale a dire, quanto lui o lei è capace di “agganciarli” (Engagement). Pensaci: alcuni Influencer hanno milioni di followers ma hanno solo una manciata di interazioni (commenti, reazioni, condivisioni) ogni volta che postano; altri con 20.000 followers o giù di lì ispirano conversazioni virali o dibattiti. Kred ti aiuta a guardare oltre l’ingannevole dato dei follow, fornendo metriche come menzioni, commenti e condivisioni. In più Kred fornisce un punteggio, Outreach Score, che riflette quanto spesso il tuo Influencer re-twitta, risponde o cita altre persone. Va da sé che affinché la Campagna vada sul sicuro sarà meglio scommettere su qualcuno che posta regolarmente, incoraggia le interazioni, e che gode di un buon livello di “fedeltà” da parte dei suoi followers.

3 e 4 – Monitorare e stabilire le performance di riferimento: Agorapulse e Phlanx

people-2562072_1280 Ok, adesso hai trovato un bel po’ di Influencers che sembrano fantastici per la tua idea di Campagna; ma con quale di loro vale davvero la pena di lavorare? Una strada per scoprirlo è comparare le loro performances social e la qualità dePer gli Insights di Instagram puoi usare il calcolatore di engagement Phlanx: potrai così consultare qualunque profilo pubblico di Instagram e farti un’idea del loro tasso di engagement. Poi ripeti il processo per i restanti Influencers che stai studiando per vedere quanto il loro tasso di engagement è paragonabile a quello di un altro. In questo modo vedrai quanti followers hanno e la qualità dei followers stessi, quanto sono attivi, quanto engagement hanno, e com’è la qualità del loro engagement (ad es. le interazioni medie per tweet – più sono, meglio è). Preferibilmente, dovresti infatti scegliere gli Influencers con maggiore tasso di engagement anche se hanno meno followers.

5 – Buzzstream, ovvero collaborare con efficacia con gli Influencer

Abbiamo parlato di Buzzsumo, ma Buzzstream è un pò diverso. Di sicuro può aiutarti a stilare una lista di possibili Influencers proprio come Buzzsumo, ma ti aiuterà anche a gestire queste relazioni automaticamente salvando email e tweet, e settando dei reminders per seguire i contatti e i progetti nel tempo. In più BuzzStream ti aiuta ad ottenere una visione più approfondita delle campagne di Influencing, delle performance e anche il posizionamento di links, con rapporti completi personalizzabili. Se tutto questo ti sembra troppo complesso, non preoccuparti: BuzzStream è facile da usare e ti fornisce molti modelli per aiutarti a cominciare.

6 e 7 – Tool per misurare i risultati/ROI: Google Campaign URL Builder e Traackr

couple-2585754_1280 Misurare il ROI (Return of Investment) delle campagne di Influencer Marketing può essere alquanto complicato, e, viste le cifre in ballo, è fondamentale che il ritorno di investimento con margine di profitto ci sia. Talvolta il guadagno non è misurabile in aumento di conversioni (guadagno diretto quindi) ma piuttosto in numero di followers attratti per mezzo della campagna, che influiranno sulla fase di conversione successivamente. Campaign URL Builder di Google Analytics è un eccezionale tool che ti aiuterà ad aggiungere parametri all’URL, il migliore per tracciare le campagne all’interno di Analytics. In altri termini potrai vedere esattamente quanti click di traffico avrai ricevuto dall’account del tuo social Influencer: devi solo compilare con il mezzo di marketing, il nome e le parole delle campagna (es. keywords, se rilevanti) ed otterrai una nuova URL personalizzata auto-generata. Non potrebbe essere più semplice. Un altro tool da considerare è Traackr. Questa piattaforma online combina la ricerca di Influencers, la gestione e l’analisi, mettendoti quindi a disposizione un programma completo per gestire ogni aspetto delle tue campagne di Influencer Marketing. Traackr è particolarmente utile per aiutarti a costruire relazioni a lungo termine e con Influencers nella tua nicchia. Trova il tuo sostenitore di brand ideale filtrando per keyword, luogo, età, genere, affinità di brand e canale social, poi ti aiuta anche a gestire la campagna. La cosa grandiosa di Traackr è che analizza i dati in modo da attribuire a ciascun Influencer presente nel suo ampio database un punteggio basato su due parametri, Reach e Risonanza. Puoi star sicuro che in tal modo avrai una corretta misurazione.

Infine…

Allora, abbiamo visto sette tools da aggiungere al tuo arsenale di digital marketing. Con questi tools di Influencer Marketing a tua disposizione, non avrai scuse: settare una campagna di Influencer Marketing perfetta sarà un gioco da ragazzi, così come far lievitare la fanbase del tuo brand con successo. Ora, tutto ciò su cui devi focalizzarti è rendere la tua campagna esteticamente accattivante… e mantenere costante il dialogo con l’influencer. E ora un ultimo consiglio spassionato: non sarebbe sbagliato dargli qualche imbeccata nel brief sui contenuti. Fallo con tatto, ma fallo: non dare mai niente per scontato, specie quel che dirà e come lo dirà. Buona campagna di Influencer Marketing!
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Content Marketing Trend 2019 | Socialware

Contenuti di qualità, videomarketing, micro-influencer e i Top Content Marketing Trend da seguire nel 2019

Pariamo da una premessa. L’obiettivo di ogni brand dovrebbe essere quello di connettersi con gli utenti in modo autentico e umano, sfruttando i contenuti per approfondire questa relazione; questi ultimi devono devono rispecchiare con precisione la voce del brand, la mission che l’ azienda persegue e il valore che vuoi portare al tuo target.

Il contenuto è dunque al centro della connessione tra il tuo brand e il tuo cliente: apre la mente e il cuore dell’utente, e non a caso Seth Godin definisce “il content marketing l’unico marketing rimasto”: è autentico, utile agli utenti e perfettamente adatto alla comunicazione digitale. Ha come obiettivo quello conferire un valore aggiunto al tuo pubblico, sia che si tratti di educarlo, sia di intrattenerlo o informarlo.

Trasmettendo autenticità e trasparenza attraverso i tuoi contenuti, consenti ai tuoi clienti di fidarsi di un brand che si fa strada e si distingue attraverso i competitor. Non parliamo solo della scrittura di un buon post, ma anche di sfruttare tecnologicamente avanzate, avvalendosi, se è il caso, di figure aggiunte come videografi esperti e intuitivi che capiscano le necessità di una comunicazione attraverso le diverse piattaforme social.

C’è poco da dubitare sull’efficacia e la potenza del content marketing, ma negli ultimi anni ci siamo resi conto di come la creazione e la distribuzione siano cambiati radicalmente. Pertanto, per rimanere competitivo sul mercato, è il momento di aggiornarsi e conoscere le ultime tendenze.

In questo articolo andremo ad analizzare i canali, le tattiche e gli strumenti utilizzati dai digital marketer per creare un piano che ti aiuti ad allineare i contenuti agli obiettivi di business.

Ecco, quindi, quali sono Content Marketing Trends su cui puntare nel 2019:

1. Contenuti di valore

ll 2019 riguarderà la qualità dei contenuti, non la quantità. Il flusso di quelli che vengono pubblicati aumenta ogni giorno, per questo è necessario produrre contenuti realmente straordinari, forniti di un valore aggiunto e che attirino l’attenzione dell’utente. Chiediti cosa cercano gli utenti, come si potrebbe migliorare il contenuto testuale e se ci sono spazi che potresti riempire. Ecco alcuni suggerimenti:

– Oltre ad essere notevolmente diverso da quello che fanno i competitor, ricorda che il contenuto deve essere utilizzabile su qualsiasi dispositivo o browser.

– Crea aspettativa e una risposta emotiva di stupore, sorpresa, partecipazione.

– Risolvi un problema, rispondi alle domande fornendo informazioni o risorse complete, accurate, eccezionali.

– Punta alle condivisioni dei tuoi contenuti e alla viralità attraverso i social network.

Inoltre, è bene tenere presente che i motori di ricerca premiano sempre più spesso i post più lunghi all’interno dei risultati della serp, questo perchè i lettori sono sempre più alla ricerca di fonti affidabili. Fornire informazioni utili può essere una risorsa di qualità e di autorevolezza in materia e lo dimostra anche una recente analisi di BuzzSumo (effettuata su oltre 100 milioni di articoli), la quale rivela che i contenuti di questo tipo tendono a ottenere più condivisioni sui social rispetto alle forme brevi. Il suggerimento è quindi quello di produrre contenuti con oltre 2000 parole.

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2. Videomarketing

Un valore innegabile è quello assunto dal video marketing. Un rapporto 2017 di Animoto ha rilevato che il 64% dei consumatori esegue un acquisto dopo aver visto una campagna promozionale video su Facebook.

Quali sono le azioni per integrare i video nel tuo piano di marketing 2019?

– Produci video coinvolgenti e unici.

– Produci video mobile-friendly

– Mantieni un calendario di video contenuti aggiornato e regolare.

Se dunque il testo da solo non è sufficiente, punta sul contenuto visiso, ed in particolare sui video, per ottenere un maggiore coinvolgimento. Se non hai già iniziato a utilizzare il video nel tuo marketing, il 2019 è il momento di iniziare: non è necessario puntare sulla produzione di video di lunga durata: potrebbe essere utile testare formati di contenuti più corti, video per le storie su Instagram e dirette Facebook, senza dimenticare che questi contenuti devono fornire un’esperienza straordinaria ai tuoi utenti.

3. Chatbot

Negli ultimi anni, le aziende hanno adottato l’uso dei chatbot per personalizzare l’esperieza di navigazione e incrementare il coinvolgimento dei clienti. Grazie all’evoluzione della tecnologia di apprendimento automatico e dell’intelligenza artificiale, le funzionalità di chatbot sono sempre più adattabili ai bisogni dei consumatori, offrendo un servizio clienti 24 ore su 24, 7 giorni su 7, sono anche in grado di mantenere in memoria i dati per un uso successivo. Avere un chatbot in grado di rispondere alle domande è interessante per ogni azienda e settore se si considera un aspetto decisivo: la vendita. Un bot può influenzare le conversioni e infatti il 2018 ha segnato l’esplosione di questi “assistenti virtuali”.

Si prevede che l’industria del chatbot crescerà in modo significativo per permettere alle aziende di ridurre sostanzialmente i loro costi operativi. Il 2019 potrebbe essere l’anno di svolta dei chatbot come strumento di marketing per la tua azienda.

4. Micro-influencer

L’influencer Marketing non è certo un fenomeno nuovo, tuttavia è spesso frainteso dai marketer e dagli imprenditori che credono di dover investire un enorme budget. Ebbene, non sempre è necessario rivolgersi ai più importanti influencer del pianeta per promuovere il proprio brand: secondo le nuove tendenze il marketing di micro-influencer può essere un punto di svolta per le aziende di tutte le dimensioni. Scegliere i giusti influencer rimane comunque la chiave del successo di ogni azienda, perché rappresenta il modo più veloce per aumentare la consapevolezza del tuo brand e mantenere una relazione con il pubblico di destinazione.

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5. Auntenticità e Brand storytelling

Autenticità e trasparenza del brand: queste sono le parole d’ordine. Puntare sul brand stortylling autentico è necessario a raccontare chi sei, qual è la storia della tua azienda, quali sono radici del tuo marchio, quali traguardi hai raggiunto, quali sono i motivi del tuo successo. Ogni strategia di content marketing dovrebbe contribuire a dare un valore aggiunto e unico al tuo brand, chiarificare ciò che offri e come ti distingui dai competitor nel modo più “trasparente” possibile.

Visti questi principali trend topic, non ti resta che integrare la tua strategia di content marketing: la regola è sperimentare, condividere, provare nuovi formati e supporti per il tuo pubblico.

E tu hai già cominciato a seguirli? Scrivicelo nei commenti!

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Email Marketing Automation: perché è così importante

Email marketing automation: cos’è e come migliora le tue attività

Ottimizza i tempi di realizzazione e massimizza i risultati con il marketing automation per l’email

Più che una parola chiave, è ormai da tempo una vera parola d’ordine in ogni digital strategy. Parliamo di marketing automation e di come può accrescere il rendimento delle attività, migliorare le conversioni e fidelizzare i tuoi clienti. Elaborare automatismi è ormai uno standard nella pianificazione di quasi tutti i segmenti che compongono una strategy. Si tratta di un’opportunità che presenta numerosi vantaggi operativi, con ottimi risultati in termini di conversioni e fidelizzazione. Pur essendo il canale digital più longevo, anche l’email marketing permette la programmazione e la gestione di campagne automatizzate in modo semplice e induttivo, basate su precise manifestazioni di interesse degli utenti. Ma andiamo con ordine.

Cos’è l’email marketing automation?

Quando parliamo di email marketing automation ci riferiamo a tutti quei processi che prevedono l’invio di email in modo completamente automatico solo in seguito al verificarsi di precise condizioni. Si tratta di contenuti statici o dinamici che vengono inviati solo se l’utente compie un’azione ben precisa come l’iscrizione alla newsletter, l’abbandono del carrello, l’apertura dell’email precedente, clic su un link e altro ancora. Tali azioni si chiamano trigger e sono fondamentali per il funzionamento dell’automazione. Quello dell’automazione applicata alla strategia di email marketing è un processo apparentemente semplice che richiede però molta attenzione nella fase iniziale. Per fare email marketing automation è importante la fase di produzione dei contenuti che dovranno essere perfettamente coerenti con la strategia complessiva e con il processo d’acquisto dell’utente. Non basta impostare i trigger giusti ma è necessario valutare con attenzione le azioni dell’utente in relazione ai tuoi obiettivi di business. Email Marketing Automation

Come l’email marketing automation migliora la tua attività?

L’automazione è un processo basato da sempre su un principio molto semplice: ottimizzare l’operatività aumentando il rendimento. Anche nell’email marketing è valido lo stesso obiettivo. Grazie alla possibilità di inviare contenuti pertinenti e automatici alle persone giuste, è possibile non solo fidelizzarle rispettando le loro manifestazioni di interesse ma anche risparmiare tempo nella produzione dei contenuti, in questo caso delle newsletter da inviare. Le campagne automatizzate possono essere di diverse tipologie e con differenti finalità. Facendo un elenco delle principali campagne da mettere in pratica possiamo distinguerle in:

Email di benvenuto, contenuti premium o codici sconto

Si tratta del primo contatto successivo all’iscrizione dell’utente alla newsletter. È il momento di più alto interesse dell’utente che in quel momento ci comunica la sua volontà nel ricevere informazioni e aggiornamenti legati al nostro brand. È quindi il momento più adatto per offrirgli un contenuto speciale in cambio di quella che è a tutti gli effetti una manifestazione di fiducia. Si può dunque pianificare un invio automatico di un messaggio contenente informazioni utili, oppure un codice sconto dedicato ai nuovi iscritti, o un contenuto premium inerente ai prodotti o ai servizi proposti.

Contenuti informativi distribuiti su più invii

Se nel caso precedente l’obiettivo è offrire un contenuto dedicato a chi si è appena iscritto, assecondando il suo alto livello di interesse verso il nostro brand, in questa seconda possibilità di automazione l’obiettivo è quello di fare in modo che l’utente si ricordi di noi. Per fare ciò è possibile progettare un workflow di contenuti coerenti e organizzati in base ad un determinato obiettivo. Se desideriamo far conosce i nostri prodotti o servizi, l’ambito nel quale questi possono essere utilizzati e come, oppure presentare la nostra azienda, possiamo pianificare un invio di più messaggi con contenuti correlati. Questa possibilità ci permette di fissare con l’utente un appuntamento fisso attraverso il quale guidarlo nella scelta fidelizzandolo.

Abbandono del carrello

Ricontattare l’utente che è ad un passo dall’acquisto è un’opportunità da non sprecare. Pianificare un invio automatizzato verso chi ha inserito dei prodotti nel carrello ma non ha concluso l’acquisto è molto importante per il raggiungimento dell’obiettivo principale di un Ecommerce. È quindi importante ricontattare l’utente dopo qualche giorno con l’obiettivo di ricordargli quali prodotti ha lasciato nel carrello e invitandolo a concludere l’acquisto. Non sempre gli utenti abbandonano per disinteresse e ricontattarli vuol dire andare incontro a una concreta manifestazione di attenzione verso i prodotti selezionati.

Email personalizzate in una data specifica del calendario

Una delle più classiche email automatizzate è di certo quella personalizzata da inviare il giorno del compleanno dell’utente. Si tratta di un’abitudine ormai consolidata che però può non essere associata al solo giorno del compleanno. Ogni brand e alcune tipologie di prodotti possono far riferimento a date specifiche o avvenimenti importanti legati alla vita dell’utente. È quindi possibile pianificare un invio automatico se si desidera associare ad un determinato evento il valore del brand. Email Marketing Automation Grazie all’email marketing automation è possibile raggiungere i tuoi utenti con messaggi pertinenti che soddisfano le loro aspettative. A partire da chiare manifestazioni di interesse e da una segmentazione accurata del database sarà semplice inviare messaggi personalizzati e con intervalli temporali stabiliti in base a precisi obiettivi di business. E quindi sì, se ti stai chiedendo se è davvero importante l’automazione nell’email marketing, la risposta è assolutamente sì.
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Digital pr: individua gli influencer giusti per la moda

Digital pr: individua gli influencer giusti per la moda

Come costruire una strategia di digital pr e quali influencer coinvolgere

L’influenza e il passaparola in qualsiasi epoca storica hanno rappresentato delle vere e proprie valute nell’economia. Sembra quasi banale quindi che oggi l’influenza detti le regole dell’economia digitale, soprattutto se la sfera di appartenenza è la moda.
Il mercato e qui interpelliamo anche l’offline, si aspetta che i brand parlino tramite blogger e influencer, creando così un canale diretto tra consumatori e venditori.
I dati dimostrano che ricorrere alle Digital PR incrementa di circa 5,2 volte l’efficacia della propria campagna marketing e, quindi, influenza concretamente anche le scelte d’acquisto dei consumatori.
Il numero di follower sommato alla capacità di creare engagement e all’autorevolezza, rappresenta una leva di immenso valore all’interno di una strategia di digital marketing. Grazie a contenuti di qualità creati dal brand insieme a blogger e influencer, si amplifica non solo la reputazione ma anche l’audience e soprattutto il fatturato dei negozi di abbigliamento e accessori.
I brand possono e devono servirsi degli influencer per coinvolgere le community, creare conversazioni, orientare le scelte e migliorare la reputazione digitale di un business.
Gli influencer si concentrano ormai in tutte le piazze del web: Instagram, Facebook, Youtube, 21button, Twitter, Blog. Ma esattamente qual è il loro ruolo in una campagna di digital marketing?
A metà strada tra brand ambassador e consumatori, gli influencer sono delle web celebrities che grazie alla loro capacità di raccontare la normalità, diventano depositari di consigli, saperi e ispirazione.
Ma vediamo passo passo come strutturare una strategia di Influencer Marketing customizzata.

La strategia vincente per una campagna di Digital PR

Quando si pianifica una campagna di Influencer marketing si parte da una scrematura iniziale fondata sul numero di follower che deve corrispondere a un valore commerciale.
Tuttavia la fama, se così vogliamo definirla, è solo una delle tante armi vincenti degli influencer. La verità che sotterra ogni altra analisi e dato numerico è che la forza trainante degli influencer deriva dal fatto che sono percepiti come persone normali. Pertanto viene facile, se non addirittura naturale per i consumatori immedesimarsi in loro e seguire i loro consigli di tendenza.
Oggi infatti possiamo distinguere tre tipi di influencer, in base al loro seguito: ci sono i megainfluencer, che hanno più di 500 mila followers; i normali influencer che hanno tra i 100mila e i 500mila; i microinfluencer, che ne hanno tra i 10mila e i 100mila. Negli ultimi anni, però, si sta sviluppando una nuova categoria, molto diversa da quelle sopra citate, ovvero i nanoinfluencer, con meno di 10mila followers ma in grado nella loro piccola community di trasformare il modo in cui le aziende fanno marketing sui social network.
Non a caso, infatti i più addentrati nel settore selezionano all’interno di una studiata campagna di digital PR anche un buon numero di nanoinfluencer, praticamente a costo zero.
Oggi per pianificare una campagna di Digital PR bisogna prevedere un budget come quello che si decide di spendere per le campagne advertising su Google o su FB e IG.
Una volta stimato il budget da destinare a questa attività devi procedere per gradi.
Poniamo che il budget stanziato dal cliente sia di 2000 euro e capiamo passo dopo passo cosa fare. L’ideale con un budget del genere, sarebbe ingaggiare 5 influencer da pagare e 7/10 con i quali intraprendere una collaborazione basata sullo “scambio merce”.
Analizziamo ora le diverse fasi:
L’ideale sarebbe ingaggiare influencer che abbiano un seguito sia sui loro canali social ma anche sui loro blog. La potenza della link building seppur passa in secondo piano, in certi settori merceologici, come quello dell’abbigliamento, ha sempre un valore fondamentale per Google.

  1. Prima di tutto devi analizzare esattamente il target che vuoi colpire e dal quale con assoluta probabilità otterrai delle conversioni in termini di vendite. Dove si concentra principalmente? A che ora si connette sui social? che interessi ha? è principalmente maschile, femminile o eterogeneo? da dove proviene? segue i tuoi competitor?
  2. Una volta definito il target il consiglio che ti do è quello di farti guidare dai tool e procedere alla ricerca. Io ti suggerisco una serie di tool gratuiti dai quali iniziare, ma se vorrai fare un lavoro con i fiocchi dovrai anche pensare di fare degli abbonamenti annuali. Tra i tool gratuiti con i quali incominciare a prendere confidenza ti consiglio Influgramer, Influence.co ma anche i tuoi stessi canali social, Instagram e facebook e il massimo conoscitore di tutte le domande e le risposte, il signor Google. Sui primi tool potrai fare una ricerca mirata a seconda della categoria di appartenenza, in questo caso la moda, il numero di follower e likes, l’età, la geografia del territorio. Attraverso i tuoi canali invece potrai fare delle ricerche mirate tramite hashtag o digitando direttamente i nomi degli influencer e verificare il loro seguito, la qualità dei loro contenuti e il livello di engagement. Su Google potrai digitare delle parole chiave di riferimento e otterrai una serie di risultati interessanti dai quali partire e iniziare a fare delle valutazioni. Per un lavoro perfetto l’ideale sarebbe che tu potessi utilizzare strumenti come Klear per analizzare la qualità e la potenza degli influencer nei loro canali e Semrush per verificare quello che fanno i tuoi competitor, guardare i loro backlink e analizzare chi parla di loro.
  3. Una volta che hai raccolto le idee e i nomi bisogna mettersi all’opera. Il mio suggerimento è quello di creare un file excel e segnare le voci fondamentali: Nome e cognome, canale IG con numero di follower, FB con numero di mi piace, Youtube con numero di iscritti, Twitter con numero di follower, Blog, contatto email e numero di telefono. Questo file vedrai che col tempo diventerà il tuo pane quotidiano e la risorsa principale del tuo lavoro e col tempo capirai come migliorarlo e addomesticarlo a seconda delle tue esigenze.
  4. Adesso è arrivato il momento del contatto. Preparati un contenuto per email evergreen da modificare a seconda delle esigenze. Dedica qualche riga a presentarti e a presentare l’azienda per la quale lavori, senza mai essere remissivo, piuttosto decanta e dai valore al brand per il quale andrai a fare la proposta di collaborazione. A seconda poi che si tratti di un normale influencer o un nanoinfluencer, cambia i toni e la formula della proposta di collaborazione. Nel primo caso chiederai di conoscere le sue quotazioni, nel secondo caso proporrai lo scambio merce.
  5. Finalmente stai ricevendo le prime risposte! Ecco che capiterà sicuramente di incorrere in risposte negative oppure da parte di agenzie che gestiscono le comunicazioni con le web celebrities di riferimento. I prezzi potrebbero essere piuttosto alti, ma non è sempre così, non solo perché molti influencer si autogestiscono e quindi potrai interloquire direttamente con loro ma anche perché l’arma della contrattazione deve sempre essere tua complice. Bisogna solo capire in che momento preciso interpellarla. L’ideale sarebbe che tu colga l’occasione per intraprendere una relazione di fiducia e stima lavorativa, in modo tale da riconoscere in loro non solo il ruolo che hanno, ma fare anche in maniera tale che lo riconoscano in te. Per loro rappresenti lavoro e ben volentieri accetterebbero delle controproposte economiche se tu fossi in grado di prometterli altro lavoro futuro.
  6. E’ fatta! Sei riuscito ad ingaggiarne tanti/e quanti/e te ne eri prefissato. Adesso è il momento di dare loro il brief esatto del messaggio da comunicare. Non sottovalutare mai questo momento, devono essere guidati passo passo e dire e mostrare precisamente quello che tu vuoi che dicano e mostrino. Dovrai concordare il numero esatto di post/tweet/stories/articolo di blog/video e/o mentions su youtube e le date e ore di pubblicazione, in modo così da verificare che tutto venga effettuato entro le scadenze previste.
  7. Ora non ti resta che monitorare la campagna e tracciare attraverso Analytics da dove arrivano le principali vendite, nel caso in cui abbiate affidato agli influencer dei codici sconto, quanti ordini arrivano tramite loro, se aumentano il numero di iscritti e follower ai canali del brand per cui state lavorando, se migliora il livello di engagement.
  8. Alla fine della campagna i dati e i numeri ti serviranno a capire quanto è stato buono il lavoro che hai fatto. Se i risultati ottenuti saranno positivi, il cliente nella maggior parte dei casi sarà disposto per la successiva campagna ad affidarti altro budget!

Aggiornati sempre e non sottovalutare mai nulla, ogni forma di conoscenza è potere!
Lavora a stretto contatto con il Social media manager ammenoché non sei già tu e impara ad utilizzare strumenti come Search Console e Analytics per il monitoraggio dei dati. Un buon lavoro deve essere sempre testimoniato dai numeri.

Instagram-per-le-aziende

Le aziende amano Instagram

Create un profilo aziendale e offrite ai clienti un nuovo modo di fare shopping online

Scopri tutte le novità del Tag shopping di Istagram, il feed e tutti gli strumenti per creare stories di qualità e interessanti

Siamo decisamente entrati nell’era in cui la comunicazione che ci colpisce è quella visiva, che non ha bisogno di grandi spiegazioni ma arriva diretta, incisiva e veloce non solo al cuore delle persone ma induce anche quei bisogni indiretti che ogni individuo nasconde o non sa di avere e che da sempre il marketing e oggi l’instagram marketing indaga, scopre e crea. Il trend è segnato: è l’era delle immagini o sarebbe meglio dire delle stories? Visual e social rappresentano il connubio perfetto per creare una storia e renderla virale, piacevole, interessante al punto da emozionare. Oggi oltre 200 milioni di account controllano un profilo aziendale ogni giorno, 2 su 3 sono le visite ai profili aziendali da parte delle persone che non sono follower, un terzo delle storie più visualizzate su Instagram proviene dalle aziende. Lo shopping su Instagram è il presente: una community di 800 milioni utenti può esplorare i vostri prodotti migliori con un solo tocco.

Come attivare il Tag Shopping su Instagram

E’ di poco tempo fa la notizia del Tag Shopping su Instagram. Dopo mesi di sperimentazione e attività negli Stati Uniti, è arrivato anche in Italia il tag che consente ai vostri profili aziendali di connettere i prodotti dei vari post direttamente al vostro e-commerce. Si tratta di un vero e proprio collegamento diretto al sito, che abbatte qualunque barriera di ricerca su Google e permette di agevolare e velocizzare il processo di acquisto. Analizziamo ora tutti i passi da compiere per imparare ad utilizzarlo correttamente: – Se non hai ancora creato il tuo profilo aziendale è arrivato il momento di farlo, ci impiegherete qualche minuto. Unico requisito fondamentale: avere una pagina facebook aziendale al quale collegarlo; (Raccomandazione! Curate la vostra bio: avrete solo 150 caratteri per raccontare la vostra azienda. Dovrà essere accattivante e coinvolgente, contenere il “mood” che vi appartiene, i contatti e gli hashtag ufficiali) – Per taggare i prodotti su Instagram è necessario che siano presenti all’interno della vetrina della vostra pagina facebook, vi toccherà poi aprire il post in oggetto su Instagram e osservare in basso a destra il segno “+” per aggiungere i prodotti. Quindi armatevi di pazienza e iniziate ad aggiungere tutti i prodotti che volete taggare all’interno del profilo Instagram; – Una volta caricati potrete taggarli, a quel punto la richiesta di tag entrerà in fase di analisi da parte del team di Instagram e in qualche ora otterrete l’approvazione. Qual è la vera rivoluzione? Con un semplice touch sul prodotto, l’utente avrà accesso alla scheda descrittiva dello stesso e potrà cliccare al link che lo condurrà direttamente al vostro ecommerce. Taggando almeno 8 prodotti sarà possibile avere una sezione shopping all’interno del vostro profilo business su Instagram, sotto la bio, vicino alla tab riservata ai contatti, che raccoglierà tutti i vostri prodotti taggati, contestualmente a quello che accade sulla vostra vetrina di facebook! Instagram MA…NON ESAGERARE! Come anticipato all’inizio, Instagram è un social network basato sull’esperienza e sulla condivisione di emozioni. Bisogna entrare in punta di piedi nell’anima dei nostri potenziali clienti…il taglio meramente commerciale delle nostre attività di instagram marketing deve essere ben dosato! Il centro di Instagram ruota tutto intorno alla storia: dimenticatevi codici sconto ridondanti, piuttosto create un’esperienza immersiva e seducente attorno al vostro prodotto, attraverso un visual storytelling o un tutorial. Come creare Instagram Stories di successo Non esistono delle regole fisse, il social più in voga del momento è in continuo aggiornamento, però di certo ci sono dei suggerimenti comprovati che vi consigliamo di seguire: – Testate sempre articoli nuovi o fateli passare per tali: portate i clienti dietro le quinte e fateli sentire partecipi del processo di produzione. I consumatori di oggi sono meglio definiti “prosumer” ovvero produttori e consumatori allo stesso tempo. Se li farete sentire coinvolti in prima persona nel processo di produzione non potranno fare a meno di innamorarsi di voi e del prodotto. Usate l’opzione sondaggio per avere un feedback veloce e diretto. – Liberate la vostra creatività: utilizzate tutte le funzioni di Instagram più divertenti come Boomerang o Rewind e siate voi stessi. Non dimenticate che Instagram è un social network e in quanto tale punta alla vostra natura “sociale”. – Come tutti sapete le storie durano 24 ore: approfittate di questo tempo per fare offerte lampo o concentrare l’appeal e la suspance per i nuovi arrivi o condividere anteprime mai condivise in passato al fine di far sentire special guest i vostri follower in quel momento. – Non dimenticatevi dell’audio: assicuratevi di produrre storie non solo belle da vedere ma anche piacevoli da ascoltare! – Le Stories hanno vita breve ma potrete e dovrete decidere in alcuni casi di fissarle, mettendole in evidenza se il messaggio che volete divulgare necessita di un periodo più lungo. In sostanza è possibile fare pubblicità con le Stories! – Digital Pr su Instagram: contattate gli influencer che, lo dice la parola stessa, influenzano le tendenze e di conseguenza le vendite. Ad un certo punto della vostra attività dovrete contattarli o addirittura sarete contattati voi stessi da loro con richieste di collaborazione e vi accorgerete che se scelti bene sono capaci di incrementare notevolmente il vostro bacino di utenza, dando risalto al vostro brand.

Come funziona il feed di Instagram

Instagram utilizza un sistema algoritmico di classificazione dei feed per determinare con quale ordine vengono visualizzati video e foto da parte degli utenti. L’algoritmo, opportunamente studiato, si basa su una serie di segnali che individuano i contenuti ritenuti interessanti dalle persone. Da quando sono stati implementati i feed personalizzati si è capito che le persone rispondono ai contenuti interessanti a prescindere che questi siano creati dai loro amici o dai brand che seguono. Con il vostro profilo Instagram aziendale vi suggeriamo di sperimentare video o post che mostrano più foto o video per raccontare la storia della vostra azienda o del vostro ecommerce, proponendo più informazioni all’interno di un’esperienza coinvolgente. Potrete poi analizzare nel dettaglio: – Ogni singolo post del feed quindi visualizzare nel dettaglio like, numero di commenti, salvati, copertura e visite sul profilo. – I video, con il numero totale delle visualizzazioni. – Le Stories, con impressions, copertura, risposte private e le uscite. Casa viene mostrato su Instagram in “Esplora”? Su Instagram in “Esplora” i post vengono mostrati secondo un algoritmo che capta le persone seguite, i brand seguiti, i post a cui avete messo like e quindi deduce e vi sottopone contenuti che potenzialmente saranno di vostro interesse. Con il vostro account Instagram professionale potrete raggiungere più persone usando hashtag o tag del luogo in cui avrete pubblicato il vostro post. Le pagine di Instagram degli hashtag e dei luoghi mostrano storie e post pubblici che sono stati condivisi con gli hashtag o i luoghi corrispondenti. Usare hashtag su Instagram è uno dei migliori modi per aumentare followers e riunire la vostra community. Usarli nel modo giusto significa sceglierli in maniera coerente in modo da esporre il vostro brand o personal brand ad un vasto e segmentato pubblico. Vi toccherà poi scegliere l’hashtag ufficiale del vostro profilo aziendale, con il quale gli utenti potranno immediatamente riconoscervi.
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Influencer marketing: conferme e novità per il 2016

L’influencer marketing, ovvero quell’attività tesa a sfruttare la posizione e la qualità degli utenti influenti sul web per accrescere la visibilità e il successo di un brand ha assunto un ruolo ormai imprescindibile nelle strategie di web marketing. La decisione di affidarsi a persone credibili, esperti di settore o semplicemente a volti noti sulla rete può essere determinante per dare una marcia in più alla reputazione aziendale e alla percezione che i clienti hanno di un brand e dei suoi prodotti. I vantaggi che tale attività comporta sono notevoli, e possono condurre ad un’immagine più positiva per l’azienda nonché ad un incremento delle vendite.

Ma in che modo l’infuencer marketing può rappresentare la chiave del successo in un mercato online sempre più competitivo? E quali sono le novità previste per questo 2016? Scopriamole insieme.

  1. Umanizzare il brand attraverso la voce degli esperti

Un primo importante aspetto quando si parla di influencer, riguarda sicuramente la loro capacità di umanizzare il brand. Spesso la mancanza di una percezione umana in un marchio può portare ad un distacco dei clienti. Stringere collaborazioni con blogger o influencer per promuovere un prodotto o un servizio non solo può essere più conveniente rispetto ad una pubblicità a pagamento, ma può generare raccomandazioni molto più credibili di qualsiasi altro canale. Si stima infatti che il 92% dei consumatori siano più propensi a fidarsi del parere di tali esperti piuttosto che di un’asettica pubblicità a pagamento. Inoltre da una indagine condotta dall’Istituto McKinsey su un campione di 20 mila persone è emerso come un ridotto numero di influencer può avere un impatto molto più significativo sulla scelta finale del consumatore.

  1. Dare voce ai dipendenti

Secondo diverse ricerche, nel 2016 i dipendenti delle aziende giocheranno un ruolo fondamentale come ambasciatori del brand sui Social. Questi costituiscono il lato più umano dell’azienda, ma anche i migliori esperti dei prodotti o servizi che essa offre, pertanto potranno avere sicuramente un impatto positivo nell’incoraggiare i clienti all’acquisto. Allo stesso modo saranno un utile veicolo per condividere contenuti di qualità, promuovere i messaggi del brand e fornire una risposta tempestiva ad eventuali richieste degli utenti, proprio in quanto massimi esperti in materia.

  1. Spazio a Youtube e Instagram

Con l’esplosione dello streaming di Periscope, i video live su Snapchat e la crescente richiesta degli utenti di fruire di contenuti visuali, il 2016 sarà probabilmente l’anno della consacrazione di Instagram e Youtube come canali preferenziali per l’influencer marketing. I due social Network dedicati alla condivisione di immagini e video, coinvolgono quasi un terzo degli utenti di Internet, sono le piattaforme con la più elevata generazione di contenuti da parte degli utenti e di condivisione in tempo reale. Rappresentano dunque un ottimo veicolo per raccontare la storia di un brand o di un prodotto, senza filtri e in modo autentico. Il genere di contenuti in grado di fomentare il passaparola naturale tra gli utenti e migliorare la reputazione aziendale, attraverso un racconto interattivo e diretto dell’esperienza di questi influencer con il brand.

  1. Non più celebrità ma “long tails influencers”

Fino a qualche anno fa rivolgersi a celebrità o volti noti per attività di influencer marketing rappresentava una delle pratiche più diffuse sul web. Ad oggi le ricerche, e la nostra esperienza sul campo, ci confermano che possono essere molto più efficaci soggetti che hanno meno following sui canali social ma maggior influenza sul pubblico. E’ il caso ad esempio delle numerose fashion blogger che giorno dopo giorno popolano il mondo del web con le loro recensioni e i loro consigli. Ciò che è evidente è che pur non avendo sempre un eccessivo numero di seguaci riescono a scatenare importanti reazioni nel pubblico, e tramite i loro consigli sinceri accrescere la loro fiducia in un marchio.

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  1. Relazioni stabili con gli influencer e strategie ROI affidabili

Essere sicuri di collaborare con la giusta cerchia di influencer sarà sempre più imprescindibile in questo nuovo anno (sulla rete sono disponibili numerosi tools per monitorare la loro reputazione o attività. Es. Klear, Followerwonk o Tapinfluence).

Le classiche attività di branding svolte dagli influencer, lasceranno in questo 2016 il posto a relazioni stabili e durature, con l’obiettivo di accrescere la reputazione online e avere significativi ritorni in termini di ROI.

getting-started-with-influencer-marketing

Sarà dunque fondamentale scegliere la giusta piattaforma e i giusti attori da interpellare a seconda degli obiettivi di marketing prefissati:

  • Awareness: se l’obiettivo è aumentare la conoscenza del brand in maniera quantitativa sarà utile rivolgersi ad influencer in grado di raggiungere un notevole numero di contatti. Diversamente se si opta per una strategia più qualitativa bisognerà puntare a coloro che hanno un maggiore impatto sul target di riferimento.
  • Lead generation: per attirare contatti qualificati non c’è niente di meglio della produzione di contenuti ad alto valore come manuali, e-book o guide online. Per non essere autoreferenziali e avere un impatto più positivo sull’engagement può essere utile rivolgersi alla figura dell’influencer che con la sua autorità e competenza può rendere virale un contenuto o influenzare l’opinione delle persone che lo ascoltano.
  • Leadership: se si vuole diventare un punto di riferimento nel proprio settore, proporre contenuti di qualità in grado di evidenziare le proprie competenze è sicuramente un sistema efficace per differenziarsi dai competitor. Anche in questo caso coinvolgere influencer o esperti del settore nella realizzazione degli stessi contenuti potrebbe aiutare il tuo brand a diffondere i giusti messaggi, aumentarne la credibilità, e aumentare l’attenzione e il legame con gli utenti.
E voi cosa ne pensate? Siete pronti a condividere le vostre storie e i vostri prodotti con questi influenzatori sociali?