E-commerce. Shopping cart with cardboard boxes on laptop. 3d

Come rendere unico il vostro sito ecommerce?

Al giorno d’oggi esistono siti di ecommerce per ogni mercato e per ogni prodotto. Se credete che gli utenti sceglieranno di acquistare sul vostro sito solo in base al prodotto che vendete, molto probabilmente andrete incontro ad un fallimento. Oggi per convertire un utente in cliente, dovete offrirgli qualcosa in più, un elemento di valore che vi aiuti a differenziarvi dal resto della concorrenza.
Fate quindi un passo indietro e cercate di investire del tempo per capire cosa l’utente stia realmente acquistando da voi e, solo allora, progettate il vostro sito di ecommerce per comunicare in modo chiaro questo elemento di valore ai visitatori.
Ecco alcuni spunti che vi aiuteranno in questa riflessione:

1- Specializzatevi

Non tutti gli ecommerce possono diventare i futuri Amazon o eBay. Non solo perché posizionare sui motori di ricerca un sito web multi prodotto è molto complesso, ma anche perché si renderebbe necessaria una struttura più corposa per poter gestire e comunicare in maniera adeguata tutti i prodotti. Optate quindi per un ecommerce specializzato in una sola categoria di prodotti e create intorno a quella categoria una vera e propria strategia (che comprenda un blog specializzato e degli strumenti per offrire assistenza o dare consigli)

2- Create una community

Il semplice fatto di dovervi “occupare” solo di una categoria di prodotti renderà più facile la creazione di una community sul web. Fate rete con dei siti partner, e utilizzate i Social media per raggiungere gli utenti. Se riuscite nell’intento di creare una community (anche piccola), potete stare certi che i clienti torneranno spesso ad acquistare sul vostro ecommerce, e saranno il vostro principale strumento di marketing.

3- Offrite supporto ai clienti

Un’opinione negativa può ledere tantissimo alla web reputation di un sito di ecommerce, perchè a differenza di un feedback positivo, rimane molto più impressa agli utenti indecisi se affidare a voi i loro dati della carta di credito. Siate certi di essere presenti e puntuali su tutti i possibili canali che i clienti utilizzeranno per chiedervi aiuto.

4- Ok il prezzo è giusto

Non dimenticate però che potete avere gli strumenti più efficaci di post vendita o una delle community migliori del web, ma se il prezzo dei vostri prodotti non è competitivo difficilmente gli utenti del vostro ecommerce si convertiranno in clienti. Se non siete sicuri al 100% di avere dei prezzi competitivi evitate di cimentarvi in un business complesso come quello della vendita online e della gestione di un sito ecommerce. Se al contrario siete sicuri di poter competere, non esitate ad inserire i vostri prodotti sui principali comparatori di prezzo presenti sul web.

5- Realizzate un sito perfetto

Curate ogni singolo aspetto del vostro sito e ottimizzate anche la più remota pagina web. L’attività Seo per un sito di ecommerce è fondamentale, grande o piccolo che sia. Crate titoli e descrizioni personalizzate per ogni prodotto e per ogni categoria, organizzate la vostra struttura di link (interni ed esterni), ottimizzate le immagini (anch’esse con titoli e descrizioni), e impostate la comunicazione dei prodotti in base al vostro target di utenti.

6- Utilizzate Google Webmaster tool

Lo strumento per i webmaster di Google vi sarà di grandissimo aiuto per verificare se il vostro sito di ecommerce guadagna visibilità sui motori di ricerca, se la sitemap sta funzionando a dovere, o semplicemente per verificare come google visualizza le pagine del vostro sito.
Lasciatemi il vostro feedback su Twitter!
 

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Web reputation: Socialware Italy e Cogia presentano Web 2.0 Observer

Socialware Italy, grazie alla partnership con Cogia GmbH, presenta il suo nuovo tool di monitoraggio della Web reputation. Si tratta di Web 2.0 Observer, uno dei migliori tool sul mercato. Cerchiamo di spiegarvi come funziona in sintesi.

Cogia Intelligence offre soluzioni innovative per il web e il monitoraggio dei social media e ricerche di mercato. Applicando la tecnologia semantica, Cogia Intelligence supporta l’analisi dei dati strategici in ogni fase del processo di intelligence e lo fa attraverso il Web 2.0 Observer, un potente strumento per monitorare la web reputation, in particolare ai fini della comunicazione online delle aziende o per qualsiasi tipo di ricerca su nuovi trend

Attraverso il monitoraggio semantico, Cogia Intelligence combina funzionalità di estrazione dei dati con la capacità di esplorare e trattare grandi quantità di informazioni non strutturate come documenti, pagine web e social media. I risultati della ricerca e delle indagini sono resi disponibili attraverso una vasta gamma di visualizzazioni interattive.


Web 2.0 Observer inizia la sua analisi a partire dalle fonti, definendo una lista di URL. Questa lista contiene tutte le fonti che il software deve monitorare e analizzare. Nello step successivo, dopo aver messo a punto la lista di URL, il crawler del Web 2.0 visiterà gli URL indicati, scaricando i siti web e i loro file in una struttura di memoria temporanea. Durante il processo, i siti web vengono esaminati per vedere se contengono ulteriori riferimenti. Se i riferimenti trovati in questo passaggio si collegano ad altri siti web situati in uno dei domini della lista degli URL, questi siti web vengono anche raccolti.

Per ampliare il numero delle fonti, Web 2.0 Observer si avvale anche di “meta” ricerche come le API dei social media, e può incorporare RSS o Atom feed. Durante tale fase, i motori di ricerca globali vengono interrogati con articoli di ricerca specifici o argomenti mappati. Tutti i risultati ottenuti vengono integrati in un sistema di ricerca ciclico.

I post più recenti riguardanti i termini di ricerca specifici, vengono esaminati attraverso gli API delle piattaforme dei social media (Twitter, Facebook, YouTube) in tempo reale e allo stesso modo integrati nel motore ciclico di ricerca.

In seguito al collegamento dei documenti, incomincia la fase di analisi. A tal fine, il contenuto dei singoli documenti viene esaminato e una vasta varietà di informazioni vengono estratti. Nel caso di documenti provenienti dai forum, per esempio, vengono determinati i singoli post e i loro autori.

Le informazioni strutturali così ottenute vengono infine depositate nell’indice del Web 2.0 Observer.

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Web Reputation: intervista a Francesco Antonacci e Monica Del Vecchio di Socialware Italy

Socialware Italy è un’azienda specializzata in servizi di web marketing strategico e visibilità online per le imprese che puntano a sviluppare il proprio business sul web. Tra i principali clienti, siti di e-commerce con grandi volumi di fatturato, pubbliche amministrazioni, e negozi del calibro di Euronics Italia, ma anche piccole Start-up e grandi aziende “Tradizionali” che, come risposta alla crisi decidono di investire risorse sul web.

Francesco Antonacci esperto nella gestione di siti ecommerce, gestisce il team che si occupa di Seo, campagne Adwords e pay per click ed offre consulenza sulla pianificazione strategica della presenza online di Brand e aziende. Monica Del Vecchio si occupa invece di social media marketing e tematiche legate alla web reputation grazie alla sua esperienza pluriennale nel settore. Intervistiamo oggi Francesco Antonacci.

Come intendi la web reputation nel 2012? Come pensi siano attrezzate le aziende italiane?

La reputazione online è fondamentale per qualsiasi persona, ente o società. Il web oggi, sottopone a una visibilità costante da parte di molteplici soggetti. Se prima dell’avvento della rete il passaparola era fondamentale per determinare la reputazione di un marchio o di una persona, il web ha accelerato questo scambio di informazioni e i social media non hanno fatto altro che rendere sempre più incontrollabili le conversazioni. Le persone sul web parlano di tutto, commentano in modo positivo e in modo negativo, le persone hanno acquisito potere grazie alla rete. Da un messaggio nel web può partire una campagna internazionale per boicottare un prodotto o un’azienda. Dal passaparola in rete si possono vincere i referendum. Insomma è importante sapere che le persone oggi hanno potere, le persone possono determinare la reputazione di un prodotto, di un personaggio pubblico o di un’azienda.

Quando noi abbiamo iniziato questa avventura le società (e le persone) che si occupavano di analisi e monitoraggio della web reputation e quindi di software legati al monitoraggio del sentiment online, erano poche e alcune molto specialializzate, oggi ci sono moltissimi servizi e tanta concorrenza. I software di monitoraggio della web reputation realmente efficaci sono pochi e la qualità del monitoraggio dipende dallo sviluppo del software.

Lo spostamento della massa critica sul web ha in un certo senso spaventato le aziende, per questo, molte società italiane che vendono prodotti e servizi di massa, utilizzano software per il monitoraggio del web. In Socialware Italy però crediamo che l’approccio sia spesso sbagliato.

Per questo cerchiamo di far capire ai nostri clienti che monitorare cosa si dice di loro nel web è importante e fondamentale, conoscendo cosa pensano di loro gli utenti possono instaurare un rapporto più diretto, possono pensare a strategie di comunicazione e marketing più efficaci perchè rispondenti alle necessità dei loro clienti e dei clienti potenziali (che sono anche clienti della concorrenza).

Il mondo sta cambiando, è in continua evoluzione e le aziende devono evolversi affinchè questo cambiamento favorisca loro ma favorisca anche i consumatori. Non si può pensare che monitorare il sentiment sia uno degli ennesimi strumenti di controllo, ma deve essere uno spunto per migliorare.

Quale tecnica usate per impostare il lavoro? Per i vostri clienti fate uso di software specifici?

Il nostro sistema è molto sofisticato, utilizza una serie di crawler, indici e filtri che permettono un ritorno di dati molto preciso e dettagliato. Riusciamo a scoprire chi sono gli influencer, quali sono i forum o i media in cui si parla di determinati argomenti. Grazie al nostro software è possibile scoprire argomenti di discussione a volte sconosciuti per gli i nostri clienti. Riusciamo a determinare che tipo di persone parlano, di cosa parlano e dove si svolgono queste conversazioni. Abbiamo una partnership molto forte con un’azienda tedesca che ha una tecnologia molto avanzata. Il software di chiama Web Observer e la società si chiama Cogia.

Data la Nostra esperienza abbiamo deciso di collaborare con un gruppo che conta uno tra i 10 software più potenti al mondo. Web Observer è sotto costante sviluppo e gli ingegneri informatici che lavorano per Cogia.de sono tra i migliori in Germania.

Pensi sia utile fondere reputazione online e offline? Qualche consiglio?

Reputazione online e offline sono due cose molte diverse, ma ciò non vuol dire che i diversi risultati non possano essere integrati. Quando si parla di reputazione offline spesso ci si riferisce alle classiche indagini di mercato (o di prodotto). Queste non sono spontanee perchè l’utente è spinto ad esprimersi.

Online si monitorano convesazioni che nascono spontaneamente tra le persone. È questa la grande forza del web. Chi scrive lo fa perchè ha voglia di farlo, sia il commento positivo o negativo. Oggi, con l’importanza che ha una buona web reputation, molti commenti hanno perso di spontaneità perchè alcuni utenti sono pagati per lasciare una recensione su un prodotto o servizio ma queste conversazioni pilotate sono facilmente riconoscibili agli occhi di un Reputation Manager esperto. Quando però le conversazioni sono reali e spontanee è chiaro che siamo in grado di estrare moltissime informazioni utili che saranno utilizzate nelle strategie di comunicazione e marketing online aziendale.

Continuiamo la discussione su:
@thesocialware su twitter Organizzare una strategia di Link building. Da dove iniziare? @Franceant su twitter Organizzare una strategia di Link building. Da dove iniziare?
See on Scoop.it – Tecniche per la visibilità online

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Trenitalia e web reputation. Perchè il web è più veloce del Frecciarossa

Gli immigrati sono scesi dal treno. Hanno rinunciato alla tariffa Standard e sono andati a cercarsi una sistemazione più decorosa. Di certo non in Business class. Che non vi passi per la testa che nell’immaginario collettivo italiota un colored possa diventare uomo d’affari. Mica siamo in Inghilterra o in Francia dove le opportunità sono pari per davvero, senza bisogno di un ministero (e ho fatto anche la rima).

Una cosa è certa, la carrozza Standard è rimasta vuota. Così i creativi di Trenitalia si sono tolti un bel pensiero: chi cavolo far accomodare in un vagone dove il posto a sedere supera comunque le 50 euro. Eliminata la famiglia di colore vestita per la festa avrebbero potuto pensare ad uno studente. Ma poi gli si sarebbero rivoltati contro. E cosa sarebbe successo se avessero messo un precario? E come si raffigura un precario? Ma sì, non ci mettiamo nessuno, tanto chi vuoi che salga su un vagone così spartano? Continue Reading

Social Network Site Online Concept For Internet

Case History: Avevo un negozio in periferia. Adesso è in centro.

No, il bigliettino da visita non l’ho ancora cambiato. Anche se dovrei aggiungerci “responsabile new media”. Ma poi diventerebbe troppo lungo e allora scelgo di rimanere quello che sono, almeno per ora. Ma i nuovi media mi hanno cambiato, in meglio. Hanno reso “scientifici” gran parte dei miei lavori, quelli di un’Agenzia di Comunicazione. Perchè da quando ho iniziato ad investire tempo e risorse sul web ho capito che molte delle risposte che cercavo sono qui, a portata di mano.

La rete ti da visibilità, la rete pianifica, la rete domanda, la rete risponde, la rete mette in relazione. Io non sono più solo da quando c’è la rete. E non mi riferisco alla mia vita privata, per quella continuo a preferire una pizza e una birra (anche una partita di calcetto non è male). I social media non mi hanno reso a-social anzi. Mi hanno dato l’opportunità di incontrare (non solo virtualmente) persone che mai, solo cinque anni fa, sarei riuscito a conoscere.

E così oggi, quando devo pianificare un lavoro, so di poter contare su esperti di comunicazione online, di comunicazione sostenibile, di sport, di shopping on line. E queste persone hanno un volto, un nome, rispondono a delle domande e ne fanno altre a loro volta. Ma qual è il segreto per entrare in contatto con loro? A volte penso che la rete e i social network siano come un party. Uno di quelli con il tavolo del buffet. Magari non conosci nessuno e ti trovi lì perchè ti ci ha portato un amico. Poi vedi una persona con la quale vorresti parlare e non sai come iniziare… “Ciao, io sono Cristiano e…” No, meglio di no. Magari provo con una battuta. Oppure parlando di lui: “Tu sei Francesco di Socialware Italy vero?”. Sia chiaro, non sono un esperto in approcci. Non lo sono mai stato, dannata timidezza.

Ma credo che su Twitter, come su Facebook, con la gente che non conosciamo, funzioni così. Ci scegliamo le persone con le quali vogliamo parlare, a seconda degli interessi in comune, e cerchiamo di stabilire un rapporto con loro. Ed è molto probabile (è bene essere sinceri) che chi ha poco da comunicare (non chi è timido attenzione) rimanga tutto il tempo in disparte. In quel caso sarebbe comunque buona cosa provare ad ascoltare quello che gli altri hanno da dirsi.

Tutto questo mi ha arricchito. Io so che se voglio sapere tutto di E-Book posso contare su Luca. E se voglio saperne di più di comunicazione politica posso chiedere a Dino. Allo stesso modo se devo pianificare una campagna sul web Francesco saprà consigliarmi per il meglio. Se ci penso era il nostro sogno da bambini. Una rete di persone con competenze diverse che potesse creare, insieme, qualcosa di veramente importante.

Mancava la rete, adesso c’è. Ed è qualcosa di molto più grande di quello che immaginavamo. E da quando c’è ho persino smesso di “soffrire” la distanza. Ci sono cose che non potranno mai essere sostituite: un pezzo di focaccia sul lungomare o una birra stappata il sabato mattina ‘n derr a la lanz sono emozioni che nessun social network può riprodurre. Ma in ambito professionale ho annullato le distanze.

Scrivo una rubrica che è seguita su Facebook da tantissimi miei concittadini, comunico quotidianamente con loro e sono lontano dalla mia città solo fisicamente. Quando torno incontro gente stimolante con la quale condivido progetti e obiettivi concreti: così ho conosciuto i miei attuali collaboratori, il mio prossimo editore (ecco, sto monetizzando nel 2012 esce il mio terzo romanzo sappiatelo), alcuni miei clienti. E tutto questo solo in una città. Immaginate quante altre occasioni/ contesti ci sono.

Quante possibilità offre la rete di scambio, promozione e vendita di servizi web. Credo che sia abbastanza banale dire che per un’Azienda i vantaggi si moltiplicano per 100. Sapere cosa pensano di un brand gli utenti, studiarne la web reputation conoscere i movimenti della concorrenza, sfruttare le occasioni che offre il web non è solo un obbligo, una moda da seguire. Si chiama presenza attiva. E non si può prescindere dalla presenza attiva.

Quando parlo con i miei clienti gli chiedo sempre se sono presenti sul web e gran parte di loro mi risponde di sì. Poi magari scopriamo assieme che si tratta di una presenza passiva. Come avere un bellissimo negozio in periferia e senza segnaletica utile a poterlo raggiungere. E’ questione di Visibilità.

Credo che sia ora di posizionarlo in centro il negozio. Magari non per forza sul corso, ma almeno in una strada di passaggio. Il mio negozio adesso si trova in centro, anche se l’ho aperto in una città diversa dalla mia. E mettetevi fuori ad ascoltare quello che i passanti dicono di voi. Se tre di loro dicono che la vostra insegna non comunica, beh… ascoltateli. Fatevi delle domande. Ditelo ai vostri colleghi.

Tutto ciò che serve è un cambio di mentalità. Non si tratta di imparare ad usare i computer o i programmi, per quello ci sono già gli esperti. Si tratta di apprezzare la critica costruttiva, imparare ad ascoltare, trasformare il problema in opportunità. Cambiare la ricetta di un prodotto, destinarlo ad un altro target. I nuovi media hanno portato a questa rivoluzione e chi saprà adattarsi al nuovo modello di comunicazione online coglierà il meglio per se e per la propria azienda. Non avventatevi però. Pianificate. Il futuro è già iniziato.

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Pianificare una strategia di comunicazione online per Natale

Durante il periodo Natalizio, ogni azienda cerca in qualche modo di intensificare (o intraprendere) la propria attività di web marketing per ottenere la propria parte di visibilità online e magari, incrementare le vendite. Navigando sul web ci imbattiamo in calendari dell’avvento (segnaliamo quello dei Piccolini Barilla), siti web vestiti a tema, offerte imperdibili e molto altro.

Si calcola che soltanto durante il mese di Dicembre 2011 ogni persona spenderà 8 ore e 45 minuti per fare shopping sul web in cerca di regali da mettere sotto l’albero. Il 5 Dicembre sarà il primo grande giorno pre-natalizio per gli acquisti online. Il 19 Dicembre sarà il giorno dedicato alla ricerca di idee last minute per i pranzi natalizi (siti food preparatevi!) e il 23 Dicembre sarà il giorno boom di traffico sui siti di tutti i Web store per i regali dell’ultimo momento.

Tutto ciò si traduce in un notevole aumento della predisposizione all’acquisto da parte degli utenti, e nella necessità per le aziende di farsi trovare, di essere visibili sul web e di stimolare l’attenzione del pubblico.

Ogni attività, per avere successo deve avere un’organizzazione strategica alla base altrimenti il rischio è quello di avere un ROI negativo. Soprattutto se si è investito un budget per attività promozionali o di comunicazione online nel periodo natalizio, un ROI negativo significa aver perso una grande occasione per emergere sul web e aumentare le proprie vendite.

Ecco qui qualche consiglio per farvi trovare preparati in questo mese di fuoco:

  • Investire in Campagne PPC e Adwords. Sopratutto per i retailer è fondamentale dare una forte spinta promozionale attraverso attività SEM. Il consiglio è affidarsi ad esperti poichè in questo periodo ci sarà una fortissima concorrenza e sarà quindi necessario adottare strategie diverse per avere visibilità senza “svenarsi”. Nella scelta delle Keyword cercate di spingere parole che vi aiutino a raggiungere il vostro obiettivo di vendita e parole che utilizzare nella quotidiana attività SEO. Il vantaggio è duplice perchè da un lato potrete dare maggior impulso alle keyword in chiave SEO (è un lavoro che vi ritroverete durante tutto l’anno) e inoltre troverete meno concorrenza sulla vostra strada.
  • Puntare sui Social Network. Partiamo dal presupposto che ogni azienda il cui core business sia il web (e non solo) abbia già una strategia di social media marketing avviata. Si calcola che durante il giorno di Natale mediamente gli utenti trascorreranno 25000 ore su Facebook. Hashtag come #Natale o #BabboNatale sono top trend su Twitter già da qualche settimana. Inutile sottolineare l’importanza, in questo periodo, di avere una community al seguito e di creare rimbalzo di utenti tra i social network e il proprio sito web.
  • Utilizzare il format del Bonus/Credito. E’ molto importante approfittare del periodo natalizio, caratterizzato da una forte predisposizione all’acquisto, per cercare di trasformare l’utente in cliente e il cliente in cliente fedele o di ritorno. Offriamo ad esempio un buono per i successivi acquisti sul sito. Mi raccomando questo buono deve essere un coupon dal valore economico reale (10 euro invece del 2%).
  • Partecipare attivamente alle discussioni e curare la Web reputation. Mai come in questo periodo aumentano su Forum e Blog, le discussioni relative agli acquisti online. Gli utenti chiedono informazioni sui prodotti, sull’affidabilità delle aziende, e sui servizi offerti (postvendita, garanzia, spedizione, servizio clienti). Diventa quindi fondamentale analizzare attentamente la propria web reputation e quando necessario, intervenire nelle discussioni e farsi ricordare per il buon servizio offerto.