come-apire-ecommerce

SEO On site, alla base delle strategie di Web marketing

Rubrica SEO e Ecommerce #3

Ottimizzare al meglio tutte le aree del proprio sito web, un obiettivo prioritario

Dopo aver analizzato le fasi e gli strumenti indispensabili per impostare una strategia di web marketing efficace, cominciamo ora a vedere in dettaglio le aree specifiche di intervento e le relative attività da pianificare e mettere in pratica per assicurare il successo del nostro progetto. Cominciamo dalla SEO Onsite, ovvero dall’ottimizzazione di ogni pagina del nostro sito web ai fini di ottenere un migliore posizionamento sui motori di ricerca e di aumentarne l’usabilità facilitando cosi la navigazione degli utenti. Gli obiettivi di quest’attività sono dunque quelli di aumentare quantità e qualità del traffico in entrata incrementando il ranking sui motori e quindi la visibilità del nostro sito. Le aree di intervento sono essenzialmente due:
  • Contenuto, quindi testi ed immagini
  • Codice HTML
E’ di vitale importanza realizzare contenuti che abbiano l’obiettivo di soddisfare tutte le tecniche e gli accorgimenti SEO, ma che al tempo stesso siano piacevoliutili e facili da utilizzare per gli utenti. Privilegiare una scrittura pensata per  i motori di ricerca dimenticando gli utenti, o viceversa, non può che risultare controproducente. La SEO Onsite è dunque un attività dinamica in pieno divenire a cui non si può mai rinunciare.

Ottimizzazione di un sito Ecommerce: da dove iniziare?

  • Occorre innanzitutto elaborare una struttura gerarchica dei contenuti, nella quale troviamo in cima l’home page, la pagina principale del nostro sito web che solitamente è anche la prima ad essere indicizzata dai motori di ricerca. Una home page ottimizzata determina una buona fetta del nostro successo, fallire qui vuol dire bruciarsi in partenza.
  • Subito dopo troviamo le pagine di categoria, pagine che racchiudono determinate ed univoche tipologie di prodotti utili per orientare la navigazione degli utenti e per indicare ai motori di ricerca la struttura del sito e la priorità d’indicizzazione.
  • Proseguendo nella nostra scala gerarchica utile a definire le nostre priorità nella fase di ottimizzazione, troviamo successivamente le pagine di sottocategoria (per un’ulteriore segmentazione dei prodotti) e le pagine di prodotto, solitamente ultimo stadio del processo d’acquisto. Grazie all’inserimento all’interno di queste pagine di keyword specifiche, è possibile intercettare l’utente in una fase avanzata della sua ricerca, incrementando le possibilità di acquisto attraverso il miglioramento di posizionamento e visibilità.
  • Ottimizzare l’usabilità delle pagine relative al check-out , pur indicando ai motori di non indicizzarle, è infine l’ultimo tassello per migliorare in parallelo l’usabilità degli utenti e l’analisi dei robot, senza dimenticare la fondamentale funzione di analisi e tracciamento che offrono questo tipo di pagine.Tecniche seo
Completata l’architettura del sito e pianificata una strategia, si può procedere all’ottimizzazione della pagine. I fattori di ranking sui motori di ricerca evolvono in continuazione privilegiando la qualità piuttosto che la quantità. Gli stessi algoritmi di Google sono mutati negli anni divenendo sempre più efficaci e difficili da aggirare con tecniche che non prevedono contenuti naturali e tecniche SEO “pulite”. I fattori di ranking relativi all’area on-site rappresentano tuttavia solo una parte degli elementi che influenzano il posizionamento, ma hanno conservato negli anni un’importanza che oggi è ancora salda. Partendo dai contenuti, è prioritario che questi siano uniciutili e condivisibili. Google penalizza i contenuti duplicati, per questo motivo l’originalità e la qualità dei testi rappresentano un fattore chiave per il posizionamento e per l’esperienza degli utenti. Un contenuto che al tempo stesso sia unico e di qualità, che aiuti il cliente nel processo d’acquisto e contenga keyword appropriate, sarà molto probabilmente un contenuto di successo, frutto di competenze trasversali e crossmediali. Per ottimizzare le pagine del nostro sito è fondamentale partire da una strategia di keyword che preveda un panel di parole chiave individuate con criteri analitici ed un po’ di buon senso. Pur avendo perso importanza rispetto al passo, le keyword rimangono uno degli elementi chiave dell’algoritmo dei motori di ricerca.

Dove posizionare le keyword all’interno della pagina?

  • Page Title, elemento chiave che relaziona le query degli utenti alla pagine del sito e cattura l’attenzione dell’utente. Un keyword all’inizio del page title è di cruciale importanza, cosi come fare attenzione a non superare i 55 caratteri di lunghezza e rendere questo tag unico per ogni pagina. Badate inoltre a non incorrere nel pogo sticking.
  • Meta-description: Altro tag molto descrittivo, di vitale importanza per convincere l’utente a visitare il nostro sito. Abbiamo a disposizione 155 caratteri (Google taglierà descrizioni più lunghe) per inserire un testo descrittivo che anticipi e caratterizzi il contenuto della pagina di destinazione. Le parole chiave che andremo ad inserire saranno evidenziate in grassetto nel caso siano presenti nelle query di ricerca digitate dagli utenti. Non dimenticate infine una call to action efficace!
  • Tag H1, elemento visivamente più d’impatto della pagina, molto utile per influenzare il posizionamento su di una determinata keyword (che consigliamo di posizionare all’inizio della frase). Consigliamo inoltre di creare una corrispondenza tra h1 e Page title, utilizzando la medesima keyword. Anche il tag H1 deve essere unico per ogni pagina e non risultare mai duplicato.
  • Url, vale lo stesso discorso della corrispondenza tematica vista in precedenza. Frasi brevi e descrittive in linea con il contenuto della pagina. Si consiglia di separare le parole con dei trattini, evitando l’underscore.
  • Immagini: Ottimizzare le immagini presenti nel nostro sito può rappresentare un grande vantaggio. A livello SEO è buona prassi utilizzare immagini che non abbiamo un peso superiore ai 300 Kb, per non rallentare il tempo di caricamento delle pagine, fattore di posizionamento di grande vantaggio che influisce anche sulla qualità di navigazione. E’ inoltre utilissimo inserire titolo, attributo alt ed url descrittive nel modo corretto inserendo all’interno le nostre keyword. Oltre ad influenzare il posizionamento queste operazioni consentono di posizionarsi anche nelle ricerche di Google Immagini, andando cosi a migliorare la nostra visibilità.
  • Link: E’ buona pressa utilizzare link interni per organizzare al meglio l’organigramma del nostro sito e creare collegamenti con pagine correlate. Ogni pagina dovrebbe essere raggiungibile facilmente, senza creare dispersione o strutture troppo complesse. Diverso il discorso sui Link esterni, riguardo ai quali occorre maggiore cautela. Google che ne premia la naturalezza, ma ogni link esterno è una porta d’uscita dal nostro sito. In chiave SEO bisogna a fare attenzione a diversi fattori sui quali torneremo in altra occasione.
Ora avete tutti gli elementi per cominciare ad ottimizzare le pagine del vostro ecommerce, cosa aspettate?
blog-socialware-770x514-1

Rubrica SEO e Ecommerce #5

Come evitare le penalizzazioni di Google

L’algoritmo di Google negli anni è divenuto sempre più sofisticato ed ha imposto ai siti web di tutto il mondo rigide regole da seguire per non incorrere in penalizzazioni dovute a scorrette pratiche orientate al posizionamento. Attraverso le penalizzazioni Google è cosi riuscito a premiare la qualità a discapito di siti che non offrivano agli utenti contenuti di valore. Tra il 2011 e il 2012 Google ha rilasciato due algoritmi: Panda e Penguin. Il primo analizza i contenuti di un sito web a livello on-site, analizzando la qualità e l’originalità dei testi nonché tenendo conto anche delle opinioni degli utenti e dei più classici tentativi di keyword stuffing.
Penguin invece analizza i siti web a livello off-site, penalizzando ad esempio  l’eccesso di link in uscita verso siti di bassa qualità o che hanno a loro volta incappato in una penalizzazione. Anche un uso eccessivo di link interni che puntano verso una stessa pagina con i medesimi anchor text può risultare dannoso.

Quali sono gli errori che possono portare ad una penalizzazione?

Contenuti duplicati: L’epoca in cui si creava un contenuto e lo si duplicava sulla stragrande maggioranza di pagine del sito, alternando di volta in volta le parole chiave, è finita di anni. Panda infatti individua e penalizza le pagine che non offrono contenuti di valore o che propongono contenuti duplicati all’interno del proprio sito o su siti ad esso correlati.
Contenuti generati automaticamente: Sognatevi di andare a riesumare fantomatici tool in grado di generare automaticamente testi di dubbia qualità con il solo scopo di ripetere allo sfinimento le principali parole chiave. Panda vi scoprirà e sarete a rischio di estinzione digitale.
Contenuti off-topic: altra pratica ormai in disuso, era quella di proporre contenuti completamente fuori tema rispetto alle tematiche principali del proprio sito web.
Pagine con eccessiva presenza di link: I siti che contengono una quantità incontrollata di link che puntano a pagine esterne attirano l’attenzione di Google. I nuovi algoritmi privilegiano i link spontanei, per questo eccessivi link in uscita o backlink da siti di basso valore possono compromettere il posizionamento delle proprie pagine.
 

Ricapitoliamo infine gli elementi da monitorare per evitare una penalizzazione:

Comportamento degli utenti:

  • Pagine con pochi click e basso CTR
  • alta frequenza di rimbalzo
  • pochi utenti di ritorno
  • tempo di permanenza sul sito basso o irrilevante

Usabilità:

  • design poco user-frindly e non ottimizzato
  • sistema di navigazione complicato e poco fluido
  • siti non responsive, non ottimizzati per dispositivi mobili
  • presenza di numerose pagine 404 (pagine non trovate)
  • navigazione lenta
  • elevata presenza di banner pubblicitari

Sovraottimizzazione:

  • eccesso di link
  • keyword staffing

Il mondo della SEO è dunque sempre più orientato alla qualità delle azioni e dei contenuti. Non esistono scorciatoie di cui Google non sia a conoscenza, l’improvvisazione è ormai il metodo più facile per piombare nell’anonimato digitale.

seo

Rubrica SEO e Ecommerce #4

6 strumenti imprescindibili per il vostro Ecommerce

Dopo aver visto come ottimizzare al meglio le pagine del nostro sito web ai fini di migliorarne ranking e usabilità, scopriamo ora quali sono i migliori tool che ci aiutano nelle attività di analisi ed ottimizzazione. Dedichiamoci alla SEO con gli strumenti giusti!

1 – Google Search Console

Google Search Console è un tool gratuito offerto da Google che permette di monitorare e gestire il posizionamento del tuo sito nei risultati della ricerca. Attraverso questo servizio puoi capire come viene visualizzato il tuo sito su Google e come ottimizzare le prestazioni dello stesso nei risultati di ricerca. Google Search Console è indispensabile per assicurarti che Google possa accedere ai tuoi contenuti. In questo modo sarà possibile indicare nuovi contenuti da indicizzare e scegliere i contenuti che non si vorrà visualizzare nei risultati di ricerca. Altra caratteristica di fondamentale importanza di questo tool è quella di esaminare le query per le quali è stato visualizzato il proprio sito nei risultati di ricerca, andando ad esaminare anche impression, numero di click e CTR. E’ possibile inoltre esaminare quali siti rimandano al proprio e come quest’ultimo sia fruibile da dispositivi mobili. Google Search Console permette dunque analisi indispensabili per qualsiasi professionista SEO: Aspetti tecnici come errori del server e 404,  analisi dei dati di traffico e problemi di legati alla sicurezza del proprio sito sono aspetti di primaria importanza nella gestione globale della propria risorsa web. search console

2 – Google Analytics

Google Analytics è il servizio di Web analytics gratuito di Google che consente di analizzare delle  statistiche dettagliate sui visitatori di un sito web. E’ lo strumenti di analisi più utilizzato del web grazie al quale possiamo monitorare il traffico proveniente dai motori di ricerca, campagne a pagamento (display advertising o PPC) e Direct Email marketing. Integrando Google analytics ad Adwords è possibile monitorare e quantificare le conversioni delle nostre campagne, ovvero il compimento dell’azione desiderata obiettivo della campagna. Analizzare il rendimento di annunci e campagne di advertising è fondamentale per calcolare il ROI (Ritorno di investimento) e tenere sotto controllo i costi. GA permette di individuare quali siano le pagine più visualizzate dai visitatori di un sito e dunque quelle che ci portano più traffico. In questo modo analizzeremo anche la loro provenienza, il tempo di permanenza all’interno e la frequenza di rimbalzo. Tenere sotto controllo questi aspetti è vitale per monitorare tutto ciò che avviene nel nostro sito e l’andamento dei nostri investimenti pubblicitari. google-analytics

3 – Keyword Planner

Keyword Planner, più conosciuto come “strumento di pianificazione delle parole chiave“, è un altro  strumento gratuito della suite Google indispensabile in sede di analisi delle keywords. Permette di ottenere in pochi click una lista di parole chiave in base a dei termini indicati dall’utente in riferimento alle principali tematiche che il sito web andrà a trattare. Per ogni keyword generata potremo ottenere una media di ricerca mensilE e dati relativi a costi e difficoltà di posizionamento della stessa, elementi utilissimi per scegliere le keywords sulle quali impostare la nostra strategia. Possiamo filtrare la nostra ricerca geolocalizzando o modificandone l’intervallo temporale, oltre ad esportare comodamente la nostra ricerca il file csv. Ogni buona strategia che si rispetti dovrebbe partire proprio dalla ricerca di un valido panel di parole chiave sulle quali porre le basi del nostro lavoro. keyword-planner

 4 – Semrush

Semrush è una suite di strumenti di marketing (a pagamento) che permette di efettuare analisi approfondite su posizionamento, keyword e ricerca dei competitors. Inserendo un dominio nella barra di ricerca otterremo un report inerente all’andamento del traffico ed il relativo posizionamento delle keyword di maggiore importanza a livello organico o a pagamento. Verranno suggeriti inoltre principali competitors, a cui sarà possibile aggiungerne altri. Inserendo una url otterremo invece un report sulle keyword più importanti ad esso relative. A corredare queste informazioni avremo inoltre ranking, volume di ricerca, traffico e risultati generati, tutti dati comodamente esportabili. Analizzando infine una keyword visualizzeremo in dettaglio tutti i dati ad essa relativi. Semrush è uno strumento fondamentale per analizzare l’attività dei competitors nella sua interezza. Tracciando backlink, attività sui social e posizionamento delle parole chiave possiamo effettuare analisi complete ed impostare correttamente la strategia da seguire. Confrontando la visibilità dei domini in tempo reale e monitorando l’andamento delle keyword avremo costantemente degli indici che ci indicheranno l’andamento della strategia messa in atto. Abbastanza limitata la versione gratuita, consigliamo quella a pagamento per avere un organigramma completo. semrush

5 – Moz Tool

Moz Tool è uno strumento a pagamento che permette analisi statistiche (come i classici dati relativi ai visitatori e sessioni), studio delle strategie di link building e studio della SERP. Molto utile lo strumento che controllando singole pagine del sito web ne suggerisce l’ottimizzazione delle parole chiave e gli errori da correggere, cosi come lo strumento di analisi della serp grazie al quale inserendo una parola chiave avremo subito una panoramica dettagliata di dati (esportabile in excel) sui primi 10 risultati presenti. Completano il quadro l’analisi dei social e la possibilità di ricercare broken link sfruttando la potenzialità che ne derivano. La suite di Moz comprende anche strumenti gratuiti come la MozBar e l’Open Site explorer. La MozBar fornisce una serie di metriche che con le quali è possibile classificare autorità di domini e singole pagine.

 moz-tool

6 – Screaming Frog

Screaming Frog è un tool scaricabile gratuitamente per tutte le piattaforme. E’ un ottimo software di analisi e crawling con licenza freemium (nella versione gratuita non sono disponibili tutte le sue funzioni) che permette di effettuare un check-up del proprio sito web andando ad individuare errori ed elementi da ottimizzare. In questo modo avremo una rapida panoramica degli errori presenti ed un’ottima base da cui cominciare il nostro lavoro di ottimizzazione. Screaming Frog nella sua versione gratuita permette di analizzare fino a 500 url. Tra le sue caratteristiche più interessanti c’è sicuramente quella di individuare in pochi secondi tag e contenuti duplicati, causa di perdita di posizionamento. I dati sono completamente esportabili in excel. Una volta trovati tutti i contenuti da ottimizzare non resta che mettersi a lavoro! Screaming-Frog Ora che avete tutti i tool da utilizzare per ottimizzare al meglio il vostro lavoro non vi resta che iniziare a confrontarvi con il complicato mondo della SEO! E tu quali tool utilizzi? Indicacelo nei commenti!
shutterstock_247547002-e1454057528394-770x484-1

SEO On site, alla base delle strategie di Web marketing

Rubrica SEO e Ecommerce #3

Ottimizzare al meglio tutte le aree del proprio sito web, un obiettivo prioritario

Dopo aver analizzato le fasi e gli strumenti indispensabili per impostare una strategia di web marketing efficace, cominciamo ora a vedere in dettaglio le aree specifiche di intervento e le relative attività da pianificare e mettere in pratica per assicurare il successo del nostro progetto. Cominciamo dalla SEO Onsite, ovvero dall’ottimizzazione di ogni pagina del nostro sito web ai fini di ottenere un migliore posizionamento sui motori di ricerca e di aumentarne l’usabilità facilitando cosi la navigazione degli utenti. Gli obiettivi di quest’attività sono dunque quelli di aumentare quantità e qualità del traffico in entrata incrementando il ranking sui motori e quindi la visibilità del nostro sito. Le aree di intervento sono essenzialmente due:
  • Contenuto, quindi testi ed immagini
  • Codice HTML
E’ di vitale importanza realizzare contenuti che abbiano l’obiettivo di soddisfare tutte le tecniche e gli accorgimenti SEO, ma che al tempo stesso siano piacevoli, utili e facili da utilizzare per gli utenti. Privilegiare una scrittura pensata per  i motori di ricerca dimenticando gli utenti, o viceversa, non può che risultare controproducente. La SEO Onsite è dunque un attività dinamica in pieno divenire a cui non si può mai rinunciare.

Ottimizzazione di un sito Ecommerce: da dove iniziare?

  • Occorre innanzitutto elaborare una struttura gerarchica dei contenuti, nella quale troviamo in cima l’home page, la pagina principale del nostro sito web che solitamente è anche la prima ad essere indicizzata dai motori di ricerca. Una home page ottimizzata determina una buona fetta del nostro successo, fallire qui vuol dire bruciarsi in partenza.
  • Subito dopo troviamo le pagine di categoria, pagine che racchiudono determinate ed univoche tipologie di prodotti utili per orientare la navigazione degli utenti e per indicare ai motori di ricerca la struttura del sito e la priorità d’indicizzazione.
  • Proseguendo nella nostra scala gerarchica utile a definire le nostre priorità nella fase di ottimizzazione, troviamo successivamente le pagine di sottocategoria (per un’ulteriore segmentazione dei prodotti) e le pagine di prodotto, solitamente ultimo stadio del processo d’acquisto. Grazie all’inserimento all’interno di queste pagine di keyword specifiche, è possibile intercettare l’utente in una fase avanzata della sua ricerca, incrementando le possibilità di acquisto attraverso il miglioramento di posizionamento e visibilità.
  • Ottimizzare l’usabilità delle pagine relative al check-out , pur indicando ai motori di non indicizzarle, è infine l’ultimo tassello per migliorare in parallelo l’usabilità degli utenti e l’analisi dei robot, senza dimenticare la fondamentale funzione di analisi e tracciamento che offrono questo tipo di pagine.Tecniche seo
Completata l’architettura del sito e pianificata una strategia, si può procedere all’ottimizzazione della pagine. I fattori di ranking sui motori di ricerca evolvono in continuazione privilegiando la qualità piuttosto che la quantità. Gli stessi algoritmi di Google sono mutati negli anni divenendo sempre più efficaci e difficili da aggirare con tecniche che non prevedono contenuti naturali e tecniche SEO “pulite”. I fattori di ranking relativi all’area on-site rappresentano tuttavia solo una parte degli elementi che influenzano il posizionamento, ma hanno conservato negli anni un’importanza che oggi è ancora salda. Partendo dai contenuti, è prioritario che questi siano unici, utili e condivisibili. Google penalizza i contenuti duplicati, per questo motivo l’originalità e la qualità dei testi rappresentano un fattore chiave per il posizionamento e per l’esperienza degli utenti. Un contenuto che al tempo stesso sia unico e di qualità, che aiuti il cliente nel processo d’acquisto e contenga keyword appropriate, sarà molto probabilmente un contenuto di successo, frutto di competenze trasversali e crossmediali. Per ottimizzare le pagine del nostro sito è fondamentale partire da una strategia di keyword che preveda un panel di parole chiave individuate con criteri analitici ed un po’ di buon senso. Pur avendo perso importanza rispetto al passo, le keyword rimangono uno degli elementi chiave dell’algoritmo dei motori di ricerca.

Dove posizionare le keyword all’interno della pagina?

  • Page Title, elemento chiave che relaziona le query degli utenti alla pagine del sito e cattura l’attenzione dell’utente. Un keyword all’inizio del page title è di cruciale importanza, cosi come fare attenzione a non superare i 55 caratteri di lunghezza e rendere questo tag unico per ogni pagina. Badate inoltre a non incorrere nel pogo sticking.
  • Meta-description: Altro tag molto descrittivo, di vitale importanza per convincere l’utente a visitare il nostro sito. Abbiamo a disposizione 155 caratteri (Google taglierà descrizioni più lunghe) per inserire un testo descrittivo che anticipi e caratterizzi il contenuto della pagina di destinazione. Le parole chiave che andremo ad inserire saranno evidenziate in grassetto nel caso siano presenti nelle query di ricerca digitate dagli utenti. Non dimenticate infine una call to action efficace!
  • Tag H1, elemento visivamente più d’impatto della pagina, molto utile per influenzare il posizionamento su di una determinata keyword (che consigliamo di posizionare all’inizio della frase). Consigliamo inoltre di creare una corrispondenza tra h1 e Page title, utilizzando la medesima keyword. Anche il tag H1 deve essere unico per ogni pagina e non risultare mai duplicato.
  • Url, vale lo stesso discorso della corrispondenza tematica vista in precedenza. Frasi brevi e descrittive in linea con il contenuto della pagina. Si consiglia di separare le parole con dei trattini, evitando l’underscore.
  • Immagini: Ottimizzare le immagini presenti nel nostro sito può rappresentare un grande vantaggio. A livello SEO è buona prassi utilizzare immagini che non abbiamo un peso superiore ai 300 Kb, per non rallentare il tempo di caricamento delle pagine, fattore di posizionamento di grande vantaggio che influisce anche sulla qualità di navigazione. E’ inoltre utilissimo inserire titolo, attributo alt ed url descrittive nel modo corretto inserendo all’interno le nostre keyword. Oltre ad influenzare il posizionamento queste operazioni consentono di posizionarsi anche nelle ricerche di Google Immagini, andando cosi a migliorare la nostra visibilità.
  • Link: E’ buona pressa utilizzare link interni per organizzare al meglio l’organigramma del nostro sito e creare collegamenti con pagine correlate. Ogni pagina dovrebbe essere raggiungibile facilmente, senza creare dispersione o strutture troppo complesse. Diverso il discorso sui Link esterni, riguardo ai quali occorre maggiore cautela. Google che ne premia la naturalezza, ma ogni link esterno è una porta d’uscita dal nostro sito. In chiave SEO bisogna a fare attenzione a diversi fattori sui quali torneremo in altra occasione.
Ora avete tutti gli elementi per cominciare ad ottimizzare le pagine del vostro ecommerce, cosa aspettate?
content-marketing-buyer-journey

Come creare una strategia di Web marketing?

Rubrica SEO e Ecommerce #2

Gli elementi chiave di una perfetta strategia di web marketing

Analizziamo più nello specifico alcune delle attività viste nella prima parte della nostra rubrica partendo dal content marketing, ovvero la creazione di contenuti utili a fini di attirare traffico verso il proprio sito. Questa attività è trainante, può portare a risultati importanti pur richiedendo uno sforzo constante.Il fine di questa attività dunque è la creazione e condivisione di ogni tipo di contenuto editoriale (news,articoli,video e foto, in un’ottica crossmediale) al fine di acquisire clienti. L’aspetto più importante di tale attività è che tali contenuti non devono necessariamente avere natura pubblicitaria, ma anche e soprattutto informativo; devono essere contenuti utili per gli utenti. Blog Un blog è una piattaforma web sulla quale uno o più blogger pubblicano periodicamente contenuti multimediali ordinati cronologicamente. I post sono contenuti testuali associati ad immagini o al altri elementi multimediali come audio o video.  il-ciclo-del-content-marketing I vantaggi di un blog aziendale:
  • Branding
  • Migliora la SEO
  • Aumenta il traffico sul tuo sito
  • Ha costi di gestione contenuti
Search Engine Marketing – SEM
  • Il Search Engine Marketing (SEM), è l’insieme delle attività di promozione svolte sui motori di ricerca
  • Comprende tutte le attività ideate per portare traffico di qualità verso un determinato sito web. Il fine di tali attività è dunque condurre al sito, attraverso i motori, il maggior numero di utenti realmente interessati ai contenuti proposti.
Il SEM si divide a sua volta in due attività: SEA e SEO. Sem Search Engine Advertising – SEA
  • Search engine advertising (SEA) – Attività di gestione di campagne pubblicitarie di risultati (più precisamente link, meglio conosciuti come “annunci sponsorizzati”) a pagamento sui motori di ricerca.
  • AdWords è il servizio di Google riservato alla creazione di tali annunci che verranno pubblicati tramite AdSense (siti partner) o nelle aree “link sponsorizzati” della pagine di ricerca
Search Engine Optimization – SEO
  • Con Search Engine Optimization (SEO) – si intendono tutte le attività di ottimizzazione di un sito, realizzate con il fine di aumentarne il volume di traffico attraverso risultati “organici” dei motori di ricerca, ovvero non a pagamento. Queste attività comprendono la completa ottimizzazione del sito, a livello di codice e di contenuti, senza dimenticare la gestione offsite, basata sulla link building.
SEO Text Various Shapes BlueL’attività SEO è un’attività continuativa lunga e complessa che richiede interventi costanti e strutturati. Sarà l’argomento principale di questa rubrica e ne cureremo ogni aspetto.Spesso ci viene chiesto quale sia la migliore strategia da seguire, se concentrarsi maggiormente su SEA o SEO. Il segreto, come vedremo, è l’integrazione delle due diverse strategie.  E’ evidente come una strategia Seo richieda più tempo per raggiungere i risultati prefissati, ma risulti più stabile nel tempo. Una strategia Sea invece prevede tempi di realizzazione molto rapidi ma non garantisce nel tempo risultati duraturi. Terminate le campagne, non si è più visibili sulla serp, per questo risulta ottimale solo per obiettivi temporanei. seo-sem Analizzate le differenze tra SEO e SEA, è preferibile utilizzare un approccio integrato che comprenda entrambe le strategie, ovvero: Ad esempio si può decidere di creare delle campagne Adwords in una fase preliminare o successiva rispetto alla SEO, in modo da valutare le parole chiave più che convertono di più od ottenere posizionamenti sulla serp grazie a diverse strategie. Social Media Marketingsocial-keyboard I Social Media sono i nuovi luoghi di incontro virtuali, dove le persone si conoscono, si confrontano scambiandosi pareri, critiche ed opinioni ed hanno conversazioni su tematiche di interesse. E’ il mondo sempre più popolato dei social network, dei blog e dei forum. Il Social Media Marketing è il ramo del marketing che si occupa di generare visibilità sui social media. Quest’attività si concentra sulla gestione dei rapporti e della comunicazione online, attraverso digital PR e community management, e su branding ed advertising attraverso i social network. Conversion Rate Optimizatio – CRO Conversion Rate Optimization, o ottimizzazione dei tassi di conversione, è un’attività che fa riferimento al creare dei form o delle landing page con l’obiettivo di ottenere informazioni dagli utenti e trasformarli in clienti. Questi elementi sono fondamentali per ottimizzare le conversioni. Direct E-Mail Marketing – DEM Il Direct Email Marketing è una metodologia marketing con approccio diretto che utilizza la posta elettronica come canale per pubblicizzare messaggi commerciali ed informativi ad pubblico di interesse. La recente evoluzione di questa attività si sta concentrando sempre più sulla qualità del target, sulla profilazione delle utenze e sulla cura dei contatti, con conseguente abbandono degli invii massivi di posta che avevano caratterizzato l’e-mail marketing dei primi anni. servizio-invio-newsletter-biproget1 Per strutturare una buona newsletter è fondamentale un software di qualità che consenta personalizzazioni e formati adeguati al messaggio che si vuole veicolare. Mailchimp ad  esempio è un ottima risorsa. Scegliere formati,contenuti,tempistiche e device di destinazione è fondamentale, cosi come elaborare titolo ed oggetto in modo accattivante. Anche su questi aspetti, ci si soffermeremo ancora nel corso della nostra rubrica. Ora che abbiamo completato la nostra panoramica sui numerosi strumenti del web marketing, a partire dal prossimo appuntamento con la nostra rubrica saremo pronti a parlarvi di come impostare correttamente una strategia SEO.  Cominciate a prendere carta e penna.
ZMOT

Web Marketing e SEO, la guida definitiva

La rubrica SEO e Ecommerce di Socialware Italy

Nell’immenso mondo del web marketing è facile perdere l’orientamento e abbandonare la strategia che si era scelto di seguire. Nonostante le buone idee e il tanto impegno ci si può ritrovare indecisi su quali strumenti utilizzare e con quali criteri. Per questo abbiamo deciso di aiutarvi a impostare una strategia di web marketing che funzioni e che non vi faccia disperdere tempo e risorse. La nostra rubrica mensile si concentrerà principalmente sul mondo della SEO, attività tra le più complicate che richiede impegno e costanza. Prima di parlarvi nel dettaglio di come impostare una buona strategia SEO, ci sembra però opportuno mettere a fuoco delle solide basi, analizzando le fasi ed i principali strumenti del web marketing.
 fasi-web-marketing

Le 4 fasi di un progetto di Web Marketing

  1. Studio del mercato
  2. Pianificazione di un progetto
  3. Realizzazione/Restyling del sito web
  4. Promozione e pubblicità online
  5. Monitoraggio dei risultati

Gli obiettivi devono essere:

  1. Definiti: evitate obiettivi troppo generici e non univoci;
  2. Misurabili: assicuratevi di avere gli strumenti per monitorare risultati;
  3. Realistici: evitate di creare strategie aziendali con obiettivi  irrealizzabili.

Fondamentale per la misurazione degli obiettivi è il concetto di Conversione: il conversion rate (tasso di conversione) misura la percentuale di visitatori che hanno effettuato l’operazione desiderata (conversione) all’interno del vostro sito.
Questa azione generalmente può tradursi nella la vendita del prodotto/servizio o nella lead generation (il contatto, l’iscrizione, la visita di una pagina chiave del sito, o altre azioni misurabili).

Le nuove regole dell’era digitale

Oggi, il 90% degli investimenti di web marketing viene speso per i canali che interrompono la gente, al fine di ottenere la loro attenzione. Spot televisivi, pubblicità sui giornali, spot radio e cartelloni pubblicitari, ma anche canali web come banner pubblicitari, finestre pop-up, e-mail indesiderate, etc. Questi metodi non sono sbagliati in senso assoluto, il marketing dell’interruzione può essere ancora efficace, se fatto con empatia e se delizia il suo pubblico.Ma sul web, meno del 10% di tutti i clic e del traffico passa attraverso questi canali. La stragrande maggioranza del tempo e l’attenzione degli utenti di Internet, sia desktop, tablet o smartphone, deriva da canali Inbound: le newsletter a cui abbiamo scelto di iscriverci, i contenuti che vogliamo leggere, i risultati di ricerca che preferiamo, i social media che vogliamo utilizzare, i video che vogliamo guardare, etc.”  Rand Fishkin, CEO di Moz

Il nuovo modello di business

Oggi la mera pubblicità non è più sufficiente, bisogna anche conquistare la fiducia del consumatore nel momento zero della verità (ZMOT = Zero moment of truth). In questa prospettiva, l’inbound marketing è il metodo più efficace per fare business online. Ormai la quasi totalità degli utenti prima di effettuare un acquisto va alla ricerca informazioni sul web, consultando ogni tipologia di fonte. In media il 31% degli utenti consulta 5 siti o più siti, il 27% almeno uno , mentre la maggioranza (il 42% del totale) consulta da 2 a 4 risorse web. E’ fondamentale attirare i potenziali clienti in questa fase.
A differenza dei tradizionali metodi di marketing (outbound o interruption),  l’inbound marketing si focalizza sulla creazione di contenuti di qualità che attirino gli utenti verso la tua azienda ed i tuoi servizi. Allineando il contenuto che si pubblica con gli interessi dei tuoi clienti, diventa naturale attirare traffico e di conseguenza facilitare il processo di conversione. E’ cosi che i contatti potranno trasformarsi in clienti, i quali andranno fidelizzati nel tempo. Distribuire il contenuto giusto attraverso i canali più appropriati è fondamentale per non interrompere gli utenti ed al tempo stesso aiutarli nella fase più delicata: quella del processo d’acquisto. Capirete bene che per una strategia di Ecommerce questo aspetto è fondamentale.

Quali sono gli strumenti dell’inbound marketing?

La metodologia dell’inbound marketing si divide in quattro fasi, ognuna delle quali presenta attività specifiche.

  1. Fase 1 – Attirare e promuoversi on-line. Blog, Search Engine Marketing (SEO/SEA), Social Media
  2. Fase 2 – Convertire. Call-to-action, Landing page, Form, Retargeting
  3. Fase 3 – Chiudere. Email marketing (lead nurturing), CRM (Customer Relationship Management)
  4. Fase 4 – Deliziare. Email marketing (lead nurturing), CRM, Social Media (community)

Dall’integrazione tra metodi outbound ed inbound prende forma l’imbuto del web marketing, il conversion funnel.

outbound-inbound

 

web-marketing-funnel
Courtesy of Studio Samo, web marketing academy.
Nel prossimo post, introdurremo le principali attività di Web marketing:

  • Content marketing
  • Search engine marketing (SEM)
  • Searche engine optimization (SEO)
  • Email marketing