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Indicizzazione mobile-first: le novità di Search Console

Cos’è l’indicizzazione mobile-first?

Mobile vs Desktop: il sorpasso è ufficialmente avvenuto

Ormai non è più una novità già da tempo. Affermare che il traffico da Mobile ha superato quello da Desktop è ormai non solo un trend ma un dato netto che nessun marketer può più trascurare. Stando al Kpi Report 2019 di Wolfgang Digital il 53% del traffico proviene da smartphone e il dato aumenta di 10 punti percentuale se includiamo i tablet. Si tratta quindi di una tendenza stabile che, soprattutto nel 2018, ha portato all’introduzione di importanti cambiamenti in diversi ambiti, uno fra tutti l’indicizzazione. Ma andiamo con ordine. Prima di capire come Google ha risposto alla chiara mutazione del comportamento degli utenti durante gli ultimi due anni, vediamo insieme cos’è l’indicizzazione mobile-first e come cambiano i parametri di valutazione e gli strumenti di classificazione e analisi. INDICE
  1. Cos’è l’indicizzazione mobile-first?
  2. Le novità di Google Search Console
  3. Best practice per l’indicizzazione mobile-first
  4. Conclusioni

Cos’è l’indicizzazione mobile-first?

Il report di Wolfgang Digital ci offre un altro spunto di riflessione interessante. Se il traffico da Mobile ha superato da tempo quello da Desktop, non si può affermare lo stesso se prendiamo in considerazione le conversioni in base al dispositivo utilizzato. Infatti, seppur in crescita rispetto all’anno precedente, le conversioni da Desktop rappresentano ancora il 56% del totale. Gli utenti sono ad oggi sempre più predisposti alla navigazione da mobile ma continuano a convertire da desktop. Proprio per questo motivo, negli ultimi anni è diventato sempre più importante prestare attenzione all’organizzazione dei contenuti dei siti web per mobile. Due i motivi principali: da un lato l’esigenza di migliorare la mobile user experience, dall’altro adeguare i contenuti al nuovo algoritmo e ai nuovi fattori di ranking di Google che premiano le versioni mobile. Ma cosa vuol dire indicizzazione mobile-first? Rispondere a questa domanda è più semplice di quanto si possa immaginare. Non si tratta di un processo differente da quello adottato fino ad ora da Big G. Il meccanismo è sempre lo stesso: GoogleBot legge e scansiona una pagina, rileva e memorizza tutte le informazioni relative al contenuto nel suo indice e successivamente stabilisce il ranking, ovvero la valutazione che insieme ad altri fattori contribuirà al posizionamento di quella pagina in base ad una determinata query. Fin qui nulla di nuovo ma quali sono gli “altri fattori” che incidono sulla tipologia di indicizzazione? Uno fra tutti: il dispositivo. Ed è qui che il processo di “catalogazione” al quale eravamo abituati subisce un cambiamento tanto impercettibile quanto sostanziale. Mobile Users Nell’indicizzazione mobile-first Google preferisce di default leggere e memorizzare i contenuti nella loro versione mobile anziché quelli nella versione desktop. Chiariamo subito un facile equivoco, Google non manterrà un indice separato per siti in versione mobile ma al contrario indicizzerà direttamente i contenuti che trova nella versione mobile di un determinato sito web. Si tratta dunque di un cambiamento che sarà indolore per tutti quei siti, la maggior parte, nei quali le versioni mobile e desktop corrispondono perché i contenuti sono identici e organizzati con un design responsive che soddisfa pienamente la tendenza degli utenti e i nuovi algoritmi. La faccenda si complica per tutti quei siti che ad oggi presentano ancora contenuti o URL differenti nelle due versioni. In questi casi infatti Google favorirà i contenuti ottimizzati per i dispositivi mobili sostituendoli alla versione desktop. Un problema non di poco conto se a non essere indicizzati sono proprio quei contenuti importanti per il ranking presenti nella versione desktop e mancanti in quella mobile. In questo caso quindi la pagina esaminata potrebbe registrare una importante perdita di posizionamento. Ma come facciamo a sapere se Google sta indicizzando il nostro sito prendendo in considerazione la sua versione mobile? Vediamolo subito.

Le novità di Google Search Console

Ogni cambiamento delle abitudini degli utenti determina inevitabilmente una mutazione parallela degli strumenti di lavoro, soprattutto per tutto ciò che riguarda l’analisi dei dati. È proprio quando questi strumenti implementano delle novità che il cambiamento diventa reale e non più una semplice tendenza o previsione. È così gli aggiornamenti annunciati il 26 giugno 2019 da Google su Search Console anticipano di qualche giorno quello che rappresenta un concreto punto di svolta nel rapporto tra Desktop e Mobile. A partire dal 1° luglio infatti “l’indicizzazione con priorità ai contenuti per dispositivi mobili sarà attiva per impostazione predefinita per tutti i nuovi siti web (nuovi sul Web o prima non noti alla Ricerca Google)”, come si legge nell’aggiornamento della guida sull’indicizzazione di Google con priorità per i contenuti per dispositivi mobili. Da qualche giorno infatti accedendo a Google Search Console è molto facile visualizzare una notifica che comunica se il sito analizzato viene indicizzato principalmente in base al contenuto per dispositivi mobili. La notifica in basso a destra della schermata mostra anche da quando il sito è stato spostato sull’indicizzazione mobile-first, un’informazione che prima non era disponibile nonostante questo passaggio fosse già stato fatto da molto tempo. Nuova notifica Google Search Console Inoltre, grazie a queste novità è possibile identificare quale crawler (Googlebot Smartphone o Googlebot Desktop) agisce sul tuo sito. Questa informazione è indicata nella pagina “Impostazioni” di Search Console. Crawler Google Search Console

Best practice per l’indicizzazione mobile-first

Per evitare perdita di posizionamento e andare incontro a questi piccoli ma importanti cambiamenti introdotti dall’indicizzazione mobile-first, è necessario adottare alcuni accorgimenti. Ne elenchiamo alcuni tra i più immediati:
    • contenuti mobile e desktop: entrambe le versioni del sito devono avere gli stessi contenuti. Oltre al testo, anche immagini (compresi Tag Alt) e video per una corretta scansione.
  • metadati: anche meta title e meta description della versione desktop devono essere presenti e corrispondere a quelli della versione mobile.
  • controllare le due versioni su Search Console: al passaggio di Google all’indicizzazione con priorità verso i contenuti per dispositivi mobili è possibile riscontrare uno spostamento di dati. Si tratterebbe di un indicatore importante per pensare a specifici interventi di ottimizzazione.

Conclusioni

Come abbiamo potuto apprendere, gli utenti pur essendo ancora timidi nella conversione da mobile, preferiscono navigare e accedere a contenuti di diversa tipologia da dispositivi mobili. Quella che fino a qualche anno fa era solo una previsione ora è una realtà sulla quale basare l’intera architettura di un sito web e dei contenuti. Che si tratti di un sito informativo o di un Ecommerce, dal 1° luglio 2019 tralasciare l’ottimizzazione dei contenuti nelle versioni mobile potrebbe rivelarsi un errore che non è mai stato cosi grave. Alla prossima!
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Voice Search: come cambia la SEO

Cos’è la Voice Search?

Come e cosa cambia nella SEO del futuro

Capire come gli utenti cercano contenuti e soprattutto cosa cercano utilizzando nuovi strumenti e con nuove abitudini. Oggi parliamo di Voice Search e di cosa cambia nello scenario SEO con la diffusione di nuove modalità di ricerca. INDICE
  1. Cos’è la Voice Search?
  2. Come cambierà la SEO nei prossimi anni
  3. Best practice per una Vocal SEO efficace
  4. Conclusioni

Cos’è la Voice Search?

Da sempre i comportamenti dell’uomo sono condizionati e spesso determinati dei mezzi utilizzati per veicolare, cercare o produrre contenuti di vario genere. Che si tratti della ricerca di un’informazione, o delle modalità di interazione e relazione con la comunità/community, gli strumenti utilizzati non sono mai neutri e influenzano non solo i messaggi ma anche i gesti e i tempi della comunicazione. A tutto questo si aggiunge il cambiamento degli stili di vita e della quotidianità. Senza spostarci sul piano antropologico e senza citare McLuhan un dato è certo: le nuove tecnologie influiscono inevitabilmente sul linguaggio. Osservare come cambia il linguaggio in relazione agli strumenti disponibili è una delle tante buone pratiche che un SEO attento deve sviluppare con una certa costanza e dedizione. Query che qualche anno fa avevano un significato oggi ne hanno un altro, fanno riferimento a contenuti nuovi e soprattutto a risultati di ricerca diversi. Questo discorso molto ampio e interessante si regge su un grande ambito altrettanto avvincente che riguarda l’interazione uomo-macchina. Da un lato ci siamo noi che, superati i primi decenni di imbarazzo e diffidenza, oggi comunichiamo con i dispositivi con una naturalezza che migliora giorno dopo giorno, dall’altro ci sono algoritmi che interpretano questa umanizzazione del linguaggio per offrire i risultati migliori e soddisfare le aspettative di questi nuovi utenti spigliati. In parole povere, se solo qualche anno fa pronunciare in pubblico frasi come “Ehi, Google” o “Ehi, Siri” avrebbe destato ilarità o preoccupazione, oggi il motore di ricerca ha cambiato faccia, anzi per essere più precisi, oggi il motore di ricerca ha una faccia con la fisionomia di un amico o di un’amica ai quali chiedere qualsiasi cosa e con un linguaggio colloquiale. Questa è la Voice Search: la possibilità di effettuare una ricerca online senza digitare o scrollare ma con il solo utilizzo della propria voce. Basta fare una domanda parlando nel microfono o “chiamando” il tuo assistente per ricevere subito le risposte migliori, “la” migliore nel caso degli smartspeaker come Google Home e Amazon Echo. Ma cosa vuol dire in termini SEO tutto questo? Vediamolo subito. Vocal SEO

Come cambierà la SEO nei prossimi anni

Il cambiamento delle abitudini di ricerca, l’utilizzo di un linguaggio sempre più naturale e l’evoluzione degli algoritmi sono i tre elementi alla base di una metamorfosi ancora lenta ma destinata a crescere nei prossimi anni. Ricerche come “ingredienti pesto”, “offerte smartphone”, “pasticceria Bari” o “tavolo soggiorno” potrebbero diventare nell’ordine “con quali ingredienti preparo il pesto”, “quali smartphone ci sono in offerta al momento”, “dove trovo una pasticceria a Bari“ o “quale tavolo scegliere per il soggiorno”. Niente paura. Quello di cui parliamo non è una minaccia e chi si occupa di SEO non verrà svegliato nel cuore della notte dai suoi clienti per stravolgere l’ottimizzazione di blog e descrizioni di categoria. I tempi non sono ancora maturi per considerare questa trasformazione un fenomeno di massa ma di sicuro è una tendenza che inizia a manifestarsi in modo più evidente. Quelle che fino a qualche anno fa erano keyword di coda “troppo” lunga perché composte “addirittura” da più di cinque parole, oggi potrebbero rivelarsi interessanti proprio perché diventa sempre più semplice pronunciare ricerche “complesse” che digitare una query, anche di “soli” tre termini. Anche se la Voice Search è una realtà ormai possibile da qualche anno, oggi è molto importante aggiungere alla check list della SEO strategy alcuni elementi che nel tempo potrebbero rivelarsi utili con risultati positivi sul posizionamento. Nulla di innovativo o che un buon SEO non abbia mai fatto ma quelle che prima potevano essere azioni non prioritarie, oggi assumono un ruolo principale se si desidera fare della buona Vocal SEO e posizionare i propri contenuti su specifiche richieste vocali. Vediamo alcuni aspetti che diventano fondamentali: Titolo: il più vicino possibile alla domanda precisa Paragrafi brevi: il contenuto deve rispondere alle richieste in modo sintetico e chiaro, facilitando nello stesso tempo la lettura. Linguaggio naturale: facilità in questo caso è sinonimo di naturalezza. È importante quindi sviluppare contenuti che oltre a rispondere a domande precise in modo sintetico, parlino la “lingua” di chi effettua la ricerca. Dati Speakable: i contenuti dovranno essere adatti alla riproduzione audio utilizzando la sintesi vocale (TTS), per offrire una migliore UX soprattutto dei nuovi smartspeaker in commercio. Sia chiaro, non è necessario intervenire con azioni drastiche con il rischio di compromettere la coerenza del contenuto. Una delle caratteristiche premianti da preservare, indipendentemente dai cambiamenti linguistici e di comportamento degli utenti, resta sempre la chiarezza accompagnata da una equilibrata esperienza di lettura. Per un’attività di Vocal SEO efficace diventa sempre più importate fare quello che quotidianamente siamo chiamati a fare ma un po’ meglio, ovvero rispondere in modo ancora più preciso ad una domanda articolata. Per la query “con quali ingredienti preparo il pesto alla siciliana” produrremo quindi un contenuto con un titolo identico associato ad un elenco puntato con le informazioni necessarie. A domanda precisa dovrà corrispondere una risposta altrettanto precisa. Pochi fronzoli nel primo paragrafo, circa 50 parole per soddisfare il bisogno dell’utente, poi tutto il resto.

Voice Search

Due best practice per una Voice SEO efficace

Featured Snippet: alla conquista della posizione zero

Quello che è il sogno di ogni SEO nella Voice Search assume un ruolo ancora più rilevante. La posizione zero, cioè la più importante della SERP, aumenta la possibilità di essere letti dalla voce sempre meno robotica dell’assistente. Questo risultato deve contenere la risposta diretta alla query dell’utente, deve essere strutturato con paragrafi brevi e, se funzionale al contenuto, inserire liste numerate, elenchi puntati o tabelle che sintetizzino ulteriormente la risposta.

Vocal SEO & Local SEO: la vera opportunità per le attività locali

Un ambito nel quale la Voice Search inizia a diventare una reale occasione di successo è il Local Marketing. Il fatto che i due termini si distinguano per una sola consonante potrebbe non essere solo una coincidenza se pensiamo che molto spesso le ricerche vocali riguardano dei bisogni di prossimità, mentre magari si è in auto nel traffico o passeggiando al parco. Ebbene sì, le due attività sono quasi sovrapponibili in termini di efficacia e la Vocal SEO assumerà sempre più rilevanza in tutte le strategie di local marketing dei prossimi anni. Diventa quindi fondamentale per un’attività locale la qualità e la quantità di informazioni sull’account aziendale Google My Business. È consigliabile dunque compilare in modo corretto tutte le sezioni e tenere aggiornati i contenuti.

Conclusioni

Quello della Voice Search è un argomento interessante e avvincente. Un tema che parla di come cambia il nostro modo di interagire, di cercare e di comunicare. È ancora presto per capire se siamo all’inizio di una mutazione importante che solo ora inizia a generare volumi di ricerca o se si tratta di un trend momentaneo destinato a ridimensionarsi deludendo le aspettative. Per ora non mi resta che osservare mia madre che, dopo anni di query digitate in modo errato, oggi guarda il suo nuovo smartphone e dice “Ehi, Google! Quanti anni ha Claudio Baglioni?”. Difficile per me capire se la sua faccia stupita che segue questa azione sia dovuta alla risposta precisa ricevuta, o dalla reale età di Baglioni. Continuerò ad indagare. Alla prossima!
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Google My Business per le aziende: opportunità e nuove funzionalità per vendere i prodotti

Local Marketing: guida all’uso strategico di Google My Business

My Business è un servizio per le aziende completamente gratuito offerto da Google. È davvero semplice da usare ma soprattutto incide notevolmente sulla visibilità dell’attività contribuendo ad attirare nuovi clienti ed incrementare le vendite. Google My Business è il punto di riferimento per qualsiasi azienda (ristorante, albergo, negozio di abbigliamento ecc ) che voglia gestire la propria presenza online su Google, compreso Google Maps, con una scheda contenente le principali informazioni dell’azienda: indirizzo, orari, sito web, foto dello store per contattarti e trovare la tua sede, aiutare i clienti a scoprire i prodotti e i servizi offerti dalla tua azienda, puoi intercettare le intenzioni di acquisto dei clienti che si trovano nei pressi della sede. È anche il luogo dove gli utenti possono trovare i feedback sull’azienda, lasciare le proprie recensioni. Vista questa premessa, è importante capire come fare un uso strategico di questo strumento in ottica di crescita e sviluppo del business aziendale.

Perché inserire la tua attività su Google My Business

Ti sei mai chiesto come comparire su Google Maps o avere visibilità sui motori di ricerca è opportuno lavorare anche attraveso questo strumento. Google domina incontrastato il mondo delle ricerche sul web ed è oggi il punto di riferimento per le scelte di acquisto online. In questa affollata piazza virtuale le attività appaiono in relazione alle ricerche dei clienti ma con evidenze diverse. Una scheda ottimizzata su Google My Business permette di intercettare gli intenti di ricerca e rispondere alle esigenze dei potenziali clienti che si trovano in prossimità della attività, senza considerare che le attività verificate su My Business hanno il doppio delle possibilità di essere considerate affidabili dai clienti. Curare la propria scheda Google My Business è dunque un’opportunità preziosa da cogliere per farsi trovare da potenziali clienti, un immediato luogo dove inserire informazioni dell’azienda, recensioni fino ad arrivare alla comunicazione di eventi e promozioni. Generalmente le ricerche locali effettuate dagli utenti includono il nome di una specifica località in combinazione con:
  • il nome dell’azienda
  • oppure una categoria di negozio
  • prodotto o servizio
e quando si parla di ricerca locale My Business è il punto di riferimento digitale per qualsiasi attività. Per incontrare le esigenze di chi cerca prodotti o servizi vicino alla sua posizione o informazioni riguardanti un luogo specifico, le attività locali hanno a disposizione uno strumento semplice ma potente che permette di scalare la classifica dei risultati ed apparire non solo nella fatidica prima pagina della ricerca, ma in evidenza superiore agli altri risultati, ossia nella Local Pack, “luogo” in cui i risultati godono di maggior evidenza rispetto agli altri. Curare ed aggiornare la scheda My Business ha quindi ricadute e benefici importanti per l’azienda, basti sapere che uno dei fattori utilizzati da Google per determinare il posizionamento delle attività nei risultati di una ricerca locale è il punteggio di pertinenza, ovvero la corrispondenza di una scheda locale con la ricerca di un utente. Inoltre, come evidenziato dal “2018 Local Search Ranking Factors” (studio effettuato da Moz) la scheda My Business influisce notevolmente nel posizionamento generale del sito web collegato.

Come ottimizzare la scheda Google My Business

Recensioni, Foto, Post della tua azienda in un unico luogo

Se la tua azienda non è già presente su Google Maps, puoi creare un account Google My Business per inserire tutte le informazioni pertinenti ed interessanti legati alla propria attività. Nella dashboard troverai tutto il necessario per farlo e dopo aver attivato la scheda, sarà necessario attuare una strategia di ottimizzazione e aggiornamento costante delle per apparire nelle prime posizioni e battere la concorrenza. Ecco le tab che troverai nella Dashboard: Informazioni: sede, orari di apertura, giorni di chiusura, numero di telefono, sito web, attributi e servizi (ed esempio accessibilità, modalità di pagamento accettate). Chi ti cerca deve sapere esattamente cosa fa l’azienda, dove ti trovi, se il tuo negozio o ristorante è aperto. È importante che le informazioni siano compilate nel modo più accurato possibile: nome, categoria, descrizione dell’azienda (sezione dove sarà opportuno evidenziare la storia e le caratteristiche principali e i vantaggi rispetto ad altri store). E ancora: indirizzo, contatti, orari di apertura, giornate di chiusura straordianaria (ad esempio festivi). Per alcune categorie particolari come hotel e ristoranti, negozi, è possibile mostrare informazioni aggiuntive o meglio degli attributi relativi ai servizi e ai prodotti offerti (tipologie di accesso, modalità di pagamento, wi-fi ecc). Maggiori saranno gli attributi, maggiore sarà la qualità della vostra scheda. In questa sezione sceglierai anche immagine di profilo e copertina: è consigliabile inserire il logo/marchio ufficiale dell’attività e un’immagine rappresentativa. Statistiche: ossia il rendimento dell’azienda: visualizzazioni, ricerche, attività; tutti dati che aiutano a comprendere in che modo i clienti cercano la tua azienda, dove i visualizzano la tua attività, quali sono le azioni eseguite dai tuoi clienti, quante telefonate siano state effettuate dopo la ricerca e quante foto sono state viste. Recensioni: vengono raccolte in un’unica interfaccia e da lì, puoi anche scegliere di rispondere a ciascuna di esse. Le recensioni incidono notevolmente sull’acquisto finale e di conseguenza più recensioni positive avrà la tua attività, maggiori saranno le probabilità di concludere attirare clienti. Messaggi: la chat, avviabile solo da mobile, è il modo per assicurare ai visitatori la migliore esperienza possibile. Rispondendo alle loro richieste specifiche prima, durante e dopo l’acquisto ti renderai disponibile, attento e professionale. Foto (e video) dell’azienda, inserite dal proprietario o caricate dai clienti. In questa tab è possibile inserire foto a 360°, video, immagini degli interni o esterni, e dei prodotti. È uno spazio per raccontare l’azienda, pertanto è utile inserire foto del team oltre che della sede, dei prodotti o degli eventi. Crea un Annuncio: Adwords Express, tramite un account di Google Adwords da la possibilità di pubblicare annunci pubblicitari “local”, legati alla posizione geografica dell’attività. Sono annunci visualizzati sui dispositivi mobili, rispondenti alle keywords scelte per gli annunci, entro un certo raggio dalla propria sede aziendale. Post: uno strumento per creare un post su Google: foto/video e testo saranno visibili per un massimo di 7 giorni e compariranno in corrispondenza del box di informazioni nei risultati di ricerca e su Google Maps. Con i post di My Business puoi stare al passo con le evoluzioni della tua azienda: nuovi prodotti e servizi, iniziative, nuovi prodotti, servizi, promozioni, eventi. I Post di My Business grazie alle informazioni aggiuntive, sono molto utili a mettere in risalto le tue attività. Nel dettaglio puoi creare un post specifico per:
  • prodotto
  • novità
  • evento
  • offerta
Per ogni formato è possibile inserire una call to action “Prenota”, “Ordina online”, “Acquista”, “Registrazione”, “Vai all’Offerta”, “Chiama Ora” collegati a link esterni.
È consigliabile mantenere attiva e aggiornata l’attività di posting e pubblicare all’incirca un contenuto a settimana.

La nuova funzionalità Google My Business Prodotti (Beta)

A gennaio 2018, dopo svariati mesi di test è stata inserita la possibilità di caricare i video mentre a fine 2018 è stata introdotta una nuova sezione nella dashboard di gestione Google My Business: parliamo della Tab Prodotti (attualmente in versione Beta). L’editor dei prodotti permette di creare una vetrina più curata e attualmente è rivolto a piccole e medie imprese individuali. Attenzione però, al momento, non è disponibile per tutti i commercianti al dettaglio.

Come creare una raccolta di prodotti su Google My Business

tab-prodotti-google-my-business Dalla dashboard Web desktop è possibile accedere all’editor dei prodotti. In seguito si devono inserire le informazioni relative alla raccolta:
  1. Il nome della collezione
  2. Il prodotto: si può inserire almeno un prodotto per collezione ed è possibile aggiungerne altri in un secondo momento. I prodotti devono avere un’immagine correlata.
  3. La descrizione della collezione
  4. Il prezzo del prodotto
  5. La descrizione del prodotto
  6. La call to action (pulsante)
  7. L’immagine del prodotto
Con l’Editor dei prodotti puoi aggiungere, modificare, eliminare i prodotti del tuo catalogo e puoi anche aggiungere prodotti in primo piano. Oltre a mostrare i prodotti nelle raccolte, puoi anche evidenziare i prodotti in primo piano che verranno visualizzati nel carosello “Dai post dei prodotti” in modo indipendente rispetto al catalogo dei prodotti. google-my business-raccolta Come hai visto Google My Business è lo strumento ideale per gestire le informazioni visualizzate dagli utenti di Google che cercano la tua attività o i prodotti e i servizi che offri. Se hai domande o necessiti di una consulenza sulla gestione del tuo profilo Google My Business contattaci!
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Google My Business per le aziende: opportunità e nuove funzionalità per vendere i prodotti

Local Marketing: guida all’uso strategico di Google My Business

My Business è un servizio per le aziende completamente gratuito offerto da Google. È davvero semplice da usare ma soprattutto incide notevolmente sulla visibilità dell’attività contribuendo ad attirare nuovi clienti ed incrementare le vendite. Google My Business è il punto di riferimento per qualsiasi azienda (ristorante, albergo, negozio di abbigliamento ecc ) che voglia gestire la propria presenza online su Google, compreso Google Maps, con una scheda contenente le principali informazioni dell’azienda: indirizzo, orari, sito web, foto dello store per contattarti e trovare la tua sede, aiutare i clienti a scoprire i prodotti e i servizi offerti dalla tua azienda, puoi intercettare le intenzioni di acquisto dei clienti che si trovano nei pressi della sede. È anche il luogo dove gli utenti possono trovare i feedback sull’azienda, lasciare le proprie recensioni.

Vista questa premessa, è importante capire come fare un uso strategico di questo strumento in ottica di crescita e sviluppo del business aziendale.

Perché inserire la tua attività su Google My Business

Ti sei mai chiesto come comparire su Google Maps o avere visibilità sui motori di ricerca è opportuno lavorare anche attraveso questo strumento. Google domina incontrastato il mondo delle ricerche sul web ed è oggi il punto di riferimento per le scelte di acquisto online. In questa affollata piazza virtuale le attività appaiono in relazione alle ricerche dei clienti ma con evidenze diverse. Una scheda ottimizzata su Google My Business permette di intercettare gli intenti di ricerca e rispondere alle esigenze dei potenziali clienti che si trovano in prossimità della attività, senza considerare che le attività verificate su My Business hanno il doppio delle possibilità di essere considerate affidabili dai clienti. Curare la propria scheda Google My Business è dunque un’opportunità preziosa da cogliere per farsi trovare da potenziali clienti, un immediato luogo dove inserire informazioni dell’azienda, recensioni fino ad arrivare alla comunicazione di eventi e promozioni.

Generalmente le ricerche locali effettuate dagli utenti includono il nome di una specifica località in combinazione con:

  • il nome dell’azienda
  • oppure una categoria di negozio
  • prodotto o servizio

e quando si parla di ricerca locale My Business è il punto di riferimento digitale per qualsiasi attività. Per incontrare le esigenze di chi cerca prodotti o servizi vicino alla sua posizione o informazioni riguardanti un luogo specifico, le attività locali hanno a disposizione uno strumento semplice ma potente che permette di scalare la classifica dei risultati ed apparire non solo nella fatidica prima pagina della ricerca, ma in evidenza superiore agli altri risultati, ossia nella Local Pack, “luogo” in cui i risultati godono di maggior evidenza rispetto agli altri.

Curare ed aggiornare la scheda My Business ha quindi ricadute e benefici importanti per l’azienda, basti sapere che uno dei fattori utilizzati da Google per determinare il posizionamento delle attività nei risultati di una ricerca locale è il punteggio di pertinenza, ovvero la corrispondenza di una scheda locale con la ricerca di un utente. Inoltre, come evidenziato dal “2018 Local Search Ranking Factors” (studio effettuato da Moz) la scheda My Business influisce notevolmente nel posizionamento generale del sito web collegato.

Come ottimizzare la scheda Google My Business

Recensioni, Foto, Post della tua azienda in un unico luogo

Se la tua azienda non è già presente su Google Maps, puoi creare un account Google My Business per inserire tutte le informazioni pertinenti ed interessanti legati alla propria attività. Nella dashboard troverai tutto il necessario per farlo e dopo aver attivato la scheda, sarà necessario attuare una strategia di ottimizzazione e aggiornamento costante delle per apparire nelle prime posizioni e battere la concorrenza. Ecco le tab che troverai nella Dashboard:

Informazioni: sede, orari di apertura, giorni di chiusura, numero di telefono, sito web, attributi e servizi (ed esempio accessibilità, modalità di pagamento accettate). Chi ti cerca deve sapere esattamente cosa fa l’azienda, dove ti trovi, se il tuo negozio o ristorante è aperto. È importante che le informazioni siano compilate nel modo più accurato possibile: nome, categoria, descrizione dell’azienda (sezione dove sarà opportuno evidenziare la storia e le caratteristiche principali e i vantaggi rispetto ad altri store). E ancora: indirizzo, contatti, orari di apertura, giornate di chiusura straordianaria (ad esempio festivi). Per alcune categorie particolari come hotel e ristoranti, negozi, è possibile mostrare informazioni aggiuntive o meglio degli attributi relativi ai servizi e ai prodotti offerti (tipologie di accesso, modalità di pagamento, wi-fi ecc). Maggiori saranno gli attributi, maggiore sarà la qualità della vostra scheda. In questa sezione sceglierai anche immagine di profilo e copertina: è consigliabile inserire il logo/marchio ufficiale dell’attività e un’immagine rappresentativa.

Statistiche: ossia il rendimento dell’azienda: visualizzazioni, ricerche, attività; tutti dati che aiutano a comprendere in che modo i clienti cercano la tua azienda, dove i visualizzano la tua attività, quali sono le azioni eseguite dai tuoi clienti, quante telefonate siano state effettuate dopo la ricerca e quante foto sono state viste.

Recensioni: vengono raccolte in un’unica interfaccia e da lì, puoi anche scegliere di rispondere a ciascuna di esse. Le recensioni incidono notevolmente sull’acquisto finale e di conseguenza più recensioni positive avrà la tua attività, maggiori saranno le probabilità di concludere attirare clienti.

Messaggi: la chat, avviabile solo da mobile, è il modo per assicurare ai visitatori la migliore esperienza possibile. Rispondendo alle loro richieste specifiche prima, durante e dopo l’acquisto ti renderai disponibile, attento e professionale.

Foto (e video) dell’azienda, inserite dal proprietario o caricate dai clienti. In questa tab è possibile inserire foto a 360°, video, immagini degli interni o esterni, e dei prodotti. È uno spazio per raccontare l’azienda, pertanto è utile inserire foto del team oltre che della sede, dei prodotti o degli eventi.

Crea un Annuncio: Adwords Express, tramite un account di Google Adwords da la possibilità di pubblicare annunci pubblicitari “local”, legati alla posizione geografica dell’attività. Sono annunci visualizzati sui dispositivi mobili, rispondenti alle keywords scelte per gli annunci, entro un certo raggio dalla propria sede aziendale.

Post: uno strumento per creare un post su Google: foto/video e testo saranno visibili per un massimo di 7 giorni e compariranno in corrispondenza del box di informazioni nei risultati di ricerca e su Google Maps. Con i post di My Business puoi stare al passo con le evoluzioni della tua azienda: nuovi prodotti e servizi, iniziative, nuovi prodotti, servizi, promozioni, eventi. I Post di My Business grazie alle informazioni aggiuntive, sono molto utili a mettere in risalto le tue attività. Nel dettaglio puoi creare un post specifico per:

  • prodotto
  • novità
  • evento
  • offerta

Per ogni formato è possibile inserire una call to action “Prenota”, “Ordina online”, “Acquista”, “Registrazione”, “Vai all’Offerta”, “Chiama Ora” collegati a link esterni.

È consigliabile mantenere attiva e aggiornata l’attività di posting e pubblicare all’incirca un contenuto a settimana.

La nuova funzionalità Google My Business Prodotti (Beta)

A gennaio 2018, dopo svariati mesi di test è stata inserita la possibilità di caricare i video mentre a fine 2018 è stata introdotta una nuova sezione nella dashboard di gestione Google My Business: parliamo della Tab Prodotti (attualmente in versione Beta). L’editor dei prodotti permette di creare una vetrina più curata e attualmente è rivolto a piccole e medie imprese individuali. Attenzione però, al momento, non è disponibile per tutti i commercianti al dettaglio.

Come creare una raccolta di prodotti su Google My Business

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Dalla dashboard Web desktop è possibile accedere all’editor dei prodotti. In seguito si devono inserire le informazioni relative alla raccolta:

  1. Il nome della collezione
  2. Il prodotto: si può inserire almeno un prodotto per collezione ed è possibile aggiungerne altri in un secondo momento. I prodotti devono avere un’immagine correlata.
  3. La descrizione della collezione
  4. Il prezzo del prodotto
  5. La descrizione del prodotto
  6. La call to action (pulsante)
  7. L’immagine del prodotto

Con l’Editor dei prodotti puoi aggiungere, modificare, eliminare i prodotti del tuo catalogo e puoi anche aggiungere prodotti in primo piano. Oltre a mostrare i prodotti nelle raccolte, puoi anche evidenziare i prodotti in primo piano che verranno visualizzati nel carosello “Dai post dei prodotti” in modo indipendente rispetto al catalogo dei prodotti.

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Come hai visto Google My Business è lo strumento ideale per gestire le informazioni visualizzate dagli utenti di Google che cercano la tua attività o i prodotti e i servizi che offri.

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